Ciclismo femminile italiano: il sogno di Martina Fidanza

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“Avevo 14 anni, ero a casa con mamma e papà e guardavo la vittoria di mia sorella Arianna alla Coppa del mondo su pista di Glasgow. In quel momento capii che anche io volevo raggiungere quell’obiettivo”.

L’azzurra Martina Fidanza ricorda bene il momento in cui le è stato chiaro di voler diventare una campionessa sulle due ruote e lo racconta ad Alley Oop. La passione per lo sport però è una questione di famiglia: classe 1999, Martina è figlia di Giovanni Fidanza, anche lui ciclista (professionista dal 1988 al 1997), e sorella di Arianna, elite dal 2014. “Sono nata in una famiglia di ciclisti, già a cinque anni ero sulla mia prima bici da corsa. La passione mi è stata trasmessa da papà Giovanni e mia sorella è sempre stato un esempio da seguire. Negli anni è stata lei la mia forza. Mi dava la carica per andare avanti“, racconta.

martina-fidanza3Fidanza, 21 anni, corre in Elite. Fa parte della squadra Isolmant Premac Vittoria e della nazionale italiana, con cui si allena due volte alla settimana a Montichiari. Tra allenamenti e competizioni il calendario è pieno. Nel 2019 ha realizzato il sogno di entrare nelle Fiamme Oro e così il ciclismo è diventato la sua professione. “Era un’ambizione che avevo perché fin da piccola osservavo le compagne che già ne facevano parte e mi sembrava un modo per essere considerata una delle atlete migliori d’Italia. In un momento successivo ho realizzato che è anche una possibilità per praticare l’attività in modo più tranquillo e avere una stabilità economica“, racconta.

Dalla ginnastica alla pallavolo Fidanza ha assaggiato tante discipline diverse, poi nel 2013 è tornata alle due ruote. Mentre sua sorella Arianna vinceva, Martina ha deciso di investire tutta sé stessa nello stesso sport: “ho sentito di voler seguire quella strada con tutte le mie forze”, ricorda. I 14 anni hanno segnato la svolta che però, ammette, ha comportato anche delle rinunce nella vita da adolescente. La determinazione era più forte: “da piccola le gare erano sempre di domenica. Più crescevo e più diventava faticoso. Come anche conciliare sport e studio durante gli anni del liceo artistico. Fino al quinto anno il tempo per uscire con gli amici era quasi assente, però ho avuto la fortuna di avere amici sportivi o che comunque capivano le mie esigenze”.

martina-fidanza-2Martina Fidanza corre sia su strada sia su pista, ma è la seconda specialità che sente più sua: “Lo scratch è il mio punto di forza. Sono riuscita a vincere campionati importanti che non mi sarei mai immaginata, proprio perché è una specialità molto incerta: 40 giri di pista in gruppo, una per squadra, vince chi taglia per prima il traguardo. Devi stare molto attenta a come interpreti la gara, è sempre complicato fare previsioni: al primo mondiale da elite sono caduta a un giro dalla fine e quello resta un mio grande dispiacere”.

Proprio nello scratch il 12 ottobre la ciclista ha vinto il terzo Europeo under 23: dieci chilometri, 40 giri per un tempo di gara di 12’47’’. Nonostante la giovane età Fidanza ha già un curriculum di tutto rispetto e tra le medaglie più recenti si possono annoverare anche l’oro ai Campionati Europei Pista Scratch Elite a Plovdiv in Bulgaria nel 2020 e i podi ai Campionati Europei Pista di Fiorenzuola d’Arda nello stesso anno (vincitrice nelle categorie Inseguimento a squadre Under-23, Americana Under-23 e Scratch Under-23)  Ma il suo ricordo più bello rimane la vittoria in Coppa del mondo 2018-2019 a Cambridge (Nuova Zelanda) di cui racconta: “un successo inaspettato. Non sapevo cosa aspettarmi dalla gara e mi ci è voluto un anno per metabolizzare”.

martina-fidanza4Gli obiettivi e i sogni sono ancora tanti: “so di non essere una delle atlete preselezionate per le Olimpiadi, ma mi alleno con il gruppo olimpico e mi farò trovare pronta. Il ct ha tempo per scegliere fino all’ultimo. Partecipare almeno una volta durante la carriera ai giochi olimpici è un mio sogno come anche vincere una medaglia al mondiale nella categoria Elite”. Per questo è necessario continuare a lavorare. La fatica non le fa paura e delle prossime sfide dice: “quest’anno il mio obiettivo è migliorare la prestazione nel fondo e nella resistenza”.

Il ciclismo è uno sport duro, confida ad Alley Oop: “più di tutto mi ha insegnato la lezione che non bisogna arrendersi fino all’ultimo, anche quando le cose vanno male, non devi mollare perché verrai ripagato sempre dei sacrifici che fai. Non si ottiene sempre tutto e ci sono tanti fattori che possono contribuire a una prestazione. Molte volte anche la fortuna fa la sua parte. Il brutto del ciclismo è che ci si può fare davvero male. Le cadute possono procurare ferite che, da un punto di vista estetico, per una ragazza possono essere difficili da accettare”.

Resilienza, determinazione e un gran bel sorriso: a Martina Fidanza le qualità non mancano. Dopo la bici, la sua seconda passione è il disegno, ereditata anche questa dalla famiglia e dal nonno pittore. Con mano sicura anche lei oggi sta tratteggiando pian piano il suo futuro.

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