Vi siete tenuti la mano sul ponte del Titanic, Leonardo. Era il 1997, praticamente siete diventati famosi insieme. L’altra notte Kate Winslet correva per la statuetta di migliore attrice non protagonista con il film “Steve Jobs”. Tu invece eri il favorito per l’Oscar di miglior attore protagonista. Tu hai vinto, DiCaprio. Kate invece questa volta è rimasta a mani vuote. Lei, sul red carpet, ti ha abbracciato. Ora tocca a te: fa’ un gesto clamoroso, regalale la tua statuetta. Riequilibra i conti: le donne, nel cinema, pesano ancora troppo meno degli uomini.
Il giorno dopo la sbornia da Oscar è un buon giorno per fare il punto dello spazio che le donne hanno nei media. Nel cinema, ad esempio: secondo i dati dell’Onu, meno di una pellicola su quattro ha come protagonista principale una donna. E tra i registi di grido, solo il 21% è femmina. Allarghiamo il campo ai media in generale: fra aziende editoriali e case di produzione cinematografiche, il 73% delle poltrone che contano è in mano agli uomini.
Passando dal dietro al davanti delle telecamere, la sostanza non cambia: di tutte le notizie sui giornali, alla radio o in tv, solo una su 4 riguarda le donne. E quando si parla di violenza o discriminazione in senso stretto la percentuale si fa da allarme rosso. Solo il 9% di tutte le storie che vengono raccontate ricorda le diseguaglianze che ancora ci sono tra i due sessi.
Ma, c’è un ma. O meglio c’è una speranza per il futuro. Viene da Internet. Il nuovo mondo è più uguale di quello tradizionale: i social sono equi, qui le donne sono esattamente un utilizzatore su due. Chissà che su Alley Oop non siamo persino in vantaggio…