Serviranno tre secoli per arrivare alla parità di genere

Si è aperta il 6 marzo, come ogni anno nel mese della Giornata Internazionale della donna, la riunione della Commissione delle Nazioni Unite sullo status delle donne (CSW) per affrontare le disuguaglianze, la violenza e la discriminazione che le donne continuano ad affrontare in tutto il mondo. All’ordine del giorno dei lavori, che si concluderanno il 17 marzo 20203, l’accesso limitato delle donne alla tecnologia, la sproporzionata violenza online, la sotto-rappresentazione e i pregiudizi di genere nelle industrie tecnologiche. C’è, infatti, una crescente evidenza che la discriminazione, l’abuso e la misoginia che le donne affrontano nel mondo fisico si riflettono nel mondo virtuale.
I 45 membri della Commissione, istituita nel 1946, pochi giorni dopo le riunioni inaugurali dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, per volontà dell’ex First Lady degli Stati Uniti Eleanor Roosevelt, discuteranno di innovazione e cambiamento tecnologico, nonché di istruzione nell’era digitale per raggiungere la parità di genere e l’emancipazione di tutte le donne, nel primo incontro non virtuale dall’inizio della pandemia di Covid. I dati delle Nazioni Unite dicono che al ritmo attuale, ci vorranno altri tre secoli per raggiungere l’uguaglianza di genere e che oggi circa 383 milioni di donne e ragazze vivono in condizioni di estrema povertà, anche a causa delle persistenti disuguaglianze, e che una donna o una ragazza viene uccisa ogni 11 minuti da un membro della sua stessa famiglia. Secondo i dati dello United Nations Office on Drugs and Crime, globalmente 81.000 donne e ragazze sono state uccise nel 2020, circa 47.000 di queste (il 58%) sono morte per mano del proprio partner o di un familiare.

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