Olimpiadi 2024, tutti possono candidarsi a portare la torcia

«Tutti possono candidarsi a portare la fiamma; qualsiasi siano l’età, il sesso e lo status sociale». A dirlo è una delle tante persone “qualunque” che hanno sorretto la torcia olimpica durante la lunga staffetta verso le Olimpiadi di Parigi 2024. Antonella Brugnola, 62 anni, ex media manager di grandi aziende e oggi host Airbnb,racconta: «Il processo di selezione di noi tedofori è iniziato nel settembre 2023. I criteri di selezione sono costruiti per identificare coloro che nella vita hanno fatto qualcosa che abbia ispirato altre persone. E si basano sull’inclusività, con particolare attenzione verso l’uguaglianza di genere e le persone con disabilità. Un esempio di questi ultimi giorni è arrivato da Kevin Piette, tennista paraplegico e primo atleta della storia a portare la torcia Olimpica grazie all’utilizzo di un esoscheletro. Un motivo di ispirazione per le persone e al tempo stesso una promozione della tecnologia a supporto della disabilità».

Per Parigi 2024, il viaggio della torcia Olimpica si è svolto nell’arco di tre mesi partendo dal Pireo, attraversando il Mar Mediterraneo a bordo della più antica barca a tre alberi d’Europa e raggiungendo il vecchio porto di Marsiglia da dove è ripartita per i suoi 69 giorni di cammino su tutto il territorio francese, compresi quelli d’oltremare.

La staffetta della torcia Olimpica di Parigi 2024

La marcia della torcia per i XXXIII° Giochi dell’era moderna non è stata solo la celebrazione dell’antico legame con le 292 edizioni dell’antichità (dal 776 a.C. al 393 d.C.) ma anche un’occasione per puntare i riflettori sulle regioni francesi, il loro patrimonio e l’immancabile savoir-faire, mettendo in mostra tutte le bellezze di città, villaggi e luoghi iconici. Al tempo stesso, il passaggio della fiamma greca di Olimpia ha voluto celebrare il ruolo dello sport nella società e dei suoi valori fondanti: lealtà, rispetto, ispirazione e solidarietà.

«Anche se per un breve tratto – prosegue Brugnola nel suo racconto – vivere l’esperienza di essere tedofora, pur non essendo un’atleta, mi ha fatta sentire parte delle Olimpiadi in un modo pieno. La staffetta è un evento accessibile: ci sono giovani, anziani e persone con disabilità. In quei momenti ci si sente come una squadra anche se non ci si conosce tutti. E poi non ho potuto fare a meno di viverla anche con gli occhi del marketing, il mio lavoro. È stato bello osservare e capire da vicino come si muove un’organizzazione di questa grandezza; e perché no, prendere qualche spunto da portare nella mia realtà».

Antonella Brugnola è stata tra le tedofore che hanno percorso il tratto della Promenade de la Croisette di Cannes il 18 giugno scorso, nel 34° giorno di viaggio della torcia Olimpica, ripartita da Villefranche-sur-Mer per attraversare Grasse, capitale mondiale dei profumi (le cui competenze sono state iscritte nella lista rappresentativa del patrimonio immateriale dell’umanità dell’UNESCO nel 2018), Cannes, Valberg, Antibes Juan-les-Pins (gemellata con Olimpia) e Valdeblore – La Colmiane, prima dell’arrivo a Nizza per i festeggiamenti: «Erano i giorni del Festival dei Leoni e Cannes era già in grande fermento; eppure, la partecipazione alla staffetta da parte del pubblico è stata impressionante, ai livelli di una tappa ciclistica di un Grande Giro».

«Prima di partire dai gradini del red carpet del Palais des Festivals et des Congrès – continua la tedofora italiana nel suo racconto – i nostri referenti ci hanno dato le ultime indicazioni su come portare la torcia con entrambe le braccia, spiegandoci quali movimenti fare e quali no per non soffrirne il peso e rendere più naturale il passaggio tra la gente. Insieme a noi c’era anche l’attrice americana premio Oscar Halle Berry. Condividere con lei tutto il tragitto ci ha fatto provare la netta sensazione di essere portatori non di una semplice fiaccola ma di un’emozione condivisa. Tra i momenti più toccanti del percorso, salutato dagli applausi del pubblico, mi piace ricordare il Torch Kiss, il “bacio” che simboleggia il passaggio della fiamma tra le mani di due tedofori diversi. Ma attenzione – precisa – la fiamma è unica ed è quella accesa a Olimpia con il fuoco che poi viene messo come riserva in alcune lanterne. C’è sempre una sola torcia accesa che compie il cammino previsto dal percorso».

Un’Olimpiade di equilibrio di genere e inclusività

Parigi 2024 sarà una Olimpiade particolare perchè fatta di tante prime volte, e per questo occupa già un posto nella storia. Per fare un esempio, l’evento clou della cerimonia di apertura di venerdì 26 luglio si svolgerà fuori da uno stadio. Lo scenario della festa inaugurale con la tradizionale parata, infatti, sarà un tratto di 6 km lungo la Senna fino all’area monumentale del Trocadero, dove delle apposite imbarcazioni trasporteranno atlete e atleti attraversando i monumenti parigini più iconici tra due ali di folla.

