L’estate, lo sappiamo, è tempo di bilanci mentre il mese di settembre, alle porte, è da sempre il momento della ripresa, del rientro e della ripartenza dopo la pausa estiva: anche tu stai promettendo a te stesso che cambierai lavoro al rientro dalle ferie?
Cultura lavorativa statica
Dal “Talent Trends 2016”, il sondaggio annuale realizzato da LinkedIn – il network professionale che conta più di 433 milioni di iscritti in tutto il mondo di cui 9 in Italia – cui hanno preso parte più di 32 mila professionisti nel mondo (683 in Italia), emergono alcuni dati interessanti. Pare che di «cultura lavorativa statica» sia afflitto il 70% della popolazione italiana. Solo il 30% dei professionisti intervistati cerca lavoro attivamente e nonostante oltre 1 lavoratore su 3 abbia cambiato occupazione nell’ultimo anno, solo il 30% risulta attivo nella ricerca di nuove opportunità d’impiego.
Le persone non vogliono cambiare lavoro?
Potrebbe sembrare che le persone non vogliano cambiare lavoro ma non è così: l’87% della forza lavoro valuterebbe nuove proposte ma è vero che sembra che siamo più fermi di tutti gli altri, che si impegnano a trovare nuove opportunità nel 36% dei casi.
L’obiettivo di LinkedIn a livello mondiale – ha dichiarato Marcello Albergoni, Head of Italy di LinkedIn – è quello di migliorare il collegamento tra professionisti e opportunità.
Cosa cercano oggi le persone? Valori, feedback interno e smart working.
Gli intervistati hanno dichiarato che per valutare meglio la loro potenziale nuova azienda preferirebbero ascoltare qual è la sua reputazione dagli attuali collaboratori invece di entrare in contatto solo con i responsabili della selezione. Oggi ognuno di noi è un brand ambassador sul web (e in particolare su LinkedIn) non sarà strano ricevere delle richieste di informazioni da persone attratte dall’azienda per cui lavoriamo, per aiutarli a valutare l’opportunità.
Le persone vogliono potersi identificare nella propria azienda e i valori ricercati sono trasparenza, etica e sostenibilità oltre alla sempre più frequente richiesta di raggiungibilità della sede con i mezzi pubblici che entra a far parte del grande mondo dello smart working. L’allineamento con le decisioni prese dal gruppo dirigente della propria società, soprattutto in termini di etica e sostenibilità ambientale, risulta una delle motivazioni principali che induce le persone a cambiare occupazione. Valori e cultura aziendale positiva sono diventati sempre più importanti e i collaboratori cercano contesti in cui riconoscersi e poter essere orgogliosi del brand per cui lavorano.
Come entriamo in contatto con le nuove opportunità? Passaparola, ricerca informazioni online e candidati passivi
Veniamo a conoscenza di nuove opportunità lavorative soprattutto attraverso il passaparola di chi già lavora per l’azienda che cerca. In Italia aumenta la consapevolezza che i social network professionali siano un importante canale per raccogliere informazioni sulle nuove offerte lavorative, le aziende che cercano e le persone che rappresentano queste aziende.
Accade sempre più spesso che sia il lavoro a trovare noi: su LinkedIn le imprese cercano i candidati “passivi”, quelle persone cioè che non sono attivamente alla ricerca di un nuovo lavoro (la maggioranza dei professionisti presenti sul mercato). Attraverso il social recruiting le aziende riducono in modo significativo i tempi e i costi legati alla ricerca del personale e ognuno di noi è responsabile di rappresentare al meglio se stesso per garantirsi le migliori opportunità: questa tendenza in costante crescita non può che crescere.