Sono nata a Taranto, la città dei due mari, nel 1979. Sono cresciuta tra i libri, respirando il profumo della scuola tra le pareti di casa. Primogenita di due insegnanti coraggiosi e indistruttibili, ho tracciato la mia strada sin dall'infanzia, quando per giocare, mettevo in fila le bambole e sotto il braccio tenevo le guide scolastiche dei miei genitori. Ho conseguito l'abilitazione all'insegnamento nella scuola dell'infanzia e primaria e sono immersa nell'ingarbugliato e discusso mondo dell'istruzione dal 2004. Esercito la mia professione in un Istituto Comprensivo, in provincia di Bari, e lavoro con e per i bambini della fascia scolare 3/6 anni. A casa, invece, sono alle prese con un figlio di nove anni e un marito imprenditore. La letteratura, la poesia e la scrittura sono le mie passioni. Così come l'arte, in ogni sua manifestazione. Credo che l'insegnamento, più che un mestiere, sia una missione.
Sono ore difficili quelle che seguono ad un epilogo tristemente annunciato. Giulia Cecchettin non c’è più, il filo sottile della speranza si è rotto dopo giorni di attesa, di angoscia, di notizie snocciolate e appelli disperati. Giulia è stata uccisa da un suo coetaneo.
Lo smarrimento ci unisce dal momento della scomparsa, “lo sapevamo tutte” è lo slogan più rilanciato sui social; si sovrappongono vortici di sentimenti, rabbia, sgomento, desiderio di giustizia per lei e per tutte le donne che hanno trovato la morte per la mano violenta degli uomini.
Il femminicidio è diventato un problema tristemente...
Arriva Leo. Arriva con la sua prorompente simpatia e la sua formidabile capacità di trovare una soluzione a tutti i problemi, anche a quelli che sembrano insormontabili. Leo, con i suoi capelli che ricordano le foglie d’autunno e i suoi inseparabili amici, Lola e Babù. Arriva Leo e il suo mondo, su Rai Yoyo, la serie animata italiana che racconta le avventure di un bambino con disturbo dello spettro autistico.
Com’è il mondo di Leo e cosa può insegnare a chi lo guarda? L’obiettivo è quello di utilizzare la mediazione del linguaggio dei cartoni animati per il superamento di alcune barriere nell’interazione ambientale che...
Il 20 novembre 1989 la Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia venne approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, a New York. Una data storica, un punto d’arrivo importante che diventa anche punto di partenza, da cui prendere spunto e riflettere sulle molteplici difficoltà in cui versano ancora migliaia di bambini in tutto il mondo. Diritto alla vita, alla sopravvivenza, allo sviluppo. Diritto al gioco, all’assistenza fisica e morale, diritto alla non discriminazione. Diritto alla salute, all’ascolto, all’espressione. Diritto ad avere una casa, un’educazione. Diritto allo studio.
“Gli...
“Se si perdono i ragazzi difficili, la scuola non è più scuola. E’ un ospedale che cura i sani e respinge i malati”.
Con queste parole Don Milani voleva mettere in risalto uno dei valori fondanti della scuola: l’equità. E proprio in base a questo principio inviolabile, operava nella convinzione di dover fare di più per coloro che avevano di meno, essendo convinto del fatto che l’equità non si esplicita dando a tutti le stesse cose, ma cercando di modulare le opportunità osservando i ragazzi e comprendendo le loro richieste implicite.
Oggi a che punto siamo? La scuola è diventata il gancio sociale? Quell’appiglio,...
"I desideri sono per me materiale da laboratorio: li scaldo nel mio cuore-provetta, li analizzo con il mio cervello-microscopio, li combino con tutti i miei sentimenti-reagenti…e poi, quando ho capito tutto ciò che possono darmi o non darmi e ne ho distillato le proprietà, prendo quei desideri-particelle, li tolgo dal vetrino del microscopio e li lascio andare".
Cosa c'entra la scienza, la medicina e la biologia con la pedagogia? Ce lo racconta una scienziata, una donna che è stata molte cose nella sua vita. Una su tutte: è stata coraggiosa e determinata. Solo con questi ingredienti ha potuto, alla fine del 1800, credere di poter...
“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita”.
Come sempre, e adesso più che mai, la letteratura si trasforma, come per magia, in specchio riflettente i nostri pensieri. Li ritroviamo scritti, e ogni volta è uno stupore vedere quanto è stato immortalato nero su bianco, anche secoli e secoli fa, si avvicini in modo straordinario alla nostra quotidianità.
Dante, il sommo poeta, è morto settecento anni fa, eppure, solo lo scorso anno, ognuno di noi ha potuto vedere l’oscurità di quella “selva”. La via ci è sembrata davvero smarrita e ci sembra tuttora...
Caro 2020,
non sei stato un semplice anno, sei stato una prova di resistenza, un campo di battaglia, un varco attraverso il quale abbiamo cercato di passare senza ferirci troppo. Ti abbiamo festeggiato, sai? Come per tutti gli altri anni che ti hanno preceduto, abbiamo brindato al tuo arrivo, abbiamo coltivato le speranze che ognuno di noi ha, ad ogni nuovo inizio.
Non è mai stato un giorno semplice il primo dell’anno. Tempo di bilanci, di nostalgia per le cose perdute, per quello che poteva essere e non è stato; e poi ci sono le paure per l’ignoto, quel futuro che tutti immaginiamo ma di cui temiamo le sorprese,...
“Da bambina, a Cuba, nella capitale dell’Avana, Carmen viveva con sei fratelli e i genitori, che erano giornalisti. Adorava disegnare. Crescendo, si iscrisse all’università per studiare architettura”.“Diane sposò un principe tedesco ma non desiderava una vita di agi. Voleva fare qualcosa, doveva essere qualcuno” “Voglio rendere potenti tutte le donne”, diceva.
“Elisabeth si rivelò decisa a farsi strada nel mondo. Prima ancora di terminare gli studi, sapeva che avrebbe voluto diventare medico”.
Cosa hanno in comune queste tre donne? I sogni e il coraggio. Sono vite straordinarie, che hanno lasciato un segno...
Bravi, resilienti, obbedienti, concreti. Quanti aggettivi per descrivere i bambini e le bambine al tempo presente, quello che ci ha visti travolti dal virus. Dapprima frequentatori della didattica a distanza, poi di una scuola che assomiglia solo in parte a quella a cui erano abituati. Gli educatori e le educatrici, ogni giorno, si trovano davanti agli alunni che, con le loro domande, possono spiazzare rendendo difficile trovare delle risposte coerenti e allo stesso tempo non dolorose. Perché è successo? Cosa possiamo fare? Perché non possiamo abbracciarci? Cosa è il virus e come possiamo difenderci?
La scuola continua, la...
Quello che per noi adulti appare un gesto meccanico, la scrittura, se osservato nei bambini in età prescolare, diventa, invece, un vero miracolo. Guardare le piccole mani che reggono la penna, gli occhi fissi e concentrati sul foglio, i primi grafemi che appaiono, è qualcosa di emozionante, se pensiamo che il cervello del bambino sta cercando di apprendere un codice condiviso che gli permetterà di interpretare il mondo che lo circonda e di esprimere la propria interiorità nella forma non verbale più evoluta.
Ho parlato di scrittura e della sua fondamentale importanza con la dottoressa Emanuela Fanton, grafologa e...