A ottobre 2022 le ragazze e i ragazzi detenuti negli istituti penali per minorenni italiani, gli ipm, erano 392. A settembre 2024 569, con un dato che da febbraio supera costantemente le 500 presenze. A fare da spartiacque il decreto Caivano recante misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile, approvato a settembre 2023. Da quella data gli ingressi nelle carceri minorili sono saliti del 16,4%, da 764 a 889, incremento quasi interamente riconducibile all’applicazione della custodia cautelare. In un contesto in cui le segnalazioni di minori denunciati o arrestati sono in calo, ad eccezione di rapina e violenza sessuale. Sono le cifre contenute nel dossier di Antigone intitolato “a un anno dal decreto Caivano” sull’emergenza negli istituti penali per minorenni. «Sovraffollamento, tensioni interne, proteste, uso smodato di psicofarmaci, trasferimenti punitivi. Non avevamo mai visto nulla di simile nel sistema penitenziario minorile negli ultimi 30 anni», ci spiega Susanna Marietti, coordinatrice nazionale e responsabile dell’osservatorio minori di Antigone. «Se continuiamo di questo passo questi ragazzi saranno inevitabilmente coloro che andranno ad affollare un domani le carceri per adulti. Fa tutto parte dello stesso quadro, è frutto di scelte politiche e normative ben precise, come il decreto Caivano», conclude Marietti.
Da inizio anno gli ingressi sono cresciuti del 16,4%
In ventidue mesi i giovani detenuti sono cresciuti del 48%. Un’impennata che non ha eguali e che non si distribuisce uniformemente lungo l’arco dei mesi, sottolinea Antigone: se infatti negli undici mesi prima del decreto Caivano, dall’ottobre 2022 – momento in cui si insedia l’attuale governo – al settembre 2023, le presenze in ipm sono aumentate di 59 unità, nei successivi undici mesi l’aumento è stato di 129, più del doppio. Inoltre, si legge nel rapporto, il numero è falsato al ribasso poiché il decreto ha permesso il trasferimento al sistema degli adulti di tanti ragazzi che, avendo commesso il reato da minorenni, avevano compiuto la maggiore età. Il dato di ottobre 2022 è invece in linea con i dati pre pandemia: a fine 2019 i ragazzi in carcere erano infatti 382.
Sovraffollamento in 12 carceri su 17
Complessivamente, i posti nelle carceri minorili italiane sono 516, a fronte delle 569 presenze di metà settembre, con un tasso di affollamento medio pari dunque al 110%. Si tratta di una situazione diffusa in tutto il Paese: dei 17 ipm presenti sul territorio, 12 ospitano più persone di quelle che dovrebbero. Il più sovraffollato in termini percentuali è Treviso, con 22 ragazzi per 12 posti regolamentari (tasso di affollamento al 183,3%). Seguono il Beccaria di Milano, con 54 ragazzi per una capienza di 37 posti (145,9%) e Acireale con 22 ragazzi per 17 posti (129,41%). Nei 5 istituti attualmente non sovraffollati, basterebbero solo un ingresso in più per superare i posti disponibili.
In calo i minori denunciati e/o arrestati
Nel 2023 i ragazzi tra i 14 e i 17 anni denunciati e/o arrestati sono diminuiti del 4,15% rispetto al 2022. Scendono le segnalazioni per risse (-16,41%) e percosse (-16,52%). Aumentano le segnalazioni per rapina (7,69%), lesioni dolose (1,96%) e violenza sessuale (8,25%). Emerge anche come i ragazzi autori di reato presentino sempre più problemi di dipendenza e di uso di sostanze stupefacenti, a prescindere dalla nazionalità e dalla condizione economica. Le segnalazioni di minori italiani denunciati e/o arrestati sono diminuite del 2,19%, quelle di minori stranieri del 5,93%. I reati contro la persona rappresentano il 21,6% dei reati a carico delle persone entrate in ipm nel 2024. La categoria di reati più frequente è quella dei reati contro il patrimonio, pari al 52,2%: il più ricorrente la rapina ( 29,8%), seguita dal furto ( 12,8%). Le violazioni della legge sugli stupefacenti rappresentano il 10,1%.