La vera novità, però, è l’equilibrio di genere. Se Tokyo 2020 è stata la prima Olimpiade con una una partecipazione femminile complessiva del 48,8%, Parigi 2024 sarà ricordata come la prima Olimpiade che ha avuto accreditati lo stesso numero di atlete e atleti, 5250. Anche se questo dato non basta per affermare di essere arrivati a una parità di genere nello sport, il fatto che si sia raggiunto un equilibrio proprio in una Olimpiade e in un momento storico difficile come quello attuale, non può che essere un segnale di incoraggiamento per continuare a lavorare verso una vera parità tra il mondo maschile e femminile anche nello sport.

Che la Parità sia stata raggiunta nell’edizione di Parigi 2024 non è un caso. La Francia è da tempo impegnata a livello politico a garantire l’equità di genere, come dimostra anche la normativa sull’occupazione femminile. Dal 1° gennaio 2019, le imprese con più di 250 dipendenti sono tenute a pubblicare il loro indice di parità di genere professionale, un parametro che “include” 5 indicatori: divario di stipendi, aumenti salariali, promozioni, aumenti salariali al rientro della maternità, e il numero di donne tra i 10 dipendenti più pagati. Inoltre, questo indice fornisce a ogni azienda un quadro della posizione in cui si trova e aiuta ad adottare misure per incrementare la parità tra donne e uomini all’interno della propria organizzazione. Al 13 febbraio 2023, il punteggio ottenuto da Parigi 2024 è stato di 93 su 100, il massimo possibile nelle retribuzioni, negli aumenti salariali e nelle promozioni.

Negli ultimi anni, poi, le Olimpiadi stanno occupando un ruolo importante anche riguardo i temi dell’inclusione. Tra le migliaia di atleti che vedremo gareggiare in questa terza edizione parigina, più di 40 appartengono alla comunità Lgbtq+. Atleti uniti non solo dalla speranza di vincere una medaglia ma soprattutto dal forte desiderio di testimoniare la propria unicità: da Diana Taurasi, leggenda americana del basket femminile, a Tom Daley, tuffatore inglese omosessuale alla sua quinta Olimpiade. Presenza storica anche quella di Timo Cavelius, atleta tedesco e primo judoka dichiaratamente gay nella storia dei Giochi. E poi la campionessa italiana di pugilato Irma Testa, bronzo a Tokyo 2020 e prima donna medagliata nella boxe, che salirà sul ring delle Olimpiadi per la terza volta: «Le donne stanno riscrivendo la storia – ha dichiarato di recente la boxeur campana – e sono fiera di aver contribuito a dimostrare che noi donne possiamo brillare anche in uno sport maschile come la boxe, e che l’omosessualità non è un’imperfezione che non si addice ai campioni».

Uno dei 3 appuntamenti sportivi più seguiti al mondo

Fino all’11 agosto, più della metà della popolazione mondiale (dati Nielsen Fan Insights, febbraio 2024) sarà spettatrice di uno dei tre appuntamenti sportivi più seguiti al mondo (gli altri sono la Fifa World Cup e il Super Bowl), simbolo di eccellenze atletiche e valori come sportività, amicizia, inclusività e rispetto.

Gli eventi in programma di Parigi 2024 sono più di 300 e si svolgono in 35 sedi (dislocate tra la capitale, la regione dell’Île-de-France e il resto della Francia), coinvolgendo oltre 10000 atleti provenienti da 205 paesi. Mancano all’appello Russia e Bielorussia (sono infatti 206 i Comitati olimpici nazionali che aderiscono al Comitato Olimpico Internazionale), e i pochi atleti ammessi con passaporto russo e bielorusso gareggeranno da neutrali e individuali “indossando i colori” dell’Ain (Individual Neutral Athletes), categoria designata dal CIO per gli atleti che soddisfano determinati requisiti come il non essere combattenti e/o sostenitori dell’invasione di Mosca in Ucraina.

A quest’ultima va aggiunta anche la squadra olimpica dei rifugiati EOR (Equipe Olympique des réfugiés) – alla terza presenza consecutiva nella storia delle Olimpiadi (la prima con logo dedicato) dopo Rio 2016 e Tokyo 2020 – composta quest’anno da 36 atleti di origini e lingue differenti con un passato da migranti in fuga da guerre, fame e povertà, o che si sono rifatti una vita, grazie allo sport, in un nuovo paese che li ha accolti: «Siete una ricchezza per la nostra comunità Olimpica e per le nostre società – ha detto lo scorso maggio il presidente del Comitato Olimpico Internazionale Thomas Bach – e sono certo che con la vostra partecipazione dimostrerete il potenziale dell’essere umano in termini di speranza, resilienza ed eccellenza, rappresentando con onore gli oltre 100 milioni di persone appartenenti alle popolazioni sfollate di tutto il mondo».

Il capitolo della staffetta della torcia Olimpica si chiude oggi con l’accensione del braciere durante la Cerimonia di Apertura. Subito dopo la Cerimonia di Chiusura, invece, ne inizierà un altro, quello della torcia Paralimpica. Un lato “diverso” della stessa medaglia con un’altra storia da raccontare. Nel frattempo, mettiamoci comodi e godiamoci  i XXXIII° Giochi dell’era moderna.

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