La parità viaggia al contrario. Anche se poi nel viaggio a comandare è la musica. Quella dell’arpa che da classica diventa elettrica e regala i suoni di un’orchestra. Musica contaminata e contaminante. A navigare “controvento” in questo percorso culturale e musicale che, nell’immaginario collettivo è appannaggio dell’universo femminile, è Raoul Moretti, 47 anni, nato a Como e cresciuto tra Lombardia e Svizzera prima di approdare a Cagliari.
Musicista che riesce a coniugare il repertorio “classico” con il moderno entrando in un campo in cui si superano gli steccati e le contrapposizioni. E dove, per ritagliarsi uno spazio, non c’è bisogno di “quote” o “spazi protetti o riservati”. Non a caso, in Barbagia, la sua musica è riuscita a stupire un gruppo di spettatrici che avevano “sottolineato” come l’arpa fosse uno strumento da donne.
«Quando ho iniziato a studiare arpa al conservatorio di Como – racconta – eravamo quattro maschi in tutta Italia». Sul palco, giura, nessuna contrapposizione con le arpiste. «Anzi, all’inizio venivo visto come un’eccezione, poi la musica è prevalsa». Eppoi il palco e i concerti. «Ho sempre cercato di dare un taglio e un’impronta diversa, anche quando suonavo il repertorio classico, adottando un approccio maschile e non femminile». Stile personale «ma non contrapposto» a quello delle colleghe.
Poi l’incontro con Dario Piludu «di vent’anni più grande di me» che «vent’anni prima aveva seguito il mio stesso percorso in uno spazio che era solo femminile» e la scelta dell’arpa elettrica e elettroacustica. E quindi la sperimentazione musicale fatta anche di incontri con altri artisti e altri generi e quella che viene chiamata la “contaminazione”. Nel viaggio la nascita di 4 cd da solista, 3 con il cantante Beppe Dettori e una ventina di presenze in altrettanti album musicali.
«L’arpa ha sempre rivoluzionato il mondo e l’ambito musicale – dice – pensiamo ai suoni che si possono fare con questo strumento: quelli di una chitarra, di un basso e di un piano. Per questo motivo sono convinto sia necessario farla conoscere». Non a caso Raoul Moretti che oggi triangola tra Como, Cagliari e Milano dove insegna alla Cpm, la scuola di pop rock fondata e diretta da Franco Mussida, accompagna l’insegnamento ai concerti e al festival internazionale Arpe dal mondo che organizza ogni estate in Sardegna.
«Solo conoscendo questo strumento e ciò che si può fare si può apprezzare e amare». Rivalità con le colleghe? «No, vince sempre la musica, e lo stile di ciascuno di noi non può che favorire la causa e far conoscere l’arpa e il suo fantastico mondo».
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