Immaginate un gruppo di uomini di diverse generazioni che si siedono in cerchio e cominciano a parlare di sé. “Io mi ricordo mio padre che si metteva la giacca, sbatteva la porta e usciva di casa mentre noi rimanevamo tutti lì sconcertati”, racconta uno di loro. “Io invece – prosegue un altro – sono partito da un’educazione dove la donna veniva sempre dopo e dove i figli non andavano cresciuti ma raddrizzati come le piante di pomodoro”. “Penso che quello che vivo all’interno della coppia sia una grande difficoltà a riconoscere e discutere le mie emozioni”, conclude un terzo.
È da qui che comincia il racconto corale di Roby, Giovanni, Riccardo, Andrea, Mauro, Marco, Davide, Roberto e Stefano: i protagonisti del video Quando gli uomini si parlano. Un progetto realizzato dal servizio pari opportunità della città di Torino per provare a spostare lo sguardo sui temi di genere e scoprire che non si tratta solo di “problemi di donne”, ma di questioni che riguardano prima di tutto gli uomini e che passano per un percorso di riflessione e autocoscienza.
I nove protagonisti del progetto ragionano, infatti, sul loro modo di essere uomini, su quanto l’educazione e l’esempio paterno abbiano influito sulle persone che sono oggi, e su come i pregiudizi e gli stereotipi abbiano creato intorno a loro gabbie da cui è difficile uscire. L’obiettivo del progetto è, infatti, quello di mostrare un modello di uomo diverso e un nuovo modo di vivere e affrontare la relazione tra i sessi, soprattutto riguardo al tema delle violenza contro le donne.
Il video, che è stato pubblicato in occasione della giornata internazionale della donna, è anche un dvd che il servizio pari opportunità porterà nelle scuole, nelle università e nei luoghi di lavoro per fare vedere che – come racconta un altro di loro – “parlarsi tra uomini significa scambiarsi le proprie emozioni, i propri sentimenti. E poi, piano, piano anche le paure e le fragilità. Parlare tra uomini vuol dire confrontarsi perché io divento uomo soprattutto specchiandomi nell’altro”.