«Tu fai il cantante, pensa a cantare. Ce lo sentiamo dire troppo spesso noi artisti. Fare musica è prendere una posizione. E se dici una cosa del genere vuol dire che la musica non solo non l’hai mai ascoltata, non l’hai nemmeno capita.»
J-Ax – fondatore degli Articolo 31, durante il concerto “Per la pace – Live contro le guerre” non le manda a dire. I cantanti fanno cultura e hanno il diritto di dire la loro, anche in tema di politica internazionale. Come è avvenuto il 23 ottobre scorso all’Unipol Forum di Assago, Milano, in occasione dell’evento di solidarietà, organizzato per volontà della cantautrice Fiorella Mannoia, che ha visto alternarsi sul palco molti artisti italiani: Alessandra Amoroso, Annalisa, Brunori Sas, Elisa, Elodie, Emma, J-Ax, Madame, Ermal Meta, Francesca Michielin, Fabrizio Moro, Piero Pelù, Giuliano Sangiorgi, Rose Villain, Paola Turci e Gaia, tutti accomunati da un sentire comune: “non nel mio nome”.
L’iniziativa di Mannoia, da sempre impegnata nel sociale, ha avuto come obiettivo la raccolta fondi da devolvere ad Emergency e Medici Senza Frontiere per supportare concretamente la risposta sanitaria all’emergenza che si sta vivendo nella striscia di Gaza: «Grazie a tutti i colleghi che sono qui – ha dichiarato la cantante in apertura di concerto – e grazie soprattutto a voi. Perché anche per voi essere qui è un atto di coraggio e tutti insieme possiamo gridare “non nel mio nome, non nel nostro nome!”»
La pace è l’unica vittoria
«Ogni violenza è un fottutissimo boomerang. La pace è l’unica vittoria.» Pierò Pelù, cofondatore e storico frontman dei Litfiba e attivista politico, non ha usato mezzi termini per introdurre la sua Bomba boomerang, quarto ed ultimo singolo estratto dall’album Né buoni né cattivi (2021) che tratta il tema delle “bombe intelligenti” attraverso un testo ricco di giochi di parole e ossimori. Assurdo, infatti, è usare l’aggettivo “intelligente” per un congegno che porta solo distruzione e morte. Per il rocker fiorentino, l’unica bomba intelligente dovrebbe essere quella che, come un boomerang, una volta lanciata ritorna indietro per esplodere nelle mani di chi l’ha progettata.
Un testo forte, senza giri di parole, proprio come “Il mio nome è mai più”, brano cantato da Pelù insieme a Fiorella Mannoia e Paola Turci che ha chiuso le quasi tre ore di concerto e che fu realizzato per beneficienza nel 1999 insieme a Jovanotti e Ligabue in seguito all’intervento militare della NATO durante la guerra in Kosovo, quando nel mondo c’erano 51 conflitti in corso.
300 mila euro raccolti e devoluti ad Emergency e Medici senza frontiere
La musica, da sempre, è uno strumento universale di solidarietà nonché veicolo di cambiamento sociale e sensibilizzazione. Ed è proprio quando rischiamo di abituarci alle guerre che non dobbiamo smettere di parlare di pace e sperare in un mondo migliore fondato su comprensione, dialogo e aiuto reciproco: «Sono consapevole che questa serata è solo una piccola goccia nel mare e che da sola non posso fermare nessuna guerra – ha detto Madame, giovane e talentuosa cantautrice italiana – ma credo che ogni piccolo gesto di solidarietà che compiamo quotidianamente nel nostro piccolo contribuire a creare una società migliore.»
300 mila euro i proventi raccolti e devoluti ad Emergency e Medici senza frontiere, due associazioni italiane indipendenti e neutrali, che da anni si occupano di offrire cure medico-chirurgiche gratuite alle vittime di guerra, delle mine antiuomo, di catastrofi naturali e della povertà in generale. Entrambe promuovono una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani, e in questo periodo stanno cercando di fronteggiare le gravi emergenze sanitarie in atto nella striscia di Gaza. Per queste associazioni, le donazioni rappresentano la fonte principale dei fondi raccolti. Fino ad oggi, Emergency e Medici senza frontiere hanno curato un totale di più di 25 milioni di persone, con più di 100 mila operatori tra volontari e personale sanitario: «Oltre al rumore delle bombe a Gaza fa paura il silenzio. Grazie per averlo rotto questa sera» hanno detto Alessandro Manno e Martina Paesani, rispettivamente coordinatore del progetto Gaza di Emergency e infermiera sul campo di Medici senza frontiere.
La scaletta del concerto #perlapace
La scaletta del concerto “Per la pace – Live contro le guerre” prevedeva trenta brani scelti accuratamente dal repertorio degli artisti che si sono esibiti sul palco dell’Unipol Forum, in un flow musicale in crescendo che ha incluso anche qualche cover, non pochi duetti (come quelli tra J-Ax e Paola Turci ed Ermal Meta e Fabrizio Moro) e “sorprese dance” come l’esibizione di una strepitosa Annalisa in Sweet Dreams (Are Made Of This), brano iconico degli anni ’80 che ha consacrato al successo gli Eurythmics ed Annie Lennox, e che dopo quarant’anni continua a far ballare intere generazioni.
Fiorella Mannoia – Il peso del coraggio
Elodie – Generale
Giuliano Sangiorgi – Per uno come me
Elisa – Una poesia anche per te
Ermal Meta e Fabrizio Moro – Non mi avete fatto niente
Annalisa – Bellissima
Emma – Apnea
Alessandra Amoroso – Dalla tua parte
J-Ax e Paola Turci – Fuck you
Madame – Voce
Francesca Michielin – Ghetto perfetto
Piero Pelù – Bomba boomerang
Gaia – Chega
Rose Villain – Trasparente
Fabrizio Moro – Portami via
Elodie – Vertigine
Fiorella Mannoia – Disobbedire
Fiorella Mannoia e Giuliano Sangiorgi – Povera patria
Annalisa – Sweet Dreams
Emma e Alessandra Amoroso – Pezzo di cuore
Alessandra Amoroso – Immobile
Rose Villain e Madame – Hattori Hanzo
Madame – Marea
J-Ax – Maria Salvador
Francesca Michielin – L’amore esiste
Gaia – Redemption song
Paola Turci – Bambini
Brunori Sas – Canzone contro la paura
Elisa e Emma – Together
Ermal Meta e Elisa – Piccola anima
Brunori Sas e Fiorella Mannoia – Per due che come noi
Piero Pelù, Fiorella Mannoia e Paola Turci – Il mio nome è mai più