Confesso che il libro di Marta Perego ha subito attirato la mia attenzione per la sua scelta di copertina. Di 30 donne che hanno fatto la storia del cinema, Beatrix Kiddo nella sua tuta gialla da combattimento è esattamente la scelta che avrei fatto anch’io. La Sposa di Kill Bill è – lo rivendico – il personaggio femminile più strepitoso mai apparso sul grande schermo. Un’icona. A suo modo, un modello (e un riscatto) per tutte le madri del mondo. Ma di donne straordinarie, intese sia come attrici sia come personaggi di fantasia, il mondo del cinema è ricco. E non solo nei tempi più recenti.
Sono solo gli Anni 30, e Bette Davis dice “le donne devono volare in alto e combattere per raggiungere la vetta”. Ancora prima, Greta Garbo con Hollywood che la vede bellissima e “rifiuta parti una simile all’altra, copioni che lei ritiene banali (…) fa di tutto per manifestare il suo malessere e il desiderio di misurarsi con personaggi diversi”.
Parte da loro, Marta Perego, nel suo “Le grandi donne del cinema“. Passa attraverso Ingrid Berman e Katharine Hepburn, Monica Vitti e Brigitte Bardot. Fino a Emma Watson e Jennifer Lawrence. Di alcune racconta le scelte di vita personali. Di altre, invece, i personaggi che hanno interpretato.
Audrey Hepburn, per esempio, “è stata un simbolo di raffinatezza e generosità a cui si sono ispirate generazioni e generazioni di ragazze che in tutti i modi hanno provato ad assomigliarle e a carpirle quel suo segreto di grazia e indipendenza, classe e intelligenza”. Ma è stata anche Holly Golightly, “la ragazza con il bocchino della sigaretta, il tubino nero di Givenchy (…) la ragazza che difende il proprio diritto a fare quello che vuole, che non accetta di essere rinchiusa in una gabbia”. E siamo solo all’inizio degli anni 60.
Anche Carrie Fisher è una ribelle a doppio binario, nella vita e sullo schermo. “Non è una principessa qualunque, ma il generale dell’Alleanza Galattica, senza principi azzurri, ma con una pistola laser. (…) una principessa, Leia, che, prima nella storia del cinema, non ha bisogno di nessuno”. La figlia di Debbie Reynolds è però anche la “ragazza ribelle di quarantanove anni quando agli Afi Awards del 2005 è salita sul palco per un tributo a George Lucas e ha esordito dicendo: Mi chiamo Carrie Fisher e sono un’alcolista, e lo sono perché George Lucas ha rovinato la mia vita, facendomi interpretare la principessa Leia”. Solo dopo, molto dopo, scopriremo che sul set di Star Wars ha avuto una segretissima quanto appassionata storia d’amore con Harrison Ford, il “suo” Han Solo. Alle volte, realtà e finzione si confondono.
Di 30 star, Marta Perego racconta gli snodi più significativi ma anche i retroscena meno noti della loro carriera. Ma soprattutto, i momenti in cui si sono esposte e si sono messe in gioco per affermarsi, come attrici e come donne. Ciascuna di queste donne ha lasciato un segno. Rifiutandosi di essere solo icone di bellezza e di stile, queste donne hanno rivendicato il diritto di essere se stesse e hanno aperto la strada a nuovi modelli di femminilità. “Donne che sono state ribelli, rivoluzionarie, libere – scrive Marta Perego nella sua introduzione – hanno amato, osato, sbagliato, ma sono diventate un esempio”.
Come storie della buonanotte, se ne può leggere una per volta, in ordine sparso. Naturalmente, io sono partita da pagina 125.
Marta Perego
Le grandi donne del cinema
DeAgostini 2019
€ 17,90