L’abbigliamento sportivo hijab in crowdfunding su Kickstarter

VeilSul capo l’hijab, al collo le medaglie. Ibtihaj Muhammad è una donna musulmana osservante e una delle migliori schermitrici del mondo. La sua uniforme copre la testa, le braccia e le gambe e questo, in parte, è stato il motivo per cui, quando aveva 13 anni, ha scelto la scherma. Questa estate Ibtihaj (il cui nome significa “gioia”) rappresenterà gli Stati Uniti alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. Quando competerà per il suo paese, sarà la prima americana a farlo mentre indossa l’hijab, il velo islamico, sotto la maschera. Un momento di grande orgoglio per tutti gli americani di fede musulmana.
veil4Per aiutare tutte le Ibtihaj del mondo a sfondare nello sport, l’imprenditore ventitreenne Ahmad Ghanem ha lanciato Veil, la sua linea di abbigliamento sportivo che coniuga capi coprenti (conformi ai dettami religiosi), tessuti tecnici e tagli moderni. In palestra è abbastanza comune vedere abiti aderenti e centimetri di pelle scoperta. Via libera a crop tops, leggings fluo e shorts: facilitano i movimenti e sono all’ultimo grido. Chi non si sente a proprio agio con questi capi, sia per motivi personali che religiosi, tuttavia ha poca scelta quando cerca un abbigliamento sportivo alla moda e finisce per infagottarsi in grandi felpe, maglie annodate in vita e tute sformate.
Veil2Prima di studiare la sua collezione, Veil ha lanciato un sondaggio per chiedere alle clienti quali difficoltà incontrassero durante lo shopping per l’abbigliamento sportivo e decine di intervistate hanno confessato di fare i loro acquisti nella sezione maschile per tagli più morbidi. Come potete immaginare non ci sono molte opzioni disponibili per soddisfare il gusto in fatto di vestiti per donne che amano la moda e che rispettano un codice di abbigliamento allineato con il proprio credo. Questo è il motivo che ha spinto l’imprenditore ventireenne a colmare la lacuna nel mercato sportivo. Ahmad ha lanciato la sua linea di maglie sulla piattaforma di crowdfunding Kickstarter il mese scorso e per ora ha raccolto quasi  $ 20.000 da oltre 200 persone. Il suo obiettivo è raccoglierne 26.000 e ha tempo fino a lunedì 4 luglio per farcela. In questo momento ci sono due modelli disponibili per il preordine su Kickstarter con prezzi a partire da 45 dollari: Spark maglia con collo alto e mezza zip e Halo con un cappuccio molto stretto attorno al viso che può sostituire la necessità di indossare l’hijab durante l’allenamento. Entrambe le casacche hanno lunghezze coprenti e sono tagliate lungo i fianchi con aperture che permettono la piena mobilità durante l’attività fisica.
Queste maglie sportive non sono il primo prodotto lanciato da Ahmad su Kickstarter. Il primo progetto targato Veil è stato Cool dry shawl (“lo scialle fresco e asciutto”), il primo hijab studiato per adattarsi al clima: fatto con tessuti tecnologicamente avanzati per tenere la testa al fresco ma anche idrorepellenti. Il successo di questo primo prodotto su Kickstarter ha dato a Ahmad la fiducia necessaria per continuare ad espandere il proprio brand utilizzando la piattaforma di crowdfunding.
L’industria della moda sta cambiando. Le collezioni dedicate a clienti musulmane sono una nicchia di mercato promettente e i brand lo stanno notando. Lo scorso gennaio Dolce & Gabbana ha realizzato la sua prima linea di hijab e abaya (vesti che coprono interamente il corpo tranne il volto, i piedi e le mani). Prima della casa di moda italiana, anche DKNY e Tommy Hilfiger nel 2014 avevano lanciato delle capsule collection per il Ramadan. A livello globale, secondo un rapporto di Thomas Reuters, nel 2013 i paesi musulmani speso 266 miliardi di dollari (circa 235 miliardi di euro) in capi di abbigliamento e calzature. Più di Italia e Giappone messi insieme. La cifra è destinata a lievitare arrivando a 484 miliardi (circa 450, in euro) nel 2019.
Ibtihaj MuhammadDi fronte alla difficoltà nel trovare gli abiti giusti anche Ibtihaj Muhammad è diventata un’imprenditrice: in parallelo alla sua carriera sportiva, due anni fa ha creato Louella una linea di abbigliamento per giovani donne musulmane che prende il nome della nonna. E l’anno scorso ha lanciato la felpa Modesty con il motto “Everything is better in hijab”, “tutto è meglio con l’hijab”.