La Siae adotta Radio Panetti, l’emittente web dei ragazzi di Bari

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«Amo la radio perché arriva dalla gente

entra nelle case e ci parla direttamente
se una radio è libera, ma libera veramente

piace ancor di più perché libera la mente »
(da La radio di Eugenio Finardi)

radio-panetti4Sud, terra di migranti e migrazioni, di ragazzi talentuosi costretti a partire per trovare il loro posto nel mondo. Di scuole che cadono a pezzi, di disagi adolescenziali non compresi, di ragazzini che delinquono o che troppo spesso scelgono di abbandonare il campo. E poi di quelli che ce la vogliono fare, che sognano e costruiscono, che s’aggrappano con le unghie e con i denti alla speranza.

Esiste un’isola qui a Sud, al centro di un Istituto tecnico – tecnologico di Bari, il Panetti Pitagora, una scuola che prepara all’inserimento in settori sempre più ambiti e richiesti, come la Chimica, l’Elettronica, l’Informatica, le Costruzioni, le Telecomunicazioni e l’Elettrotecnica.

radio-panetti5Quest’isola, gestita autonomamente dagli studenti che frequentano l’Istituto, è una webradio che ha appena compiuto dieci anni e che trasmette 24 ore su 24. Si chiama Radio Panetti, nasce ufficialmente nel 2007 e anno dopo anno si è affermata come strumento indispensabile per migliorare la comunicazione dei ragazzi. A Radio Panetti, attraverso il gioco della radio, i ragazzi imparano contenuti importanti e scoprono punti di forza e punti di debolezza della loro capacità di relazionarsi e comunicare. I ragazzi di Radio Panetti, sotto la guida dei professori Maria Raspatelli e Antonio Curci, hanno iniziato a produrre format originali come “Pane, Olio e Sale”, “L’altra notizia”, “Phenomenal”, “Legalized” e “Parol&Note”, programmi radiofonici costruiti intorno a un’idea di comunicazione che prevede sempre un’importante attività di redazione giornalistica. Ma di recente qualcosa di spiacevole era accaduto proprio nei giorni che precedevano l’importante traguardo dell’emittente. A causa di una convenzione tra Siae e Miur non prevista dal legislatore per le radio scolastiche, e del dovuto pagamento dei diritti d’autore, il progetto di Radio Panetti era costretto a ridimensionarsi rinunciando alla musica mainstream in favore di uno spazio maggiore alle band del territorio.

radio-panetti2A sollevare il caso è stato il docente responsabile dell’iniziativa, Antonio Curci, rilevando un handicap nella normativa del diritto d’autore che va a discapito dei ragazzi costretti a rinunciare a una parte importante della webradio, cioè la musica commerciale, e che un prodotto senza fine di lucro che si rivolge ai giovani, non può diventare esclusivamente un talk di approfondimento. Una telefonata alla sede centrale della Società italiana degli autori ed editori chiarisce che non c’è una via d’uscita: il minimo da pagare per una radio istituzionale senza scopo di lucro è di almeno mille euro all’anno a cui va aggiunto il contributo per il Scf che si aggira sempre su quella cifra, oltre il costo per l’acquisto di ogni singola canzone. Una spesa enorme per un istituto scolastico, nonostante siano da investire per sviluppare le capacità comunicative degli studenti-speaker e per diffondere e amplificare le tematiche affrontate in classe.

radio-panetti3La questione sembra senza via di uscita, ma i piccoli miracoli quotidiani accadono e l’appello dei ragazzi che cercano band emergenti che suonino musica copyleft finisce sulla scrivania degli stessi dirigenti Siae, che generosamente decidono di adottare Radio Panetti, sponsorizzandola e condonando il canone richiesto. Questa la motivazione: “Come Siae siamo orgogliosi di sostenere Radio Panetti perché con questa operazione diventa possibile fare educazione sulla cultura del diritto d’autore e lavorare nella direzione di valorizzare la creatività dei giovani”. Noi vogliamo pensare che siano cresciuti ascoltando radio libere e anche per questo abbiano deciso di fare bellissimo regalo di compleanno a questi ragazzi e a Radio Panetti.