“Un giorno, tutto questo” è il suggestivo tema attorno a cui si snoda il 31° Salone del Libro di Torino, in programma da giovedì 10 a lunedì 14 maggio. Uno sguardo lontano, verso il futuro, con tutte le aperture del caso. Tra gli eventi del Salone, del Salone off e della città metropolitana di Torino, l’imperativo è interrogarsi sui temi della contemporaneità: dall’ecologia alla spinta tecnologica, dall’interculturalità ai nuovi quesiti del welfare in una società che cambia, dal lavoro all’impatto sociale dell’innovazione. Emblema di tutta la programmazione è il progetto 5domande sul futuro che ci aspetta, ideato da diverse figure del panorama editoriale italiano, tra cui Loredana Lipperini, Giuseppe Culicchia e Valeria Parrella. Il progetto pone appunto cinque interrogativi sul nostro presente le cui risposte disegnano tutte le sfaccettature di un autoritratto dell’uomo di questo tempo. Domande sapientemente studiate per affondare lo sguardo in diverse modalità del nostro essere sociale, e se rispondere sembra un gioco non si può uscirne senza porsi la domanda finale e sottintesa, la nota di sottofondo che accompagna tutto il rito: dove stiamo andando?
È stato chiesto di rispondere a queste domande a diverse personalità pubbliche: autori, scienziati, economisti, musicisti, gente di spettacolo. Sul sito del progetto è possibile visionare le loro risposte, ma soprattutto è possibile rispondere personalmente a queste domande, prendendo parte a questo gioco collettivo. Oltre a quotidiani e riviste on line, le risposte animeranno una mostra, raccolte in forma di testi, immagini, video, podcast. La mostra sarà ospitata dalle OGR di Torino, il complesso storico di archeologia industriale recuperato come spazio artistico dalla Fondazione Crt. L’evento di inaugurazione, che si è tenuto mercoledì 9 maggio, vede impegnato il Premio Strega Paolo Cognetti nella lettura di alcune pagine di Henry David Thoreau. Due autori che hanno in comune una ricerca intima e sincera sul rapporto dell’uomo con la natura, e quindi profondamente in tema con tutto questo interrogarsi sul futuro, laddove la lungimiranza, è ormai chiaro, non può sottrarsi alla responsabilità ecologica.
Quali sono dunque queste cinque domande? Eccole, con alcune risposte che possono essere lette sul sito del progetto.
Chi voglio essere?
“Mi sembra che la domanda sia troppo egocentrica, troppo occidentale e individualista. Perché, alla fine, il sé non esiste in sé; quello che siamo diventati, ciò che siamo e ciò che vogliamo essere è sempre in rapporto con l’altro, o meglio con gli altri, al plurale. Sono ferocemente individualista, ma questo non mi impedisce di pensare che l’idea stessa che il sé sia una sorta di nucleo, dato al momento della nascita, non sia solo sbagliata, ma anche dannosa. Un buon inizio sarebbe la proposta di Paul Ricoeur per stabilire un’etica comune: “Una buona vita, con e per gli altri, all’interno di istituzioni giuste”.
Björn Larsson
Perchè mi serve un nemico?
Abbiamo bisogno di confini per poter avere i nemici. I confini sono la nostra condanna, ci imprigionano più di quanto ci proteggano. Ci rendono mortalmente gelosi di uno spazio che abbiamo conquistato contro il resto del mondo.
Pino Corrias
A chi appartiene il mondo?
Il mondo oggi non è di nessuno, perché nessuno se ne vuole più prendere la responsabilità. Il mondo è di chi lo parla, di chi lo nomina, di chi per farlo è disposto a portarne il carico. Il mondo-guscio-vuoto dell’anima globale virtuale è pura retorica, quindi non appartiene a nessuno. Il mondo-della-responsabilità-e-della-prospettiva appartiene a chi ha il coraggio di farsene carico.
Giuseppe Catozzella
Dove mi portano spiritualità e scienza?
Tutto ciò che concerne l’essere vivi, comprese scienza e spiritualità, dovrebbe condurre a una comprensione più profonda e complessa del modo migliore di essere vivi.
Peter Cameron
Cosa voglio dall’arte? Libertà o rivoluzione?
L’etimo di libertà è “crescita comune” e che cosa c’è di più rivoluzionario del comune in una società che riconosce il proprio trascendentale nell’individuo monadico?
Massimo Filippi
La mostra-installazione “5 domande sul futuro che ci aspetta” sarà visitabile presso il Duomo delle Ogr dal 9 al 20 maggio.