Zucchero presenta Discover, il suo tributo alla musica

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“Ho sofferto molto durante il periodo iniziale del Covid. Stare chiuso in casa mi ha creato qualche problema che poi ho superato grazie alla musica. Ecco perché nel mio nuovo disco si percepisce un po’ di malinconia. E’ frutto di quel periodo.”

8Dopo una vita passata a calcare i palchi di tutto il mondo, la genuinità di Zucchero è intatta. Così come il suo look, mai banale: stivali di pelle, pantaloni scuri, giacca di velluto nera in stile gipsy e l’immancabile cappello, uno dei tanti della sua collezione. Da cui però si riescono ad intravedere gli occhi luccicanti. Perché anche uno come lui, ruvido all’apparenza, sa emozionarsi. Si presenta così Sugar, sorridente e mai scontato, alla conferenza stampa milanese in occasione del lancio in anteprima di Discover: il primo lavoro di cover dopo 40 anni di carriera, disponibile dal 19 novembre in formato CD, doppio LP e in digitale. Canzoni del panorama musicale italiano e internazionale, spogliate e rivestite delle due anime del cantautore emiliano conosciuto in tutto il mondo: quella melodica italiana e quella afroamericana.

zucchero_discover_copertina_albumDai Genesis ai Coldplay, da Chris Isaak a Roger Waters. Passando per il leader dei REM Michael Stipe, Vera Hall (e Moby), e godendo delle incursioni di Bono Vox e dei “nostri” Andrea Bocelli, Elisa e il talentuoso MAHMOOD. Con una spolverata di magico cantautorato a firma Fabio Concato e Fabrizio De Andrè.

Il sentimento alla base di Discover è rivestire le canzoni con un abito nuovo. Renderle più intime e personali. Questa empatia musicale gioca con le parole “disco” e “cover” del titolo e si percepisce fin dalla foto di copertina, realizzata da Daniele Barraco sulle montagne svizzere del ghiacciaio più grande d’Europa, l’Aletsch. Una vecchia coperta a mo’ di poncho che avvolge Sugar in un bianco silenzio.

Nei suoi lavori il bluesman emiliano ha sempre cercato di non creare mai un ponte con l’album precedente e Discover non fa eccezione: “Non è qualcosa pensato per il post Covid – ha tenuto a precisare subito Zucchero – ma un progetto cominciato tre anni fa, nato da una lista iniziale che conteneva i 500 brani che ho amato di più nella mia vita. Poi ho via via fatto una scrematura fino ad ottenere le 13 tracce dell’album in versione standard e le 18 in quella BOX.”

Una lunga carriera costellata da collaborazioni internazionali

7La cifra stilistica della carriera di Zucchero è l’internazionalità. Figlio di una Emilia Romagna genuina, Adelmo è anche, e soprattutto, figlio del mondo. Un uomo contaminato dalla musica e da esperienze professionali con artisti di calibro mondiale. Nel corso della sua lunga carriera Fornaciari ha suonato in 5 continenti, 69 Stati e 628 città, affiancando la sua voce soul a quelle di Luciano Pavarotti, Eric Clapton, Brian May, Dolores O’Riordan, Bryan Adams, Joe Cocker, Elvis Costello, Miles Davis, Peter Gabriel, Mark Knopfler, i Queen, gli Scorpions e Bono Vox. Solo per citarne alcuni.

E a proposito del leader storico degli U2, Zucchero racconta come è nata l’idea per la seconda traccia dell’album “Canta la vita” (Let Your Love Be Known): “Ho scoperto questa canzone causalmente su YouTube una mattina durante il lockdown. Bono l’aveva prodotta in casa e buttata sui social. Ne ho apprezzato subito il testo e soprattutto la spiegazione che ne dava. L’ispirazione gli era venuta proprio dagli italiani che nel periodo di chiusura forzata avevano avuto lo spirito di volgere in positivo una brutta situazione, cantando sui balconi o sui tetti. Cosi gli ho chiesto se potevo fare l’adattamento in italiano perché la canzone parlava di quel momento storico in una maniera che non era né patetica né drammatica. E’ stato un esercizio che ho fatto per tenere il motore oliato.”

I brani rinascono a nuova vita

L’album di cover è un percorso che nella carriera di un artista trova sempre uno spazio in cui essere collocato. Ma ci sono cover e cover, e un’anima sensibile alla musica deve saper intuire quali sono i brani più adatti ad essere reinterpretati e quali, invece, lasciare nella loro originalità: “Una cover per me ha senso se viene personalizzata a tal punto da sembrare una tua canzone – racconta Zucchero – per questo Discover è un disco mio, anche se le canzoni che contiene non sono state scritte da me.”

L’album arriva a maturazione dopo tre anni di lavoro artigiano e certosino, com’è nello stile di Zucchero. Oltre al racconto di un percorso personale, Discover rappresenta un vero tributo alla Musica dove i brani rinascono a nuova vita. Sempre nel rispetto che si deve alle canzoni e a chi le ha cantate. Il disco si apre con “Amore adesso”, adattamento in italiano di “No Time for Love Like Now” di Michael Stipe e Aaron Dessner, un messaggio di speranza che ha fatto il giro del mondo, suonato in una magica e desolata Piazza San Marco a Venezia durante il lockdown.

