02Borse di studio fino a 30 anni di età, rimborso delle spese mediche, orientamento e avviamento al lavoro, sgravi fiscali per chi assume, 300 euro al mese per le famiglie affidatarie. Dopo quasi due anni di attesa è stato firmato il decreto per sbloccare i fondi per gli orfani di femminicidio, manca solo il parere di rito del Consiglio di Stato: in totale – tra leggi di bilancio, legge 4 e Codice rosso – 13 milioni di euro per gli orfani e 6 milioni per le famiglie, considerando una stima di 1700-1900 orfani tra 0 e 18 anni. Una volta completati i livelli formali partirà la campagna di informazione, i beneficiari dovranno fare domanda ai prefetti e non bisognerà aspettare la definitività della sentenza, ci spiega il Commissario per il coordinamento delle iniziative di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso e reati violenti, Raffaele Cannizzaro, a capo del comitato che si occuperà dei fondi.
Commissario, Quali interventi a favore degli orfani prevede il decreto?
Nel decreto abbiamo inserito tutte le risorse stanziate a favore degli orfani dai vari provvedimenti a partire dal 2017: la legge 4 dell’11 gennaio 2018, le leggi di bilancio, il Codice rosso. La prima misura, riferibile anche agli anni passati, prevede un sostegno allo studio, ovvero borse di studio per la frequenza di tutti gli istituti. Il limite è 30 anni di età per studi universitari e post universitari, considerando che il trauma subito può provocare un rallentamento nel percorso scolastico. La seconda misura riguarda gli interventi di orientamento e avviamento al lavoro, d’intesa con le regioni, dal 2020. La terza: il sostegno psicologico e il rimborso delle spese sanitarie, con validità triennale dal 2018 al 2020. Previsti sgravi fiscali fino al 50% per un massimo di 3 anni per le aziende che assumono e aiuti per gli orfani maggiorenni non autosufficienti economicamente o con invalidità.
Quali sono le risorse per le famiglie affidatarie?
Per le famiglie affidatarie sono previsti 300 euro al mese a orfano, considerando una stima non scientifica ma attendibile di 1700-1900 bambini e ragazzi tra 0 e 18 anni. Il riferimento è agli assegni alimentari in caso di divorzio, calcolo che ci dà una garanzia di certezza della spesa e assistenza adeguata.
Come faranno i beneficiari ad accedere ai fondi?
Gli stanziamenti sono confluiti nel Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso e dei reati intenzionali violenti e se ne occuperà il comitato attivo da 19 anni presso il Ministero dell’Interno. Il riferimento periferico saranno le prefetture sul territorio e spetterà ai beneficiari inoltrare la richiesta. Tutto ciò sarà oggetto di un’ampia campagna di informazione. Novità importantissima: tutti potranno avere accesso ai fondi indipendentemente dal grado di giudizio, per dare vera assistenza il prima possibile a chi ne ha bisogno.
Alla firma del Mef anche il decreto per alzare gli importi degli indennizzi per le vittime di reati intenzionali violenti, orfani compresi, ora irrisori. Cosa prevede la modifica?
Si tratta di una modifica importantissima e molto attesa. Per le vittime di omicidio maturato in ambito affettivo si passerà da circa 8000 a 60 mila euro, più il rimborso di spese mediche e assistenziali fino a 10 mila euro. Somme che si aggiungono a quelle di cui abbiamo parlato prima. Il provvedimento è già stato sottoscritto da Interno e Giustizia.