Female traveling: la libertà di viaggiare da sole

Ci sono molte conversazioni in cui una donna racconta di viaggiare da sola, e qualcun altro risponde “anch’io conosco qualcuno che lo fa”. Quando si va più a fondo, si scopre che l’altro si riferisce a WeRoad, o viaggi Avventure nel Mondo, siti nati per aggregare sconosciuti in partenza. Il concetto di “soli”, o “solitudine” è costantemente associato a una situazione negativa e si cerca sempre la compagnia dell’altro per condividere un’esperienza. In realtà, moltissime donne nel mondo viaggiano da sole in lotta contro lo stereotipo del sesso debole. Ma cosa significa per una donna intraprendere un viaggio in solitaria?

Female traveling: una necessità che è ancora un tabù

In una survey di Solo Traveler pubblicata nell’aprile di quest’anno, l’83% dei soggetti coinvolti è donna, e viaggia con tre principali motivazioni: voler vedere il mondo senza aspettare gli altri; fare quello che si vuole quando lo si vuole; per la sensazione di libertà e indipendenza. Il pubblico, che ha compreso donne americane, australiane, inglesi e canadesi, indica l’Europa come la meta più ambita. Questo serve a introdurre un concetto più generale e globale, ovvero che le viaggiatrici solitarie non sono per forza cuori infranti in cerca di nuove avventure, ma soprattutto individui disposti a testare la propria indipendenza.

Le donne che viaggiano sole sono donne libere e non sono necessariamente single. L’idea che l’identità e il corpo di una donna siano oggetto di scelte altrui, è un retaggio tossico che ha a che fare con la gelosia e il possesso. La donna che viaggia da sola non “tradisce” le persone che rimangono ad aspettarla, non è in cerca di altri uomini o donne, ma va a caccia degli strumenti per stare meglio con gli altri e con se stessa. Il benessere psicofisico femminile viene messo duramente alla prova dai tabù contemporanei, per questo viaggiare da sole spesso è una soluzione per avvenimenti come il burn out, il dolore emotivo o lutto, la perdita della propria autostima e la depressione.

Se sei donna e viaggi da sola, sei al sicuro?

Il bagaglio culturale che una donna si porta dietro va oltre il peso della valigia. Si può uscire da sole la sera? Quali sono le informazioni che è giusto o meno condividere? A febbraio del 2023, l’azienda Airbnb ha lanciato un nuovo strumento di sicurezza considerato l’aumento di circa il 65% dei viaggi in solitaria rispetto al 2021. A fronte della prenotazione di una stanza privata o condivisa, si può utilizzare lo strumento in-app per accedere a consigli degli esperti sulla sicurezza e sul rapporto con l’host.

In qualsiasi manuale dedicato ai viaggi, viene consigliato di non uscire da sole di notte e non accettare inviti sospetti da persone incontrate sul posto. Come non è giustificato associare una donna in pericolo a una donna che non si è saputa tutelare, allo stesso tempo è necessario riconoscere che la libertà in un viaggio la si crea e non c’è bisogno di esporsi a inutili rischi. Se pensi di recarti molto lontano o vuoi solo segnalare dove andrai, il ministero degli affari esteri consente agli italiani in viaggio di registrarsi su Dove siamo nel mondo, così in caso di necessità potrai essere rintracciata. Se sei in una città completamente sconosciuta e non conosci i percorsi più sicuri, puoi scaricare l’app wHer e consultare le mappe già da testate da altre donne.

Riappropriazione del corpo e scienza del benessere

Viaggiare da soli, e in questo caso da sole, dà la possibilità di uscire da un contesto dove il tuo corpo e il tuo aspetto non sono apprezzati. L’esperimento è capire se altrove puoi sentirti bene, se i “difetti” derivano da un giudizio esterno. Il viaggio in sé richiede abiti comodi, oggetti e indumenti essenziali. Puoi decidere se usare o meno il make up, legarti i capelli e indossare una felpa comoda. L’era del multitasking per una donna è doppiamente faticosa, gli standard di bellezza e fisicità mettono alla prova la propria autostima, e la difficoltà di relazionarsi con un partner può farci sentire mancanti di qualità emotive ed estetiche. Questa “mancanza” si può lasciare a casa, e vedere se quando ritorniamo dal viaggio riusciamo ancora a percepirne il peso. Nella migliore delle ipotesi, avremo rallentato lo stress a cui sottoponiamo il nostro corpo.

I benefici del viaggio hanno a che fare con la scienza: i livelli di cortisolo tornano alla normalità, il riposo e la calma fanno bene alla pelle e al cuore, e produciamo sostanze capaci di ripristinare l’umore. In un articolo pubblicato su Forbes nel 2019 dal titolo This is your brain on travel, viene citato il Dr. Michael Merzenich conosciuto come “the father of brain plasticity” e autore di Soft-Wired: How the New Science of Brain Plasticity Can Change Your Life. Nel suo libro, Merzenich affronta la relazione tra viaggio e benessere neurologico: “Le persone che viaggiano in posti nuovi, imparano nuove lingue e continuano a fare esperienze anche in età avanzata, hanno meno probabilità di sviluppare un disturbo cognitivo”.

Non ho mai viaggiato da sola, perché dovrei farlo?

Viaggiare da sole è un atto di coraggio che prevede molta organizzazione. Dal budget ai mezzi di spostamento, dagli alberghi alle attività da svolgere quotidianamente, ci vuole una grande lucidità per tenere tutto sotto controllo. Spesso chi intraprende un viaggio del genere lo fa per “evadere” da una condizione dolorosa presente, pianificare è quindi un ottimo modo per rimettere in modo la disciplina che serve per stare meglio. Organizzare il budget giornaliero e gli obiettivi turistici può aiutare a ridefinire le nostre capacità di osservazione e giudizio, ricordandoci per esempio che in una situazione di burn out da lavoro non siamo noi l’elemento disfunzionale.

In un articolo del sito worldpackers, una piattaforma dedicata ai viaggiatori che vogliono fare esperienze di vita o volontariato all’estero, vengono elencati cinque benefici del viaggiare da sole: sconfiggi le tue paure; ricominci ad osservare; puoi creare connessioni destinate a durare nel tempo; la scelta individuale delle mete riduce lo stress; riguadagni il tempo che pensavi di non avere; impari qualcosa in più su te stessa.

Se in viaggio vuoi fare un’esperienza last minute con altri travelers, il sito GetYourGuide è una soluzione facile, sicura e veloce. Puoi mettere alla prova la tua conoscenza della lingua mentre esplori le Highlands scozzesi insieme ad altri partecipanti, partecipare a tour gastronomici o escursioni in bicicletta come quelle nelle campagne olandesi o in giro per Barcellona. Non serve essere in due, basta portare uno zaino e un paio di scarpe comode. Saper contare su se stessi è un ottimo punto di partenza per trovare il bello nell’altro. Da uno, a volte si diventa dieci.

Consigli per chi comincia o chi già viaggia da sola

Viaggiare da sole è un’esperienza unica e diversa per tutte, ma ci sono alcuni consigli che sono saggi e veri per ogni occasione, per esempio portare con sé un libro. Tiziano Terzani ha detto “I migliori compagni di viaggio sono i libri: parlano quando si ha bisogno, tacciono quando si vuole silenzio. Fanno compagnia senza essere invadenti. Danno moltissimo senza chiedere nulla.

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  • Barbara Squassino |

    Articolo molto interessante

  • Rosanna |

    Bellissimo articolo

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