Patrizia Sara Siciliano (Cassa del notariato): “Azioni a tutela delle fasce più deboli”

Un altro soffitto di cristallo si infrange nel nostro Paese e riguarda il mondo dei notai. E’ Patrizia Sara Siciliano la nuova presidente della Cassa Nazionale del Notariato. Nata a Catanzaro, Notaio in esercizio dal 1997, attualmente con Sede nel Distretto Notarile di Perugia, la neo eletta lascia il ruolo di Segretario del Consiglio di Amministrazione. L’abbiamo intervistata.

Che cosa significa per lei questa nomina?

La mia nomina è la conferma delle grandi trasformazioni che la Cassa sta attraversando da tempo e la continuità di un cammino che ha ben chiaro quali siano gli step da affrontare. Non a caso impegno, dialogo e unità saranno le linee generali sulle quali mi muoverò. Non sarà facile coniugare la mia professione con la presidenza di un Ente che deve rispondere alle istanze di una categoria che, pur nelle difficoltà insite nei tempi in cui viviamo, deve garantire e difendere il proprio ruolo istituzionale. Ricordo che anche durante la pandemia Covid 19 i notai non sono mai venuti meno ai propri doveri. Insieme al mio Consiglio di amministrazione sono sicura sapremo garantire alla Cassa quella continuità di intenti che guardano al futuro con consapevolezza ma senza timori.

La Cassa dei notai gode decisamente di ottima salute: ad aprile l’assemblea dei delegati aveva approvato il bilancio consuntivo del 2024 caratterizzato da un patrimonio netto di 2 miliardi di euro e un avanzo di gestione vicino ai 55 milioni di euro.  Una cassa in perfetto equilibrio strutturale: le riserve patrimoniali assicurano la copertura delle rendite pensionistiche per un periodo di tempo superiore a quello considerato ‘idoneo’ dal legislatore, vale a dire 5 anni. Come intende lavorare per mantenere questi risultati?

Non abbassando mai la guardia. Portare a casa ottimi risultati non significa smettere di studiare i cambiamenti e mettere in atto strategie che tengano conto dei “rischi ante e post opera”. Stiamo assistendo ad una volatilità dei mercati mai vista negli ultimi anni. L’ultimo conflitto Iran/Israele sta sconvolgendo il mondo economico, siamo di fronte ad una possibile crisi energetica spaventosa. I Governi rischiano di vedere cancellati gli sforzi per mantenere un Pil accettabile, per contenere la crisi derivante dalla guerra Russia/Ucraina, per rispondere alla politica dei dazi di Trump. E nessuno sa che cosa succederà domani. Non possiamo quindi non guardare con attenzione alla situazione globale e nazionale e fare scelte conseguenti che mettano sempre al primo posto la solidità della Cassa che, ricordo, ha una grande responsabilità: pagare le pensioni e garantire sostegno e assistenza ai propri iscritti. E’ il leitmotiv che ci ha spinto finora nelle scelte e che ha portato la Cassa a vincere premi prestigiosi. L’ultimo, l’“Ipe Real Estate Awards 2025” per il nostro “approccio solido e strategico nella gestione patrimoniale, ottenendo una crescita significativa del portafoglio nonostante un contesto globale difficile. La sua diversificazione prudente, focalizzata sugli investimenti immobiliari sostenibili, e l’impegno nei confronti dei principi ESG riflettono una strategia d’investimento lungimirante e resiliente”. Credo che questa motivazione espressa dai giudici fotografi bene il nostro agire.

I numeri dei vincitori di concorso evidenziano che oggi l’accesso alla professione notarile è pressoché paritario per uomini e donne. Cosa sta cambiando nella professione?

La nostra categoria non si sottrae all’evoluzione dei tempi. Abbiamo donne a capo di governi, ai vertici delle Università, delle stesse Casse di previdenza e, è notizia delle ultime ore, una donna a capo degli 007 del Regno Unito.  Segnali che ci fanno dire che oggi ad essere premiato è il valore e non l’appartenenza ad un sesso o ad un altro. Il notariato è una bellissima professione, tocchi con mano cosa significa la protezione dell’individuo, della famiglia, del debole, la difesa della legalità e il rispetto delle norme. E’ una scelta di vita, etica e non certo dettata dal profitto.

Ed infatti, i giovani notai, secondo i dati pubblicati anche dalla vostra Cassa, e in linea con le altre professioni, hanno redditi molto bassi.

Sì è vero. All’inizio della professione anche i giovani notai hanno più difficoltà ed è proprio per questo che la nostra Cassa ha messo in campo un welfare specifico. Si parla tanto di calo demografico ma è difficile oggi per una donna riuscire a non rinviare la scelta di maternità senza gli aiuti necessari per conciliare i tempi vita/lavoro.

Commentando la sua nomina lei ha detto: continuerà il nostro impegno per il sostegno agli iscritti, con un’attenzione particolare alle fasce più deboli, e per la solidità della Cassa. Che cosa intende fare?

La Cassa ha già messo in campo una serie di azioni che vanno proprio verso la tutela delle fasce più deboli: dal contributo per l’apertura dello studio all’assegno di integrazione, un unicum nel panorama delle Casse di previdenza che viene concesso agli iscritti che non raggiungono un prefissato livello minimo di repertorio. L’assegno di integrazione, ad esempio, nell’ultimo quinquennio, ha assistito più di 650 colleghi, con un costo complessivo di 10 milioni di euro. A tale importo sono da aggiungere, per il contributo apertura studio destinato ai giovani notai, sempre nell’ultimo quinquennio, circa 2,6 milioni di euro. È, inoltre, attiva la polizza sanitaria base gratuita per tutti gli iscritti e i pensionati. Quindi, se devo rispondere alla sua domanda “Cosa intende Fare”, posso dirle che continueremo ad ascoltare i nostri iscritti, a supportarli nelle sfide che sono sempre più pressanti e che richiedono una formazione sempre più performante. Li aiuteremo a rispondere ad un mercato del lavoro che sembra essere orientato verso un uso dell’intelligenza artificiale per alcuni versi preoccupante. Un notaio, come le dicevo prima, ha un ruolo molto delicato proprio perché deve tutelare gli interessi della persona nel rispetto della legalità e per farlo serve un’etica e una professionalità che non può essere garantita da una macchina. La professione va sì supportata ma anche difesa e i notai, soprattutto i giovani hanno imparato a vedere la Cassa come un Ente a cui rivolgersi, su cui fare affidamento. Lo hanno dimostrato gli incontri che abbiamo avuto con i neo vincitori del concorso. Alla richiesta di dialogo hanno risposto in tantissimi, hanno fatto domande e hanno condiviso con noi preoccupazioni e aspettative. Anche da qui continueremo il nostro lavoro.

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