Volete sapere le ultime novità con tanto di testo aggiornato delle norme, raccolta giurisprudenziale e commento chiaro e comprensibile sulla legge delle unioni civili e le convivenze di fatto? Oppure siete interessati a capire quali sono le misure di legge contro la violenza nelle relazioni familiari? O, ancora, come funzionano le quote di genere nelle società a capitale pubblico?
Da pochi giorni è possibile grazie al lavoro realizzato dalle avvocate di ASLAWomen, la sezione femminile di ASLA, l’associazione che raccoglie i principali studi legali associati d’Italia, che hanno messo a punto il “Codice delle pari opportunità”, una raccolta commentata di tutte le leggi vigenti in materia. «Un lavoro corale, che ha impegnato per oltre un anno ben 18 autrici, competenti sulle diverse materie e fortemente coinvolte, di cui andiamo molto fiere» commenta Barbara de Muro, responsabile di ASLAWomen nonché vicepresidente di ASLA. L’intento iniziale era quello di costruire un testo ad uso interno, ma poi l’idea di renderlo fruibile per un pubblico generalista ha incontrato l’editore giusto per pubblicarlo, senza scopo di lucro.
Le autrici, infatti, hanno ceduto i diritti sui loro contributi all’associazione affinché vengano investiti in nuovi progetti per la valorizzazione del talento femminile e non solo. «Negli studi legali – spiega de Muro – le problematiche sono le stesse che si ritrovano nelle aziende, tant’è vero che solo il 19% di donne è equity partner. E su questo fronte abbiamo una serie di iniziative, ma riteniamo che sia altrettanto importante lavorare sull’inclusione di tutte le diversità, a partire da quelle sociali. Per questo, offriamo borse di studio, periodi di alternanza scuola-lavoro e il progetto “Leonesse d’Africa”». Non poco per la costola femminile nata solo nel 2014 dall’associazione di riferimento di una delle professione a più forte tradizione maschile.
Quanto al “Codice delle Pari opportunità”, che reca la prefazione di Monica Parrella (Coordinatrice dell’Ufficio per gli interventi in materia di Parità e Pari Opportunità – Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri), ecco l’entusiasmo con cui le avvocate autrici ne parlano, capitolo per capitolo.
Capitolo I. Le donne e le pari opportunità nella Costituzione della Repubblica Italiana (a cura dell’Avv. Lia Campione)
“La nostra costituzione è la più bella del mondo e come tale non poteva non avere un’attenzione particolare al tema delle pari opportunità. È stato interessante e divertente scoprirne i vari ambiti di applicazione. Credo fermamente che solo quando questo tema sarà superato grazie ad una vera parità (non solo sulla carta) potremo dire di vivere in un paese Giusto ed esserne fieri. Io ci credo!”
Capitolo II. Il Codice delle Pari opportunità (a cura dell’Avv. Giulia Schiavina)
“Il commento al Codice delle Pari Opportunità ha l’obiettivo di diffondere le norme in materia di parità di trattamento e di opportunità tra donne e uomini, diffusione che risulta di primaria importanza in un contesto in cui il nostro Paese risulta essere, purtroppo, ancora molto indietro nelle classifiche mondiali sul c.d. Gender Gap (l’ultimo Global Gender Gap Report, redatto ogni anno dal World Economic Forum di Ginevra, posiziona l’Italia al 71esimo posto su 136 Paesi)”.
Capitolo III. Il Codice Civile e le pari opportunità (a cura dell’Avv. Maria Grazia Longoni Palmigiano e Avv. Alessandra Bianchini)
“Nel mio lavoro ho inteso prestare particolare attenzione all’evoluzione, sia a livello sociale sia legislativo, del ruolo della donna nell’ambito dei rapporti famigliari nonché del modo di intendere la famiglia stessa. In particolare ho cercato di evidenziare il passaggio da una situazione (pre riforma del 1975) in cui la moglie si trovava in una posizione di debolezza rispetto a quella del marito, allo stato attuale, in cui è possibile affermare di essere finalmente giunti alla parificazione dei diritti e dei doveri dei coniugi in relazione alla vita famigliare”. (Avv. Longoni Palmigiano)
Capitolo IV. Le unioni civili tra persone dello stesso sesso e le convivenze di fatto (a cura degli Avv.ti Giulietta Bergamaschi, Avv. Hulla Bisonni, Avv. Alessandra Rovescalli)
“Da molti anni affianchiamo le aziende nella individuazione di buone prassi che prevengano le discriminazioni sul posto di lavoro e favoriscano l’inclusione di tutti i lavoratori; in questo contesto, da qualche anno ci occupiamo anche dell’inclusione dei lavoratori LGBT. Con l’entrata in vigore della l. n. 76 del 2016 lo stato di incertezza giuridica riguardo al riconoscimento del diritto alle unioni fra persone dello stesso sesso è stato rimosso. Si tratta di un passo importante, probabilmente non “definitivo”, destinato ad essere migliorato attraverso il vaglio della giurisprudenza di legittimità e di quella costituzionale. Sotto il profilo giuslavoristico, per diversi motivi, tipici e caratteristici della vita interna all’azienda, la legge renderà più visibile il fattore discriminante meno visibile dentro e fuori all’azienda, l’orientamento sessuale ed il datore di lavoro non potrà più far finta di non sapere”.
