Gina Lagorio, la voce delle donne tra letteratura e diritti

Opere da leggere e rileggere, una donna da continuare a scoprire. Gina Lagorio, scrittrice e intellettuale, editor e attivista politica e culturale, è una delle figure più importanti dell’emancipazione femminile del Novecento.  Perché «insieme alle conquiste, Gina Lagorio ha rappresentato le complicazioni e le contraddizioni proprie della condizione femminile moderna», come scrive di lei Marie Louise Crippa.

Ci ha lasciato opere di narrativa, di saggistica e di teatro, una produzione vastissima dove appare chiaro quello che forse ha maggiormente caratterizzato Gina Lagorio nel suo percorso di donna e scrittrice: l’intreccio costante tra vita e scrittura, tra pubblico e privato, la capacità di trasferire sulla pagina uno sguardo lucido, appassionato e curioso su ogni aspetto del mondo, persino sul buio della malattia che l’ha colpita, a cui ha dedicato “Capita”, il suo ultimo libro, uscito postumo, una riflessione insieme ironica e dolente sull’esistenza e sulla malattia. La sua attenzione costante e il suo sguardo profondo sulle tematiche di genere lo troviamo anche nelle rubriche “Singolare femminile” e “Parlare al femminile”, trasmesse sui canali della Rai a cavallo degli anni Settanta.

A vent’anni dalla sua scomparsa le figlie Simonetta e Silvia hanno voluto ricordarla raccogliendo le testimonianze di amici e amiche che in vari tempi e modi hanno incrociato il percorso di Gina Lagorio: voci che da punti di vista diversi e ognuna attenta a un differente aspetto della sua variegata e poliedrica personalità finiscono col ricavarne un ritratto compiuto e ancora pieno di vita. Nasce così un docufilm unico sulla sua personalità, grazie alle significative testimoninze vengono messi in luce i molteplici versanti della sua vita e attività pubblica che ha avuto al centro la figura dell’altro e un’idea etica e solidale di società.

Dalle comuni origini piemontesi narrate del fondatore di Slow Food Carlo Pretini (Lagorio nacque a Bra nel 1922) all’incontro con la psicoteraputa Silvia Vegetti Finzi, un incontro di due donne che si trovano subito su un terreno comune, emerge il ricordo di una donna sincera, di una grande autorevolezza morale, in cui persona e opera erano un tutt’uno: «Nessuno sapeva sorridere come lei delle cose del mondo, accettare la complessità», ricorda Vegetti Finzi. Così come, da non dimenticare è la “lezione” che tiene cara lo psicoterapeuta Fulvio Scaparro: «Gli uomini parlino di donne ma non parlino per le donne» e il ricordo di Andrée Ruth Shammah.

Per l’anteprima assoluta a Milano del docufilm “Per Gina Lagorio” di Marco Manzoni è possibile prenotarsi gratuitamente sul sito del Teatro Franco Parenti, sezione “Incontri e Libri”, che si terrà giovedì 22 maggio alle ore 20.30. Ttestimonianze e ricordi di: Benedetta Centovalli, Luca Clerici, Nando dalla Chiesa, la potessa Vivian Lamarque, Carlin Petrini, Lella Ravasi psicologa e saggista, Fulvio Scaparro, Andrée Ruth Shammah, Silvia Vegetti Finzi.

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