Aumentano i minorenni
Nelle carceri minorili sono presenti anche ragazzi tra i 18 e i 25 anni che hanno commesso il reato da minorenni e hanno raggiunto la maggiore età successivamente. Negli ipm, al momento, i minorenni rappresentano il 61%, rispetto al 57,3% del 15 settembre 2023 e il 50% del 15 settembre 2022. Il motivo è la possibilità di trasferire con maggiore facilità i maggiorenni in istituti per adulti e l’allargamento dell’uso della custodia cautelare per i minorenni, misure previste dal dl Caivano. I trasferimenti a strutture per adulti nel 2024 sono stati 123, ovvero il 15,5% sul totale delle uscite contro gli 88 del 2023 (12,7%) e 58 nel 2022 (9,2%). Rilevante la differenza tra gli ingressi avvenuti per una custodia cautelare: 712 tra gennaio e settembre 2024, 605 tra gennaio e settembre 2023. A metà settembre, tra i 569 ragazzi e ragazze detenuti, 195 hanno una condanna definitiva, il 34,3%.
Le ragazze sono il 4,6%. Diminuiscono gli stranieri
Dei 569 presenti negli istituti penali per minorenni italiani al 15 settembre, le ragazze sono 27, il 4,6%. Dieci sono detenute nella sezione femminile dell’ipm di Roma Casal del Marmo, 17 nell’ipm di Pontremoli, unico istituto esclusivamente femminile. Le ragazze entrate nelle carceri nel 2024 sono state in tutto 53, il 6% degli ingressi. Gli stranieri sono 266, rappresentano il 46,7% dei presenti, una percentuale in calo rispetto al 51,2% registrato a metà gennaio. Su 889 ingressi totali da inizio anno, il 49% riguarda ragazzi e ragazze stranieri. Di questi, la stragrande maggioranza – ossia il 78% – proviene da paesi africani. Si è registrato un grande aumento dei minori stranieri non accompagnati provenienti dal Nord Africa.
Cresce l’utilizzo degli psicofarmaci
Un’inchiesta realizzata da Altreconomia e riportata nel dossier di Antigone riporta che in 5 istituti la “spesa a persona” legata all’acquisto di farmaci antipsicotici è aumentata mediamente del 30% tra il 2021 e il 2022. Negli istituti per adulti dell’1%. L’incremento della somministrazione di psicofarmaci non è limitato ai ragazzi inseriti nel circuito penale. Sempre tra il 2021 e il 2022, uno studio condotto dal Cnr ha registrato un aumento dell’uso di psicofarmaci senza prescrizione medica nei giovani sotto i 19 anni.
Rivolte e proteste
Molte le proteste nei mesi scorsi Le ultime a settembre 2024 nell’ipm Fornelli di Bari, a Roma Casal del Marmo, ad Airola (Benevento), al Ferrante Aporti di Torino e al Beccaria di Milano. Quest’ultimo, in particolare, secondo Antigone, “rappresenta la cristallizzazione della crisi del sistema di giustizia minorile” e ha visto nel 2023 310 ingressi, 56 in più rispetto al 2022. Al 15 settembre 2023 i detenuti presenti erano 40, un anno dopo 55. Il picco delle presenze (81) è stato raggiunto a fine aprile 2024, momento in cui è stata diffusa la notizia dell’arresto di 13 agenti della polizia penitenziaria per le presunte torture perpetrate su alcuni ragazzi, tra il 18 novembre 2022 e il 19 marzo 2024
La repressione non serve
Si continua a chiudere in carcere dei minorenni senza alcun progetto educativo, senza alcun piano di accoglienza, senza alcuna possibilità di reintegrazione sociale, ribadisce Antigone, che chiede l’attenzione di politica, amministrazione, opinione pubblica. L’associazione parla di una tensione mai vista prima nelle carceri minorili, data dall’affollamento e dalla progressiva chiusura del sistema. Da tanti ipm segnalano la chiusura di attività, le difficoltà per i volontari, il ritorno a un modello di detenzione fatto solo di cancelli e sbarre, i trasferimenti forzati. Davanti a tutto questo, i ragazzi protestano e chiedono di essere ascoltati ma nessuno finora lo ha fatto. E il modello di carcerazione minorile diventa sempre più simile a quello degli adulti: chiuso, sovraffollato, violento.
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