ChaptGPT ritorna in Italia: come cambieranno adesso i nostri lavori con l’AI

Tutte le rivoluzioni tecnologiche hanno portato profondi cambiamenti economici, sociali e organizzativi. L’intelligenza artificiale non fa eccezione. Così come ChatGPT, modello di chatbot basato sull’intelligenza artificiale e apprendimento automatico, sviluppato da OpenAI, capace di comprendere e generare testi (articoli, email, poesie ma anche script di programmazione) in modo sorprendentemente naturale.

Una tecnologia che ha aperto nuove frontiere in diversi settori, come l’education, la medicina, il giornalismo, l’assistenza clienti. Secondo un’analisi di UBS, non c’è stata applicazione consumer che ha visto una crescita così accelerata in tutto il mondo: si stima che nel primo mese dal lancio abbia registrato più di 100 milioni di utenti.

Questione di privacy

Dal 28 Aprile ChaptGPT è tornato online in Italia.  E’ stato trovato l’accordo con il Garante per la protezione dei dati personali, che aveva disposto la limitazione provvisoria del trattamento dei dati degli utenti italiani. Di fatto uno stop a ChatGPT.

In una nota, l’azienda californiana ha illustrato le misure introdotte in rispetto della normativa europea sulla privacy e dunque in ottemperanza alle richieste contenute nel provvedimento di sospensione dello scorso 31 marzo. Le misure messe in atto prevedono un’informativa più completa rispetto al trattamento dei dati e all’età: la piattaforma può essere usata dai maggiorenni o in alternativa dai ragazzi dai tredici anni in su ma solo con il consenso dei genitori. Altre misure riguardano, poi, l’utilizzo della chat: tutti gli utenti, anche coloro che non si sono registrati, devono essere in grado di richiedere la modifica o la cancellazione dei propri dati su ChatGPT.

ChatGPT, inoltre, fa scraping massivo di dati presi dal web, senza consenso degli interessati: negli Stati Uniti è consentito ma in Europa non è così facile, da qui l’intervento del Garante italiano che potrebbe fare scuola a livello europeo.

Impatti sul mondo del lavoro

Analogamente alle precedenti rivoluzioni tecnologiche, ChatGPT ha il potenziale di cambiare radicalmente il modo in cui lavoriamo, soprattutto per quanto riguarda il settore terziario, ovvero quelle professioni che potranno essere potenziate dalle capacità di questi sistemi (definiti “Large Language Models) come ChatGPT.

Un recente studio condotto dalla stessa società OpenAI, assieme all’Università della Pennsylvania, ha analizzato gli impatti che può avere questa tecnologia nel mondo del lavoro. I risultati hanno rivelato che circa l’80% della forza lavoro statunitense potrebbe svolgere almeno il 10% delle attività lavorative con l’Intelligenza Artificiale, mentre circa il 19% dei lavoratori potrebbe vedere coinvolto il 50% delle proprie attività lavorative nell’utilizzo dell’AI. Non è solo una questione di modalità di svolgimento delle attività ma anche di velocità di esecuzione dei compiti. Circa il 15% di tutte le mansioni dei lavoratori potrebbe essere completato molto più velocemente, mantenendo lo stesso livello di qualità. Quando si incorporano altri software e tool, questa quota aumenta tra il 47 e il 56%.

Le competenze

La ricerca ha anche analizzato la correlazione tra gli impatti dell’AI e le competenze richieste per svolgere un lavoro. I lavori che prevedono un set di abilità e competenze molto elevato, raggiunto grazie a una laurea o un master, saranno quelli che maggiormente risentiranno degli effetti dell’introduzione dell’uso dell’AI. Tra le competenze che subiranno un maggiore impatto ci sono anche quelle legate alla programmazione e alla scrittura, vista la natura di questi programmi.

Come sappiamo, ChapGPT è in grado di produrre testi abbastanza soddisfacenti, tanto da passare alcuni test di ammissione all’università oppure essere in grado di fare dei riassunti, attività non banale né per gli studenti (perché leggere un libro richiede diverse ore di lavoro), né per le macchine che sono state addestrate proprio per questa attività. Gli output possono risultare piuttosto interessanti, come ad esempio il riassunto di Alice nel paese delle meraviglie. Anche la scrittura di bandi sarà, ad esempio, un’attività in grande trasformazione grazie alla piattaforma Grantable.

Le skill più scientifiche e quelle legate al pensiero critico hanno una probabilità più bassa di subire contraccolpi da modelli come ChatGPT. Se chiedessimo infatti a ChaptGPT di scrivere dei testi per raccontare che i vaccini modificano il DNA, affermazione FALSA, il tool lo farebbe anche con argomentazioni plausibili. Il pensiero critico umano resta quindi indispensabile. Un altro dato interessante è la correlazione rispetto alla retribuzione. Differentemente rispetto alle precedenti rivoluzioni tecnologiche, in questo caso ad essere impattati saranno i lavori con retribuzioni più alte.

Perché aumenterà il Pil

Un’indagine di Goldman Sachs evidenzia infine come la capacità di generare contenuti in modo automatizzato senza intervento umano possa favorire la crescita economica. E portare a «un progresso significativo facendo aumentare il PIL globale annuo del 7% nei prossimi 10 anni». E dato che storicamente i posti di lavoro soppiantati dall’automazione sono stati compensati dalla creazione di nuovi posti di lavoro, così l’emergere di nuove occupazioni in seguito alle innovazioni tecnologiche rappresenta, sempre secondo questa analisi, la stragrande maggioranza della crescita dell’occupazione a lungo termine.

Le innovazioni della tecnologia dell’informazione, ad esempio, hanno introdotto nuove occupazioni come sviluppatori di software, professionisti del marketing digitale e altre ancora. Goldman Sachs non è l’unica azienda che ha questa visione, ma anche altre società di consulenza stanno cercando di fare delle previsioni di come l’AI aumenterà potenzialità, capacità e velocità per svolgere diversi lavori. Intelligenza umana e artificiale sono in questa visione complementari.

Come ha scritto Scott Galloway, docente di marketing presso la Stern School of Business della New York University

AI won’t take your job. Someone using AI will“.

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