Uno dei tratti distintivi di Discover è l’armonia musicale che si respira tra un brano e l’altro. Non ci sono dispersioni o vuoti. Tutto è fluido, con un filo di dolce malinconia a fare da collante. Come se fosse stata la musica a “scegliere” dove collocarsi all’interno dell’album. The Scientist e Wicked game (brani rispettivamente dei Coldplay e Chris Isaak) sono la terza e quarta traccia dell’album, e aprono la strada a “Luce” (Tramonti a nord est) con Elisa – brano del 2001 scritto proprio con la cantautrice triestina – e Follow you follow me, pezzo storico dei Genesis che ha anticipato l’uscita dell’album, in radio dalla metà di ottobre.

E a proposito di Elisa, Zucchero racconta un piccolo aneddoto di quando scrisse insieme a lei Luce, che poi vinse Sanremo: “Il pezzo mi piacque subito e le consigliai di cantarlo in italiano. Ma lei non ne voleva sapere, e mi disse che avrebbe cantato sempre e solo in inglese. Alla fine, però, riuscii a convincerla.”

3Il viaggio soul di Discover prosegue con Natural blues, versione di Moby del brano Trouble So Hard di Vera Hall, cantato insieme al giovane e talentuoso MAHMOOD, sul quale Zucchero non è avaro di complimenti: “Fin dalla prima esibizione a cui ho assistito, prima della vittoria a Sanremo, ho pensato che fosse un talento. In quel timbro vocale molto soul ci ho visto parecchio di Al Green, pur facendo un genere di musica diversa. Alessandro ha una voce molto calda e riesce con facilità a volteggiare in grappoli di note. La canzone da cantare l’ha scelta lui, dopo avergli mandato una selezione di brani che pensavo potessero essere più adatti alla sua voce. Lavorandoci in studio, ho avuto la riprova di quello che pensavo.”

Il tributo al cantautorato italiano viene fuori prepotente nell’ottava e dodicesima traccia, con gli omaggi a Fabio Concato per Fiore di maggio – E’ un brano che ho amato tanto e mi sembrava dimenticato; rivalutarlo è stata la prima cosa a cui ho pensato – e Fabrizio De Andrè per Ho visto Nina Volare, versione che contiene la voce di Faber, e su cui Zucchero racconta: “Devo ringraziare Dori Ghezzi che al tempo del tributo a Fabrizio mi chiese di cantare questo brano perché era convinta che avrei saputo dargli il giusto valore. Quando lo eseguimmo a Genova mi resi conto che piacque molto. Non ho mai avuto l’occasione di incontrare personalmente De Andrè, tranne una sola volta e per pochissimo tempo. Avrei avuto enorme desiderio di entrare nel suo mondo e capirne la profondità. Per questo, quando ho deciso di inserire il brano in Discover, ho sentito l’esigenza di fare non un duetto ma un cameo, dando spazio a parti di parlato originale. E’ un qualcosa che mi è venuto da dentro. Penso che, ascoltandola, si percepisca tutta l’emozione che volevo trasmettere.”

Il disco ha ancora spazio per qualche altra chicca: Human di Rag’n’Bone Man, Last boys calling di Roger Waters, icona dei Pink FloydHigh Flyin’ Bird di Billy Edd Wheeler e Con te partirò, brano di Andrea Bocelli vincitore a Sanremo nel 1995, a cui Zucchero è particolarmente legato: “Per Bocelli scrissi Il mare calmo della sera con cui vinse Sanremo nel 1994 tra le Nuove Proposte. Quando ascoltai Con te partirò per la prima volta, ero sicuro del successo che avrebbe avuto. All’inizio Bocelli non era convinto, poi per fortuna andò diversamente, diventando uno dei maggiori successi internazionali della musica italiana. Quando ho provato a cantarla in studio per vedere come mi stava addosso, l’idea era di renderla un po’ più intima e farla mia. E’ venuta bene. Così ho deciso di inserirla nell’album.”

Una tournee in tutta Europa dal 2022 con le prime 14 date all’Arena di Verona

“Il Covid ci ha costretti a rischedulare 150 concerti in tutto il mondo per ben due volte”, ha detto Zucchero a proposito del live in esclusiva per l’Italia con le prime 14 date all’Arena di Verona a partire dalla fine di aprile 2022: “Dovevamo recuperare le date saltate per il Covid ma l’Arena di Verona rimane un luogo a me molto caro. Mi auguro che la situazione di incertezza in cui viviamo possa volgere presto nel migliore dei modi.”

Dopo Verona, il live di Zucchero aprirà il sipario sui palchi delle più prestigiose location d’Europa, tra cui il Waldbühne di Berlino, dove il 29 maggio 2022 andrà in scena uno show-event insieme ad un’altra leggenda della musica mondiale come Eric Clapton; del quale Zucchero reinterpreta Motherless child in una delle tracce bonus di Discover.

E con l’avvicinarsi del 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne, Zucchero non ha mancato di fare una riflessione su una sua canzone storica dedicata al mondo femminile, lasciando spazio ad una battuta autoironica: “Il testo di Alberto Salerno ha una sensibilità femminile pazzesca. Oggi la canterei con lo stesso trasporto e intensità di sempre. Toglierei solo il du du du. Ho 66 anni!”