“Io posso”, video contest per giovani fra i 18 e i 30 anni

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Sono aperte le iscrizioni al concorso “Io posso”, riservato a giovani tra i 18 e i 30 anni, invitati/e a creare un corto della durata di 2 minuti per esplorare come “Uscire dalla violenza. Il potere di generare libertà per sé, per tutte e tutti”. Il video contest è stato ideato da D.i.Re – Donne in rete contro la violenza nell’ambito del progetto Libere di essere finanziato dal Dipartimento per le Pari opportunità e vuole offrire ai/lle giovani l’occasione per contribuire all’affermazione della libertà femminile come condizione necessaria per prevenire la violenza maschile contro donne e ragazze.

Libere di essere Video Contest Logo

“Il controllo e la limitazione della libertà e dell’autonomia delle donne faticano ancora a essere riconosciuti come la radice della violenza maschile, e questo anche nelle giovani generazioni, nonostante i passi avanti compiuti”, spiega Antonella Veltri, presidente di D.i.Re. “Io posso, il claim che abbiamo scelto e che dovrà essere utilizzato nel video, vuole stimolare ragazze e ragazzi a riflettere, con il loro linguaggio e le loro emozioni, sulla libertà delle donne per contribuire a costruire un cambiamento culturale che conduca a relazioni più rispettose ed equilibrate tra i sessi, dunque a prevenire la violenza”.

Qui si può scaricare il regolamento del concorso. Le opere – realizzate con qualsiasi tecnica, strumento di registrazione e tipologia narrativa, in interni o esterni, purché basate su contenuti originali, non coperti da copyright – devono pervenire a D.i.Re entro le ore 24 del 31 marzo 2021 secondo le modalità specificate nel regolamento. È possibile partecipare sia a titolo individuale che come collettivo. Il corto vincitore sarà annunciato e premiato nel corso del Festival Libere di essere, previsto – Covid permettendo – dal 7 al 9 maggio 2021 all’Auditorium Parco della Musica. Il video vincitore sarà proiettato alla prossima edizione del RIFF – Rome International Film Festival, nell’autunno del 2021.

Nel bando si sottolinea l’importanza di superare gli stereotipi e la logica della vittimizzazione: “La violenza contro le donne viene abitualmente rappresentata attraverso immagini di donne ferite nel corpo, con occhi pesti, sofferenti, ‘vittime’ – si legge – È necessaria una nuova narrazione, che vada oltre la logica della vittimizzazione spostando lo sguardo sul cambiamento, sul potere come possibilità, e che apra la strada a una diversa rappresentazione simbolica ed estetica”.

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