La città che cambia, che diventa metropoli. Le poesie e i racconti. I poveri, gli emarginati. Pasolini e Roma. Un viaggio nella città eterna che è fatta di centro, ma anche delle periferie suburbane. Di baracche, di campagne che “non sono più campagne” e del nuovo che distrugge il vecchio. A raccontare Roma e Pasolini, in questo viaggio in cui gli scritti si accompagnano alle poesie, è Giommaria Monti, giornalista e autore di Agorà, nel suo libro “Pasolini: la città dei sensi”, a cura di Flora Fusarelli, con prefazione di Andrea Di Consoli, edito da Diadema Edizioni.
Un lavoro che nasce da lontano, “dai tempi dell’università”, ammette Monti (che in passato è stato anche direttore di Left e autore di numerosi programmi Tv), “quando vivevo nello stesso quartiere in cui ha vissuto Pasolini tra Tiburtina e Pietralata”. Un mondo in evoluzione, che diventa determinante per l’opera del poeta, finita anche al centro della tesi di laurea di Giommaria Monti, poi rispolverata e riscritta sino a diventare il libro odierno.
“Attraversare l’opera di Pasolini della Roma degli anni Cinquanta è come mettersi in cammino dentro una città – scrive l’autore nell’introduzione -: partendo dal limite periferico, ci si inoltra man mano nel dedalo delle vie, delle zone della sua poesia per leggerne la complessità. Come la Roma moderna, perfetto specchio del Paese, questa poesia si è negata a una riduzione in sistema, a una definibilità della sua complessità. Più si è fatta esperienza di essa e più si sono scoperti nuovi percorsi, nuovi rapporti tra le zone che la abitano”. Un omaggio al grande poeta che con le sue opere – punto di riferimento è il volume di poesie “Le ceneri di Gramsci” – racconta il disfacimento di Roma che si appresta a diventare metropoli con lo sguardo di chi vive a Ponte Mammolo, un posto marginale con baracche, un mondo che cerca di entrare nella città.
“Non è difficile fissare in un fuoco centrale l’opera poetica di Pier Paolo Pasolini – scrive l’autore –. Anzi, probabilmente è difficile discostarsi da lì una volta che lo si sia individuato. L’immagine della città infatti ha nella sua opera un carattere talmente catalizzatore che alla fine qualsiasi traccia si segua, ci si trova sempre a dover misurare tutto con la cartografia urbana”.
Eppure questo viaggio tra racconti e poesie non vuole essere una celebrazione e non vuole far nascere un nuovo mito. “Ho cercato di stare lontano dall’aspetto legato alla sua morte, che pure racconto, ma ho voluto evitare di voler fare un santo profeta – chiarisce Giommaria Monti -. Era un uomo che ha commesso errori. Ma era un intellettuale con una capacità visionaria e uno dei poeti più grandi del 900”.
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Titolo: “Pasolini, la città dei sensi”
Autore: Giommaria Monti
Editore: Diadema Edizioni
Prezzo: 14,50 euro
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