Capitolo V. La normativa a tutela delle detenute madri (a cura dell’Avv. Jean-Paule Castagno)
“Con il contributo ci si propone di affrontare il tema della detenzione femminile e, in particolare, del fenomeno della c.d. “carcerazione degli infanti”, attraverso il commento alle disposizioni penali e alle regole penitenziarie poste a presidio della materia. Si vedrà come il valore fondamentale della libertà personale ispiri la previsione legislativa di criteri volti a guidare il giudice nella scelta delle misure in concreto applicabili, dando vita, così, ad un assetto normativo che rappresenta uno dei più importati esempi di un bilanciamento legislativo tra esigenze contrapposte: da un lato, la necessità di fare ricorso alla sanzione, intesa nella sua accezione retributiva e rieducativa, dall’altro quella di garantire il rispetto dei diritti fondamentali dei fanciulli e il valore sociale e costituzionalmente protetto dell’istituzione familiare e della maternità”.
Capitolo VI. La normativa relativa alla violenza contro le donne (a cura degli Avv.ti Laura Castagnola e Manuela Giacomini)
Capitolo VII. Le nuove norme in materia di indennizzo delle vittime di reati intenzionali violenti – Attuazione della direttiva europea a tutela delle vittime di reato (a cura degli Avv.ti Elena Martelli, Avv. Martina Scalia, Dott.ssa Sara Tarantini) – Misure di contrasto alla violenza sessuale e “stalking”; Le norme contro la violenza sessuale; Le misure contro la violenza nelle relazioni familiari (a cura dell’Avv. Gaia d’Urbano)
“Il legislatore italiano fornisce numerose tutele (molte delle quali di derivazione europea) a favore delle vittime di violenze di genere (e non solo) prevedendo fattispecie di reato specifiche (si pensi agli atti persecutori, alla violenza sessuale, ai maltrattamenti in famiglia, etc), un sistema procedurale ad hoc e, in alcuni casi, un indennizzo da parte dello Stato. Ciò al fine di contrastare sia il fenomeno della vittimizzazione primaria, sia quello della vittimizzazione secondaria”.
Capitolo VIII. Pari opportunità in materia di occupazione e lavoro (a cura di Avv. Serena Botta)
“I contributi ripercorrono il lungo cammino verso le pari opportunità reso possibile anche grazie all’affermarsi di una nuova dimensione valoriale: la tutela della genitorialità, non più declinata esclusivamente al femminile. La promozione dell’uguaglianza passa oggi da azioni positive che siano anche di divulgazione dei nuovi strumenti approntati dal legislatore, con particolare riferimento all’ambito lavorativo, nel quale la presenza femminile è sempre più incisiva e crescente”.
Capitolo IX. Le pari opportunità nelle società quotate; Le quote di genere nelle società a capitale pubblico (a cura degli Avv. Elena Felici e Francesca Bottani)
“L’introduzione della normativa sulle c.d. quote di genere è avvenuta nel nostro paese, in anticipo rispetto ad altri Stati Europei, con la legge 12 luglio 2011 n. 120 (“Golfo-Mosca”) che prevede specifiche disposizioni volte ad assicurare il maggior equilibrio tra i generi – e quindi una maggiore rappresentanza di donne – negli organi delle società quotate e delle società a controllo pubblico. A seguito dell’introduzione della legge la rappresentanza femminile è cresciuta in modo esponenziale sino ad oltrepassare, ad esempio per le società quotate, la soglia del 30%. Rimane comunque il tema della presenza femminile nelle posizioni apicali di “gestione”: infatti nella maggior parte dei casi le donne rivestono il ruolo di amministratori indipendenti o comunque cariche non esecutive, mentre la carica di amministratore delegato è ancora nella stragrande maggioranza dei casi rivestita da uomini”.
Capitolo X. La disciplina sulla parità di genere in materia elettorale (a cura degli Avv.ti Simona Viola e Valeria Gioffré)
“Per cercare di superare lo squilibrio di genere nelle assemblee elettive e promuovere l’incremento del tasso di partecipazione femminile alla vita politica e istituzionale del Paese il Parlamento ha introdotto varie misure che incidono, principalmente, sulla composizione delle liste, sull’espressione del voto da parte degli elettori e sulla composizione degli organi collegiali non elettivi (quali le giunte comunali)”.