Da Mbappé a Gasol, quando i campioni si riconoscono fuori dal campo

campriani
“Gli spettatori. Va bene emozionarli, va bene impressionarli, però la scena di fairplay della domenica allo stadio viene imitata da un ragazzino, ma non solo la scena di fairplay, anche altro…” E con la rivoluzione digitale “ora più che mai crescono le nostre responsabilità. Essere role model non è una scelta per un atleta, la scelta è fra l’essere un buono o un cattivo modello”.
Nicolo Campriani, tre volte campione olimpico di tiro a segno così ha parlato il 25 maggio alla platea della Scuola dello Sport del Coni a Roma durante un incontro sul tema: ‘Ridurre la distanza tra spettatore e atleta’. Anche questa volta Campriani ha colpito nel segno, perché, sebbene molti campioni preferiscano essere un esempio unicamente sportivo, di fatto con tutta la notorietà di cui godono forse farebbero meglio a veicolare anche valori positivi.
rolando-mandragora-crotone-serie-a-24092017_1vyyklen36d1y1q8bztiwmgkpdRolando Mandragora è un giovane calciatore che ha militato negli azzurri a tempi di Ventura, viene da Scampia: è un esempio per tutti i suoi conterranei che con la testa giusta ce la si può fare. Non ha bisogno di fare grandi gesta Rolando, ma sicuramente è sotto la lente di ingrandimento degli amici di Scampia. In questo caso l’atteggiamento umile e la determinazione lo hanno trasformato in un role model.La sua storia è da esempio per i ragazzini che tra i le strade polverose e nei vari rioni rincorrono un pallone: senza testa non si arriva da nessuna parte.
kylian-mbappe-4Quando non è il tuo luogo di nascita a vestirti da role model, parlano le gesta fuori come nel campo da gioco. Sono proprio questi Mondiali appena trascorsi n Russia a servirci una bella storia, di come un giocatore di primo livello possa essere un esempio. Kylian Mbappé nazionale francese, papà del Camerun e mamma algerina, eletto miglior giocatore del Mondiale di Russia 2018, ha devoluto tutto il suo guadagno dei Mondiali all’associazione benefica ‘Premiers de Cordée’, associazione che promuove eventi sportivi per ragazzi affetti da disabilità e bambini in ospedale. Probabilmente sarebbe bastato questo gesto per eleggerlo miglior giocatore, quando migliore è superlativo assoluto di buono.
marcSempre in questi giorni la cronaca ha fatto parlare di Marc Gasol e non per un tiro da tre punti in NBA con i Memphis Grizzlies o con la nazionale spagnola di basket, ma perché Gasol era tra i soccorritori che ha portato in salvo Josefa, la donna camerunense salvata e portata a bordo della Proactiva Open Arms. L’evento ha sconvolto l’atleta che ha subito pensato ai suoi figli e a espresso il desiderio di fare di più e di essere un esempio per i suoi ragazzi: un role model.
Certo questi sono esempi eclatanti e probabilmente non è giusto aspettarsi gesti analoghi da tutti coloro che per lavoro praticano uno sport ad altissimi livelli. Di fatto, tuttavia, l’essere costantemente sotto le luci dei riflettori non fa sconti: nel bene e nel male. Se gestita con intelligenza la notorietà dà modo di poter dire quello che si pensa ed essere ascoltati, banale, alla base della comunicazione, ma non sempre funzionante nella vita di tutti i giorni.
Quindi chapeau al giovane Mbappè e a Max Gazol e non solo per i loro meravigliosi gesti atletici. Lo cantava anche De Gregori:
‘il giocatore si vede dal coraggio, dall’altruismo, dalla fantasia…’
forse non lo intendeva fuori dal campo, ma a me piace pensare che sia così.