Finalmente famiglia! Brevi e salvifici consigli per partire con il piede giusto

Cinque anni fa, più o meno di questi tempi, io e mio marito compivamo il secondo e tanto atteso viaggio per andare a prendere le nostre figlie in Etiopia e iniziare la nostra avventura di famiglia. È come se gli avvenimenti di quel giorno fossero avvolti in una specie di nebbia emotiva che rallentava i riflessi e ovattava le sensazioni, sicuramente in altri periodi della nostra vita abbiamo goduto entrambi di momenti di maggiore lucidità! Una cosa però mi è profondamente rimasta impressa nella memoria: la sensazione di totale smarrimento avvertita una volta chiusa la porta della nostra camera d’albergo alle spalle del referente dell’ente adottivo che quella stessa mattina ci aveva premurosamente accolto in aeroporto, sollecitamente accompagnato in albergo, e paternamente condotto in istituto a prendere le nostre figlie. Dopo averlo salutato, mi sono voltata e nella stanza c’erano queste due perfette sconosciute di 7 e 4 anni che parlavano (e anche ininterrottamente…) una lingua perlopiù incomprensibile, commentando tra loro ogni cosa che le circondava! Ricordo di avere guardato mio marito e avere chiaramente pensato: e adesso?

In quei primi giorni e in quelli a venire, ciò che ci ha fatto da bussola e a cui ci siamo saldamente aggrappati sono stati i consigli e le indicazioni pratiche ricevuti dalle altre famiglie prima di partire e dal referente etiope che conosceva e aveva grande esperienza con i bambini. Un dono prezioso che vorrei trasmettere a mia volta a chi sta per incontrare, o ha appena incontrato, i propri figli.

Instaurate per quanto possibile una routine quotidiana e cercate di rispettarla. La giornata deve essere ben scandita. I bambini sono abituati negli istituti ad avere la giornata organizzata, i cambiamenti con l’arrivo dei genitori sono già tantissimi: avere delle certezze e dei punti di riferimento quotidiani li aiuta a sentirsi più sicuri. Ogni cambiamento nella scansione della giornata e ogni imprevisto devono essere comunicati e ben spiegati prima, altrimenti i bambini si destabilizzano. Le soprese e le improvvisazioni nei primi periodi non sono molto gradite, contrariamente a quanto possiamo pensare!!

Cercate di mantenere tutte le promesse. Sembra una banalità, ma vi assicuro che non lo è. Le classiche frasi “questo lo facciamo dopo”, “più tardi”, “oggi non riusciamo, ma ti prometto che domani….” non devono essere un modo per levarci d’impaccio in un momento di insistenza dei nostri adorati pargoli, ma devono equivalere nella nostra testa a una promessa solenne, un giuramento. I bambini non ci conoscono, dobbiamo conquistarci la loro fiducia giorno dopo giorno e l’unico modo per farlo è essere credibili. I nostri figli ci osservano attentamente e registrano ogni cosa che diciamo o facciamo. Quindi, se abbiamo promesso che lo faremo dopo o domani, lo dobbiamo fare, cascasse il mondo. Solo così si fideranno di noi. La stessa cosa vale per le minacce, “Se non raccogli le tue cose, oggi non andiamo a fare la passeggiata”, anche quelle vanno rigorosamente mantenute.

Mettete poche regole. Non bisogna confondere i bambini con troppe regole che rischiano di essere disattese e di fare sentire i bambini inadeguati. Le regole sono importanti per stabilire i limiti, ma devono essere poche e chiare. Stabiliamo quali sono fondamentali per noi e lavoriamo solo su quelle.

Non forzate i bambini a una vicinanza e a un’intimità non gradita. I bambini hanno bisogno di tempo, per quanti slanci affettivi possiamo avere, siamo per loro degli estranei, non forziamoli quindi da subito a venire nel lettone o non soffochiamoli con abbracci invadenti. Rispettiamo i loro tempi, chiediamo sempre prima e lasciamo che siano loro a scegliere.

Portate con voi dei libri molto semplici per l’infanzia, anche se i bimbi sono già grandicelli, quelli cartonati per i bambini piccoli, per intenderci. Fra gli altri, noi ne avevamo portato uno di non più di 10 pagine e 10 righe in totale sulla storia del fantomatico Orsetto Giacomino che cercava di rubare un vasetto di miele. Un racconto di una banalità infinita ma che loro adoravano e che chiedevano di leggere mille volte al giorno, nonostante le nostre proposte di altri libri! Sono perfetti da sfogliare insieme e aiutano nell’apprendimento della nuova lingua con storie facilmente comprensibili e parole molto semplici. E, soprattutto, sono un bel momento di condivisione: aiutano a stabilire uno spazio privilegiato di vicinanza e contatto fisico e sono l’occasione per iniziare una pratica di lettura che poi rimane nel tempo. Ancora adesso per le mie figlie quello della lettura serale insieme prima di andare a letto è uno dei momenti preferiti della giornata!

 Giocate tanto con i vostri figli, soprattutto con giochi fisici. Il gioco è un modo universale per iniziare a conoscersi, far cadere le barriere e creare complicità, anche fisica.

E infine, un utile consiglio una volta rientrati a casa. Saranno tante le persone che, giustamente, saranno ansiose di incontrare i bambini. Ecco, no, fate una selezione all’ingresso, come nelle migliori discoteche. Solo poche persone e gradualmente. Spiegatelo ad amici e parenti: i bambini sono già confusi e devono avere il tempo di conoscere bene prima voi!