Interno, notte. Un cellulare giace abbandonato sul divano. È quello del partner. Ad un certo punto lo schermo si accende. Una notifica luminosa avverte che è arrivato un messaggio. E dalle retrovie fa capolino un pensiero: “che faccio, sbircio?”
A chi non è mai capitato di fare i conti con questa situazione? Dare un’occhiatina o reprimere la curiosità. La vostra reazione potrebbe dipendere, non solo dalla propensione personale a farvi i fatti vostri, ma anche dall’età che avete. Tra i Millennials, pare che l’impulso a dare uno sguardo alle comunicazioni del partner sia una tentazione troppo grande per poterle resistere. Secondo uno studio di YouGov, società di ricerca del Regno Unito, più di un terzo dei giovani statunitensi con una relazione stabile ha letto messaggi ed email del partner senza permesso.
La ricerca mette a confronto diverse fasce di età. Circa un quarto degli adulti americani tra i 35 e 54 anni intervistati (pari al 23%) ha ammesso di leggere le conversazioni del partner senza permesso. La cifra sale però al 37% tra i partecipanti al sondaggio tra i 18 ei 34 anni. Similmente, il 31% dei Millennials ha ammesso di avere controllato anche le email contro il 24% della generazione X (i nati tra gli anni 60 e 80) che ha detto di avere fatto lo stesso.
L’affinità dei Millennials con la tecnologia sta ridefinendo il loro concetto di spazio privato. Molto spesso i dati personali sono usati come “moneta di scambio” per accedere ad un servizio, scaricare una app o iscriversi ad un sito web. Questa generazione di giovani nati tra gli anni 80 e 2000 è sempre connessa. Tra un aggiornamento di stato su Facebook e una foto su Instagram, rigorosamente geo-localizzata, sembra non badare molto alle briciole che lascia dietro di sé nel web. Ma come se la cava con la digital privacy?
La preoccupazione maggiore riguarda la propria identità. La violazione di dati, sia personali che finanziari, è diventata più comune nel mondo digitale di oggi e rappresenta una preoccupazione per il 58% dei giovani. Solo nel 2017 sono stati violati da attacchi hacker i server di Honda, TNT, Pornhub e persino della centrale di Chernobyl.
Nonostante i pericoli, in generale i Millennials sono ottimisti nei confronti della tecnologia. Stando ai risultati del Global Shapers Annual Survey, promosso dal World Economic Forum, i giovani di tutto il mondo abbracciano il potenziale delle nuove tecnologie quotidianamente in quasi tutte le regioni del mondo. Gli ambiti della vita più coinvolti dall’innovazione tecnologica sono la carriera professionale (65%), l’istruzione (55%) e la mobilità (42%).
Per quanto riguarda il lavoro, la Generazione Y non sembra preoccupata degli effetti della rivoluzione industriale 4.0 sulla occupazione: l’86% crede che la tecnologia, pur avendo cancellato alcune professioni, alla fine rappresenterà un fattore di crescita del lavoro. Anzi, in futuro l’intelligenza artificiale, i robot così come “l’internet delle cose” saranno le tendenze più grandi e a beneficiarne – sono convinti – saranno gli ambiti dell’istruzione e l’assistenza sanitaria.
Di nuovo i grattacapi maggiori tra i Millennials in tutto il mondo li dà la privacy e la protezione dei dati personali (73%). Una grande maggioranza degli intervistati ha detto di aver evitato di scaricare alcune applicazioni per proteggere i propri dati privati. La preoccupazione per la privacy digitale è più pronunciata in Asia orientale e nella regione del Pacifico.