Violenza economica, Mancini (Abi): formazione e consapevolezza per sostenere le donne

«Ci sono parole che separano, ma anche tante altre che creano legami e possono dare più forza agli impegni comuni. Con questa iniziativa, che comprende una campagna di comunicazione e sensibilizzazione, il mondo bancario vuole fare sentire la sua voce unita contro ogni discriminazione e violenza di genere, in tutte le sue forme, con una attenzione particolare a quella di natura economica: così subdola, poco conosciuta e di difficile riconoscimento, basata su limitazione e controllo delle risorse e opportunità anche lavorative». La vice direttrice generale dell’Abi, Chiara Mancini, sceglie queste parole per descrivere l’iniziativa “Banche per l’inclusione – Contro la violenza economica” per supportare pari opportunità e riconoscimento, prevenzione e contrasto di ogni forma di discriminazione e violenza contro le donne, in particolare di natura economica.

Una iniziativa che, spiega Mancini intervistata da Alley Oop, mette «al centro il concetto della consapevolezza e promuovendo percorsi per rafforzare le conoscenze e le competenze anche in ambito economico e finanziario quali leve di pari opportunità e autodeterminazione. E lo fa favorendo e partecipando attivamente a momenti di incontro e sinergia con Istituzioni e realtà del mondo del lavoro e dell’informazione, scuola, Terzo settore, consumatori. Solo agendo insieme, ciascuno per la sua parte, potremo rafforzare parità di genere e autonomia. Perché, riprendendo uno dei messaggi chiave della campagna: Essere indipendente non significa essere sola».

Le azioni messe in campo

Tre le azioni sviluppate che hanno un profilo nazionale, internazionale e locale. «Molti materiali grafici e digitali, per i canali online, ma anche da stampare. Sono a disposizione di ogni banca, ma anche di tutti perché accessibili liberamente sul sito Internet di Abi», spiega ancora la vice direttrice. L’iniziativa, inoltre, «rappresenta la cornice entro cui si inseriscono tutte le attività che abbiamo sviluppato con le banche negli anni per la prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne, anche attraverso la realizzazione e diffusione di strumenti informativi e divulgativi. L’impegno di Abi con le banche si compone anche di momenti di approfondimento e confronto sul tema della parità, attraverso un impegno continuo e costante con numerose iniziative a supporto delle donne e quindi delle comunità e dei territori. Formazione e consapevolezza procedono di pari passo, e vanno alimentate ogni giorno».

Avere una educazione finanziaria favorisce scelte autonome

Mancini non ha dubbi: «Conoscere e usare con competenza i servizi per la gestione del proprio denaro e risparmio, a partire dal conto bancario, e sapere cosa significano i principali concetti economici, quando parliamo per esempio di inflazione, svalutazione, tasso di interesse, sono condizioni che favoriscono scelte più autonome e sicure e un utilizzo più attento e consapevole dei canali finanziari, a seconda delle esigenze. Sia nel quotidiano sia rispetto alla pianificazione per il futuro, se pensiamo a quanto sia importante il tema della previdenza». Il contesto economico e sociale entro cui ci muoviamo «è complesso, ma se come segnala anche Banca d’Italia, a parità di condizioni, l’alfabetizzazione e l’inclusione finanziaria contribuiscono anche ad annullare il divario nella capacità di far fronte a shock, la strada da percorrere è segnata. L’impegno per diffondere e rafforzare l’educazione finanziaria, che Abi ha inserito fin dal 2016 nel suo Statuto, rientra nelle più ampie strategie di sostenibilità economica e sociale che il mondo bancario promuove anche attraverso le iniziative della Fondazione per l’educazione finanziaria e al risparmio (FEduF) presieduta da Stefano Lucchini, costituita da Abi oltre dieci anni fa».

Perché ci sia cambiamento culturale serve l’azione di tutta la società

«Le numerose iniziative che abbiamo in campo per il contrasto alla violenza di genere vedono già importanti collaborazioni. A partire dal Protocollo di intesa tra Abi, il dipartimento per le Pari Opportunità della presidenza del Consiglio dei ministri e FEduF, per supportare l’autonomia economica delle donne attraverso attività di informazione e per contribuire a promuovere il numero antiviolenza 1522», spiega la vice direttrice. «L’impegno del mondo bancario ha inoltre l’importante obiettivo di favorire inclusione e reinserimento economico delle donne vittime di violenza, in particolare, attraverso il Protocollo d’intesa sottoscritto lo scorso 24 novembre da Abi, Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, con misure per la sospensione del pagamento della quota capitale dei mutui ipotecari o dei crediti ai consumatori e per favorire supporto alle donne sul lavoro, nel presupposto che il lavoro è dignità e tassello fondamentale per poter ripartire». Secondo Mancini «le iniziative mirano inoltre a promuovere un’organizzazione del lavoro attenta al rispetto e alle diversità delle persone, anche per il forte impulso dato dall’ultimo contratto collettivo nazionale di lavoro dei bancari, sottoscritto nel 2023 con i sindacati di settore, che ha migliorato e rafforzato gli strumenti già previsti dalla precedente contrattazione. Perché ci sia cambiamento culturale serve l’azione di tutta la società, con politiche pubbliche efficaci e iniziative integrate del settore privato. Il mondo bancario c’è e continuerà a promuovere il proprio impegno con iniziativa e apertura».

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