I più non conosceranno Dottoressa Peluche. Si tratta di una serie animata della Disney – in lingua originale Doc McStuffins – che ha come protagonista una bambina afroamericana che fa il medico. Certo medico dei giocattoli, ma questo cambia poco il senso apertamente progressista del cartone animato.
Già invisa negli USA a un certo contesto conservatore, Dottie – come viene chiamata la protagonista – in un episodio di poche settimane fa ha saputo sollevare un polverone di polemiche. La trama al solito aveva fini didattici e insegnava che bisogna avere sempre pronto un piano di emergenza e in quel caso l’emergenza era un terremoto. Solo che la famiglia rappresentata nell’episodio era composta da una coppia gay, due donne con i loro due figli. Una coppia mista, oltretutto. Apriti cielo.
Disney Junior è stata sepolta dalle proteste, ma anche supportata da molti che nell’omogenitorialità non vedono altro che una famiglia. L’hashtag di questa battaglia di normalità, di civile normalità, era #StandWithDoc.
In attesa di vedere l’episodio in Italia, il mio ringraziamento va a Disney e a Dottoressa Peluche perché la rappresentazione delle famiglie, di tutte le famiglie, nella cultura di massa è un contributo essenziale per sconfiggere l’odio.