Il cibo, tra tradizione e scoperta, vero protagonista del Natale

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Dicembre: mese di cene e pranzi che si susseguono senza posa. Il cibo è forse uno dei temi dominanti del periodo natalizio, che si tratti del pranzo tra colleghi, della cena tra amici intimi o del fatidico, famigerato, irrinunciabile e interminabile pranzo di famiglia. A tavola si consuma la parte più consistente di questo tempo di festa. Tra abitudini, tradizioni, aspettative e fastidi di vario genere, il cibo può essere un pretesto di incontro e scontro, odio e amore, in un match insidioso da cui nessuno esce indenne. Perché in fondo non mangiamo solamente per nutrirci, soprattutto a Natale. Mangiamo perché è un momento di condivisione, di appartenenza, di scambio. Quanti significati può avere il cibo nella nostra vita? Ecco tre libri che ne raccontano alcuni.

Incontro
Ma tu come la fai la caponata? Nel titolo del libro di Chiara Maci e Filippo La Mantia, coppia anche nella vita, c’è già la sfumatura dello scontro, delle differenze. Se è vero che ci sono alcuni assunti di base indiscutibili (la carbonara non si fa con la panna, non insistete), è anche vero che i dettagli di una preparazione o il modo di approcciare il verbo “cucinare”, possono svelare molto di noi. C’è chi esige ricette precise, con quantità e misure da laboratorio di chimica, chi invece si lascia trasportare dall’istinto e dalle risposte atmosferiche degli ingredienti. C’è chi aggiunge un ingrediente particolare come variante alla tradizione apportata dalla nonna, chi non vuole nemmeno discutere dello sfregio che ciò comporti all’identità del patriota culinario. Chiara e Filippo, molto diversi per indole, provenienza e scelte professionali, raccontano se stessi in questo libro con un’intima complicità e una scapigliata ironia. Condividono anche alcune ricette, ma alla fine dal loro racconto emerge chiaramente un assunto fondamentale: il cibo è il mezzo, il fine è la famiglia.

Conforto
Le sorelle Gigi e Marisa Passera si appropriano dell’involontario slancio poetico di un’espressione burocratica, “generi di conforto”, per raccontare la loro visione del cibo. Come già ci ha insegnato Proust, in un profumo, in un sapore, in una sensazione precisa, può risvegliarsi una memoria sopita, e nel cibo riposano spesso memorie legate a momenti familiari. Ecco allora che nel cercare di riprodurre i piatti così come una tradizione li tramanda, stiamo cercando in realtà di riprodurre un esatto istante, una coccola struggente, una leggera nostalgia. Nel ritrovare il tempo perduto c’è il conforto, il raccoglimento, ed è forse il motivo per cui diamo tanta importanza al ripetere i menù di famiglia ad ogni pranzo natalizio. Sempre meglio però ricordare, soprattutto quando accogliamo in famiglia un nuovo membro, che le nostre tradizioni sono nostre. Il conforto non è universale. Si può condividere, non imporre. Possiamo piuttosto aprire la mente e le credenze, come le sorelle Passera, che scrivono: “A casa mia a Natale ci sono così tante tradizioni di famiglia che non si sa nemmeno più se siano vere o se ce le siamo inventate di sana pianta o le abbiamo bellamente rubate ad altre famiglie”.

Universalità
“Le regole alimentari e la storia del cibo sono fatti così: avvolti nel mistero e nella fede più profondi. Tutti crediamo di conoscere ciò che mangiamo, ma in realtà ne sappiamo ben poco”. Con tali parole Giles Coren introduce questa enciclopedia illustrata degli alimenti, che ha lo scopo di svelare come dietro anche agli ingredienti che più diamo per scontati, si possano nascondere curiosità, origini e geografie insospettabili. Così tra scatolami pop e xilografie del XVI secolo che ritraggono samurai a caccia di cinghiali, possiamo reperire tutte le informazioni necessarie a chiudere definitivamente le diatribe culinarie. Non che nel libro si possa scoprire se le melanzane siano meglio tagliate a dadini o a foglia. Ma si può sempre deviare il discorso con un: “Sapevate che la melanzana è originaria del sud asiatico?”. Sempre per favorire l’apertura mentale di cui sopra.

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Chiara Maci, Filippo La Mantia, Ma tu come la fai la caponata? La nostra storia d’amore in cucina, Harper Collins, 2018, €17

Sorelle Passera, Generi di conforto. Ricette del cuore, storie di famiglia e piccole magie per celebrare il lato buono della vita, Tea, 2018, €22

Cibo. La storia illustrata di tutto ciò che mangiamo, Gribaudo, 2018, €29,90