
Quando ero piccola, ricordo che la maestra delle elementari portava me e la mia classe nella biblioteca della scuola una volta al mese, per scegliere un libro da leggere. Io mi guardavo intorno, prendevo in mano un libro, lo sfogliavo, facevo finta di leggere la trama e avvisavo la maestra di averlo scelto. Però quel libro sarebbe rimasto chiuso per il mese successivo e io non lo avrei mai letto. Perché io odiavo leggere.
Gli unici libri che io abbia mai letto, prima di scoprire il piacere della lettura, erano solo quelli assegnati per l’estate a cui seguivano noiosi riassunti e domande relative al libro; quindi, ho sempre vissuto la lettura come un obbligo, dove i titoli venivano scelti da altri e da parte mia non c’era nessun interesse.
Per almeno metà della mia vita non mi era mai passato per la mente di aprire un libro e leggerlo, perché vedevo l’attività della lettura come una perdita di tempo, che invece potevo occupare in cose molto più divertenti come costruire Lego.
Un giorno però, mi misi a guardare la libreria di casa e scorsi un libro che mi aveva regalato anni prima mia zia, e mi misi a leggere la trama. Trovandola interessante decisi di iniziare a leggere il libro, ma solo per pura curiosità. Finì quel libro in tre giorni e da lì non ho più smesso di leggere.
Il primo libro che io abbia mai letto è stato un romanzo rosa. Questo dato è fondamentale nella mia vita da lettrice, perché ha caratterizzato una scelta di lettura mirata su dei generi specifici: questo non significa nell’andare avanti non si crei una curiosità anche per generi completamente diversi come thriller o romanzo sci-fi, ma i romanzi rosa per me sono come casa.
Dire che mi piace leggere però è riduttivo, bisogna parlare anche del contorno della lettura ovvero di tutto quello che sta al di fuori dell’atto vero e proprio del leggere: una cosa che amo fare è andare in libreria per scegliere i libri che vorrei leggere, mi piace toccarli, annusarli, vedere la copertina e tutte le sue sfaccettature, dal font scelto dalla scrittrice del libro ai ringraziamenti, dalla dedica all’ultima frase del libro. Devo dire che sono contro la lettura con e-book perché, se da una parte è comodo poter portare l’e-reader ovunque, dall’altra si perde tutta la magia dell’avere il libro in mano e poterlo sfogliare.
Adoro anche sistemare i libri nella mia libreria di casa: mi piace sperimentare e stravolgere la mia libreria ogni qualvolta mi stufo della disposizione, organizzandoli in ordine alfabetico oppure in base al colore, o ancora in base all’ordine di altezza. Lo so, può sembrare un po’ un atteggiamento maniacale, ma vi assicuro che questa tendenza all’ordine mi succede solo con i libri.
Da quando ho iniziato a leggere tutto il mio modo di pensare è cambiato: non solo la lettura aiuta ad ampliare il lessico, ma sviluppa la fantasia in modi strabilianti, riuscendo a farmi visualizzare perfettamente l’ambientazione del libro, e costruendo nella mia mente una casa che non se ne andrà mai.
Ho voluto pubblicare la mia esperienza nel mondo della lettura per mandare due messaggi: il primo lo rivolgo ai ragazzi della mia età che pensano ancora che leggere sia da “sfigati”, oppure vorrebbero iniziare a leggere ma non sanno da dove partire; il mio consiglio è quello di partire con dei libri leggeri, e non dei mattoni da 800 pagine, su degli argomenti che vi possono interessare.
Il secondo messaggio invece lo rivolgo ai genitori disperati che non sanno come far staccare il figlio/a dal telefono: innanzitutto non forzateli e non fateli sentire stupidi solo perché il mondo della lettura non interessa, oppure potete utilizzare un metodo a mio parere molto efficace ovvero quello della “psicologia inversa”. Cercate di destare la minima curiosità dei vostri ragazzi su un determinato libro, poi quando avete catturato la loro attenzione e magari vi porgono delle domande, voi rispondete che quel libro non lo potranno leggere perché non è adatto a loro. Questo farà scaturire in loro una curiosità immensa di scoprire di più su quel libro, facendoli cadere nella trappola.
In conclusione, penso che la lettura debba sempre essere un piacere e mai un peso, e che la curiosità di scoprire nuovi mondi e di perdersi tra le pagine di libro debba venire da sé, senza essere influenzata da nessuno.
Alice Cavallo
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