“Donne scienziate in prima linea nella lotta contro il COVID-19” è il tema scelto quest’anno per la Giornata internazionale delle donne e delle ragazze di Scienza, istituita nel 2015 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Proprio l’Onu rivela che attualmente solo il 28% dei ricercatori di tutto il mondo sono donne. Secondo i dati UNESCO (2014-2016), solo il 30% circa di tutte le studentesse sceglie i campi legati alle Stem nell’istruzione superiore. A livello globale, l’iscrizione delle studentesse è particolarmente bassa nei settori delle ICT (3%), delle scienze naturali, della matematica e della statistica (5%) e dell’ingegneria, delle costruzioni (8%).
Disparità che la pandemia sembra aver contribuito ad incrementare.
Ma per fortuna molte sono le iniziative che aziende e istituti stanno mettendo in campo per diminuire questo divario. Fra le altre Ibm è da tempo impegnata nel contrastare i pregiudizi in questo ambito, attraverso iniziative volte a promuovere la diffusione delle discipline Stem tra le donne fin dalla giovane età. A gennaio 2021, infatti, ha preso il via l’ottava edizione del Progetto NERD (Non è Roba per Donne?), nato nel 2013 dalla collaborazione con il dipartimento di Informatica dell’Università La Sapienza di Roma insieme alla professoressa Velardi, con l’obiettivo di stimolare le ragazze ad avvicinarsi alle materie Stem.
“Con il Progetto NERD? permettiamo alle studentesse italiane di concedersi il beneficio del dubbio per scoprire se sono dei talenti nel campo delle materie Stem, in particolare in informatica.” ha dichiarato Floriana Ferrara, responsabile progetto NERD? e crs leader Ibm Italia.
Floriana Ferrara è la role model che da anni sta portando avanti il progetto facendo crescere nelle ragazze il desiderio di approfondire le tematiche Stem. Diplomata e laureata in informatica, si è sempre occupata di accelerare la trasformazione digitale creando progetti innovativi, soprattutto basati sull’intelligenza artificiale. È
inventrice di 19 brevetti, che le hanno valso il riconoscimento di Master Inventor. Viene definita una NERD con la passione del volontariato.
Tornando al progetto, in questi 8 anni, l’esperienza iniziale si è ampliata fino ad arrivare a coinvolgere nel 2021 oltre 12.000 ragazze e 16 Università in diverse città italiane, tra cui Alessandria, Bari (sia il Politecnico che l’Università di Bari), Bologna, Milano, Napoli, Genova, Cosenza, Verona, Vercelli, Padova e Camerino, e altri sono i territori a cui il progetto sta arrivando.
Da una parte i Ibm Volunteers, che hanno l’obiettivo di mostrare come l’informatica sia una materia creativa, interdisciplinare e basata sul problem solving, attività nella quale le donne eccellono; dall’altra le studentesse, che partecipando a incontri formativi e laboratori online, impareranno in maniera semplice, veloce e divertente a progettare e programmare app e chatbot usando i prodotti di intelligenza artificiale Ibm Watson.
“La presentazione del progetto NERD è stata davvero interessante, perché ci ha aperto un mondo nel campo dell’informatica. Le numerose testimonianze di donne che hanno fatto strada in quell’ambito sono state illuminanti e sicuramente uno spunto per il futuro; perché personalmente non lo conoscevo molto, ma in quelle poche ore ci hanno fatto desiderare di approfondirne la conoscenza e inoltre hanno incrementato la curiosità di attuare concretamente il progetto.” commenta Valentina, 4A liceo Economico Sociale Nolfi Apolloni, uno degli istituti che ha partecipato alla tappa tenutasi pochi giorni fa a Camerino.
“Abbiamo fortemente voluto partecipare al progetto per avvicinare al mondo dell’informatica le ragazze delle scuole superiori marchigiane, mostrando loro, per tramite di un coinvolgimento attivo, quanto sia falso il luogo comune per cui le discipline Stem siano considerate prettamente maschili.” racconta la prof.ssa Barbara Re, docente della sezione di Informatica di Unicam nonché prorettrice alle Pari opportunità, tutela e garanzia della Persona dell’ateneo camerte, che prosegue: “In particolare, il progetto NERD? permette di comprendere a pieno la natura dell’informatica quale arte di risolvere problemi, ovvero, una scienza non avulsa dai sentimenti dove fondamentale è la centralità della persona e dei suoi bisogni da soddisfare. Bisogni che saranno individuati e poi soddisfatti dalle chatbot che le ragazze ideeranno e svilupperanno.”
La risposta delle ragazze sta arrivando. Solo dal liceo Nolfi Apolloni di Fano sono arrivate “oltre 85 ragazze da vari indirizzi del liceo – classico, linguistico, scienze umane, economico sociale e artistico – che hanno accettato questa sfida con curiosità ed interesse “ ci racconta la prof.ssa Valentina Foschi, docente di inglese e referente dei progetti tecnologici per il liceo.
Come fare per partecipare al progetto NERD? Le università di informatica possono essere gli hub territoriali che fanno da ponte tra Ibm e le scuole medie locali, regalando alle ragazze la possibilità di aprirsi ad un mondo, quello tecnologico, spesso non abbastanza conosciuto e quindi non scelto.
Ci piace chiudere con uno dei motti che Floriana Ferrara ripete spesso alle ragazze:
“Nihil Diffile Volenti”