Mamma e manager? Si può, a patto di usare le giuste strategie. La dimostrazione è la storia di Michaela Gariboldi, manager milanese, che in 15 anni di carriera è riuscita a scalare posizioni nella sua azienda, la Open Source Management, una società che opera nel campo della consulenza e della formazione aziendale. Entrata nel 2002 nella società come semplice consulente, ha ricoperto diversi ruoli fino a diventarne, dal 2008, partner e chief operating officer, cioè direttrice operativa. Michaela, una laurea in economia, 44 anni, è da qualche anno anche madre. Ma nel suo percorso impegnativo all’interno del suo gruppo non si è mai fermata.
I trucchi per non demordere e andare sempre avanti ce li racconta lei stessa. “Penso che la vita sia tutta un equilibrio. Anche quando si arriva a cariche importanti bisogna ricordarsi che esistono altre sfere. Prima di diventare mamma lavoravo tantissimo in termini di tempo. Da quando ho avuto un figlio ho imparato a concentrarmi per ottenere gli stessi risultati con meno tempo. Bisogna quindi studiare gli strumenti migliori per raggiungere il risultato e non disperdersi. Occorre inoltre diventare sempre più abili in alcune cose. E non smettere mai di formarsi”.
Certo all’inizio, conciliare il lavoro e la maternità, non è sempre semplice. “Ci sono momenti, al principio della vita da mamma, in cui – ricorda Michaela – non sei più padrona di te stessa perché il bambino piange, ha fame, etcc. Alcune volte andavo dai clienti e mi portavo dietro anche il bimbo. Non mi sono mai fermata”. E tutto ciò senza indebolire il suo ruolo di madre. “Quando sono con mio figlio – racconta – sono con lui e basta. Per esempio prima lavoravo anche il sabato e la domenica. Oggi il sabato non lavoro quasi mai. D’altronde più fai così, cioè più concili sfere diverse, e più va bene tutto”.
Che cosa suggerisce allora Michaela alle donne che vogliono diventare madri, tentate di rinunciare alla carriera ? “Penso che convenga fare un figlio molto presto oppure un po’ più in là quando si ha già un sistema di lavoro o una carriera avviata. Ad esempio io ho dichiarato in azienda che avevo intenzione di avere un figlio due anni prima. Ho quindi cominciato a delegare e a far crescere le persone. Quando sono tornata a lavorare mi sono trovata ancora meglio”. I numeri danno ragione alla tesi di Michaela. Secondo la ricerca, pubblicata l’anno scorso da “Women at the Top” di Boston Consulting Group e Valore D, nel nostro Paese solo il 22% dei manager è donna contro una media europea del 29 per cento. Ma rinunciare alla maternità non aiuta: il 30% delle intervistate che ricoprono figure apicali ha infatti avuto il primo figlio entro i 30 anni, contro il 22% della media delle donne.
L’anno scorso Michaela, assieme ad altre tre manager, ha dato vita a Impresa Donna, un percorso di formazione calibrato pensato anche per quante vivono in territori depressi. Oltre a Michaela Gariboldi, fanno parte del progetto Anna Marras, oggi a capo di EdiliziAcrobatica, la più grande azienda di edilizia operativa su fune in Italia, Sandra Goracci, general manager di Osm Partners e Anna Aulico che negli ultimi 20 anni, oltre a essere mamma e moglie, ha svolto i lavori di insegnante, selezionatrice e infine imprenditrice. Nei loro incontri in giro per l’Italia condividono le esperienze di donne, mogli, mamme e imprenditrici, spiegando come si può avere successo in ogni area della propria vita. Tra gestione del tempo, consigli d’amministrazione e lavatrici da stendere, queste quattro donne pensano che quello presente è il momento giusto per condividere il segreto del loro successo. “Incoraggiare le donne – spiegano concordi – è oggi più che mai fondamentale. Pensiamo che quello che abbiamo realizzato possa essere replicato da moltissime altre donne e per questa ragione crediamo che sia giusto condividere, diffondere le strategie che ci hanno permesso di raggiungere i nostri risultati. Oggi che il mondo dell’impresa ha iniziato a comprendere che c’è spazio, molto spazio, anche per noi non dobbiamo lasciarci sfuggire l’occasione di creare valore con il nostro lavoro. Dobbiamo solo affinare gli strumenti che abbiamo a disposizione e avere fiducia nel nostro potenziale”. Il prossimo appuntamento, dopo il primo che si è tenuto a fine novembre a Cagliari, sarà a Palermo per l’8 marzo, la giornata internazionale della donna. Intanto Michaela continua ad andare avanti, senza fermarsi: sulla sua esperienza sta scrivendo un libro che dovrebbe uscire tra qualche mese.