Smart working in Abb: l’aspetto culturale è quello più delicato

Silvia Parma

Silvia Parma

“Per me lo smart working è un bell’esempio di innovazione organizzativa che consente alle aziende di introdurre un nuovo modo di lavorare”. parola di Silvia Parma, Country HR Manager Abb Italia, con cui inauguriamo una serie di interviste dedicate allo smart working visto “sul campo”, così come viene realmente applicato nel day by day dentro le aziende in attesa che venga approvata la legge sul tema in via definitiva. Come si interpreta ad oggi in Italia questa nuova cultura di lavoro?

Si parla spesso di innovazione, per me lo smart working è un bell’esempio di innovazione organizzativa che consente alle aziende di introdurre un nuovo modo di lavorare con vantaggi per tutti: azienda, lavoratori e società. Consente inoltre di sviluppare un modello di leadership che non è fondato sul controllo ma sulla fiducia e responsabilizzazione mantenendo l’attenzione ai risultati” spiega Parma.

La cosa più difficile nel farlo funzionare in ABB? 

Personalmente ritengo che l’aspetto culturale sia quello più delicato. Il Lavoro Agile sensibilizza i responsabili verso una efficace della gestione del team richiedendo loro di mettere a frutto le proprie competenze di People Management per far funzionare team che lavorano con modalità e bisogni nuovi. Per questo nell’introdurlo in ABB abbiamo fatto molto formazione sia ai lavoratori che ai loro responsabili: fiducia, empowerment  e gestione delle performance sono stati gli elementi al centro degli incontri di formazione.

Il segnale più concreto che sia uno strumento efficace? 

Il numero sempre crescente di lavoratori che sperimentano il lavoro agile – con una partecipazione di più di 800 persone al mese di tutte le aree e Divisioni – e la richiesta, pervenuta anche dai capi, di superare le due giornate al mese per andare verso una maggiore flessibilità. Dopo la fase pilota ora in ABB il regolamento consente di lavorare in smart working per 25 giornate annue con un massimo di 4 giorni al mese. Questi dati confermano il successo e l’apprezzamento dell’iniziativa. Pensate che nel solo 2015 sono state usufruite 96000 ore di lavoro agile pari a 12000 giornate!