Lino Di Palma, Pierluca Di Pasquale, Pietro Pedico sono tre diciottenni, tre giovani periti informatici appena diplomati all’Istituto tecnico “Jannuzzi” di Andria. Nell’edizione 2024 di Gen-E, il festival europeo dell’educazione imprenditoriale in corso a Catania, rappresentano il team che ha fondato la microimpresa Hitlocator: uno dei tanti progetti nati durante l’anno nelle scuole superiori di tutto il Paese, grazie al lavoro della sezione italiana di Junior Achievement (JA).
I vincitori italiani
Sono loro i vincitori delle competizioni nazionali lanciate dall’organizzazione globale impegnata nel campo dell’educazione finanziaria e imprenditoriale, che negli anni ha formato oltre 6milioni di studenti, 80mila dei quali solo in Sicilia. Un traguardo faticoso quello raggiunto da Hitlocator, consentendo alla sua squadra di accedere alle finali internazionali e di confrontarsi con team in arrivo da tutto il mondo. Ad accompagnarli, Cristina Scatigno, loro docente di gestione, progetto e organizzazione d’impresa.
Una giovanissima (28 anni) “precaria” della scuola che ha raccolto da un altro collega l’eredità di Junior Achievement. Da quando si è insediata al Jannuzzi, infatti, Cristina è impegnata in un percorso, quello dei programmi educativi di Junior Achievement, che ha costretto lei e i suoi studenti a mettere in discussione tutte le proprie convinzioni in materia di didattica e processi formativi.
«Ci sono stati tanti momenti critici perché il lavoro di squadra su progetti così sfidanti – spiega la docente – non è mai semplice. Soprattutto nella fase di avvio, superata la quale è stato un crescendo di intensità, sia in termini di impegno che di emozioni». Nelle parole di Cristina Scatigno c’è tutta la complessità progetti che accompagnano ragazze e ragazzi alle porte del mondo del lavoro, attraverso una presa di coscienza dei propri limiti e, soprattutto, delle proprie potenzialità.
Il progetto Hitlocator
Come quelle espresse nella visione tenace di Hitlocator, un progetto che inizialmente non aveva convinto prof. Scatigno, che era stato bocciato in occasione delle competizioni regionali di JA, ma che dopo aver partecipato e vinto il contest ABB impresa 5.0 (ABB è da anni partner di JA) si è imposto all’attenzione generale grazie alla tenacia e caparbietà del team, intenzionato ad affermare la propria idea.
Del resto, come rimarca Pietro Pedico, It manager di Hitlocator, il loro progetto «nasce da una domanda, un bisogno reale: la sicurezza sul lavoro. Siamo profondamente convinti che se Locator T1, prototipo da noi sviluppato, fosse già sul mercato, tante vite di lavoratori si sarebbero potute salvare in questi drammatici mesi».
Il dispositivo
Locator T1 è un dispositivo che si applica sui caschi da lavoro utilizzati dagli operai edili ed è pensato per segnalare situazioni di pericolo o eventuali incidenti all’interno dei cantieri. «In caso di incidente – spiegano i delegati di Hitlocator – il dispositivo invia un segnale al nostro pannello di controllo, da dove un assistente può verificare, in base alla durata del segnale in arrivo, se si tratta effettivamente di una situazione di pericolo, che richiede un intervento, oppure no».
Come spiegano Lino Di Palma, ceo della microimpresa, e il suo coo Pierluca Di Pasquale: «il prototipo è frutto di un mix di nostre competenze personali e conoscenze nel campo dell’informatica e delle telecomunicazioni». Obiettivo del team è arrivare all’ingegnerizzazione di Locator T1 entro il 2026, rendendolo applicabile a tutti i tipi di casco, con una utenza potenziale in questo momento stimata sui 13milioni di lavoratori. Per riuscirci, la squadra, sebbene abbia lasciato i banchi di scuola e si appresti a iniziare l’università, continuerà a lavorare insieme e ha già avviato interlocuzioni con aziende del territorio della BAT.
La partnership con Cdp Venture Capital
Ad affiancare i giovanissimi imprenditori in questo ambizioso percorso svolto all’interno dell’incubatore di JA Italia, Cdp Venture Capital Sgr. Per seguire la presentazione del team è arrivato a Catania Agostino Scornajenchi, amministratore delegato e direttore generale del più grande gestore di Venture Capital in Italia. La sua presenza ha inteso sottolineare l’importanza assoluta di allenare lo spirito imprenditoriale dei giovani fin dai banchi di scuola.
«Noi siamo un Paese che ha fatto dello sviluppo delle idee – ha affermato Scornajenchi – la forza di un sistema di imprese che arriva però prevalentemente dal secolo scorso. Noi ci impegniamo affinché esistano nuove imprese in Italia e perché ciò accada bisogna avvicinare prima di tutto i ragazzi».
Da qui l’importanza di iniziative come quelle di Junior Achievement, che l’ad di Cdp Venture Capital Sgr definisce «di straordinaria potenza. Essere presenti in una fase embrionale, agendo su menti così giovani, che riescono ad approcciare, quasi per gioco, lo sviluppo di idee e prodotti concreti, di imprese che possono effettivamente funzionare, è una cosa straordinaria e noi siamo molto contenti di aver dato il nostro contributo. In queste settimane – conclude Scornajechi – ci siamo impegnati per supportare il team nella preparazione della presentazione, fornendo loro qualche trucco o suggerimento, per aiutarli ad affrontare una platea molto preparata. Anche questo, infatti, fa parte dell’essere imprenditore: insistere sulle proprie idee, presentarle, saper fallire e soprattutto ricominciare e migliorare. Questo è quello che abbiamo sempre saputo fare e dobbiamo ricominciare a fare: l’Italia ha una grande storia imprenditoriale. Forse se è un po’ dimenticata, ma possiamo ricominciare e possiamo farlo proprio a partire da questi ragazzi».
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