
L’indipendenza economica rappresenta un elemento chiave della libertà e dell’autonomia delle donne all’interno della coppia, tuttavia il 13,6% di quelle che vivono con un partner dichiara di non considerarsi economicamente indipendente. Nell’ultima indagine sulla violenza sulle donne, Istat si sofferma su una forma di violenza subdola e ancora poco conosciuta e misurata, quella economica.
È stata definita “violenza economica” un insieme di comportamenti quali l’impedimento di conoscere il reddito familiare, di avere una carta di credito o un bancomat, di usare il proprio denaro, di lavorare e il danneggiamento delle cose e degli oggetti personali. Oltre a subire forti limitazioni dal punto di vista della propria autonomia finanziaria, alcune donne sono escluse dal processo decisionale sulle scelte legate, ad esempio, all’acquisto di beni importanti per la famiglia o a interventi di ristrutturazione della casa.
Istat, nell’indagine, rileva che tra le donne che non si considerano economicamente indipendenti, la vulnerabilità risulta particolarmente elevata: il 24,3% non partecipa alle decisioni economiche familiari e il 42,4% riferisce di subire forme di violenza economica, a conferma del legame stretto tra dipendenza finanziaria e controllo o limitazioni esercitati dal partner. Tra le donne che subiscono violenza economica, oltre la metà (53,6%) non dispone di un reddito personale e vive grazie al mantenimento da parte di familiari conviventi, una condizione che accentua la dipendenza e riduce ulteriormente le possibilità di autonomia e uscita dalla violenza.
Tra le donne che nel 2025 vivono una relazione di coppia l’1,1% (circa 92mila donne) ha subito violenza economica; il valore sale a 1,3% considerando le donne che hanno mariti o conviventi. Mentre il 10,2% delle donne l’aveva subita da parte dei partner precedenti. In totale, considerando sia i partner attuali sia quelli passati è pari al 6,6%.
Il 79% delle coppie decide sempre o quasi sempre insieme (su 12milioni 335mila donne di 16-75 anni che stanno con un partner con cui vivono – mariti e conviventi), il 6,4% delle donne dichiara di decidere sempre o spesso lei stessa, il 2,4% che è soprattutto lui a prendere le decisioni economiche familiari. Per il 12,9% delle coppie, invece, la decisione dipende dalle situazioni o dal tipo di spesa, a volte decide più lei, a volte di più il partner.
Si tratta di valori contenuti in termini assoluti, ma l’esclusione dalle scelte economiche cresce in modo significativo quando entra in gioco la violenza economica: tra le donne che vivono una situazione di questo tipo, la quota di chi non partecipa alle decisioni familiari raggiunge il 18,4%. Tra le donne che hanno subito una forma di violenza da parte di un ex partner, invece, il 27,1% dichiara di non poter prendere decisioni economiche; percentuale che sale fino al 57,5% nei casi in cui sia presente anche la violenza economica.
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Se stai subendo stalking, violenza verbale o psicologica, violenza fisica puoi chiamare per avere aiuto o anche solo per chiedere un consiglio il 1522 (il numero è gratuito anche dai cellulari). Se preferisci, puoi chattare con le operatrici direttamente da qui.
Puoi rivolgerti a uno dei numerosi centri antiviolenza sul territorio nazionale, dove potrai trovare ascolto, consigli pratici e una rete di supporto concreto. La lista dei centri aderenti alla rete D.i.Re è qui.
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