La Commissione Adozioni Internazionali punta su Laura Laera per la svolta

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Una nomina che riaccende la speranza di genitori adottivi, associazioni ed enti che si occupano di adozioni. La speranza che la nomina alla vicepresidenza della Commissione per le Adozioni Internazionali (CAI) di Laurea Laera, magistrato e presidente del Tribunale dei Minori di Firenze, riporti l’ente a una gestione efficace e utile, che lasci alle spalle gli ultimi anni di difficoltà, polemiche e disservizi che hanno reso ancor più difficile il già complesso cammino verso l’adozione internazionale.

laura_laeraPoche scarne righe all’interno di un comunicato del Consiglio Superiore della Magistratura di due giorni fa hanno avallato le voci che si rincorrono da alcune settimane sul nuovo possibile nome alla vicepresidenza della Commissione, dopo la scadenza del mandato triennale del magistrato Silvia della Monica: “È stato poi autorizzato il collocamento fuori ruolo della dott.ssa Laura Laera (attualmente presidente del tribunale per i Minorenni di Firenze), destinata a ricoprire l’incarico di vice presidente della Commissione per le Adozioni Internazionali, su nomina della Presidenza del Consiglio dei Ministri”. La nomina ufficiale dovrà arrivare dal Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, ma il comunicato non lascia spazio a dubbi su chi sarà il prescelto.

Ancora un magistrato quindi alla vicepresidenza della Commissione Adozioni. Laura Laera vanta una lunga esperienza nell’ambito della giustizia minorile: dal 2012 è presidente del Tribunale per i Minorenni di Firenze, dopo più di 25 anni di servizio al Tribunale per i Minorenni di Milano.

Non poche le sfide che attendono il magistrato: la CAI negli ultimi tre anni di gestione di Silvia della Monica non si è mai riunita in forma collegiale (se non in occasione del suo insediamento alla vicepresidenza nel febbraio del 2014), non ha più pubblicato i report annuali sulle adozioni internazionali, i rimborsi delle spese adottive alle famiglie sono fermi alle adozioni concluse nel 2011. C’è molto da fare per ridare slancio alle adozioni in Italia, che hanno registrato una forte diminuzione negli ultimi anni: nel 2010 i minori adottati sono stati 4130, a fronte dei 2216 ingressi registrati nel 2015. Le famiglie adottive italiane, le associazioni di genitori e gli enti adottivi guardano quindi a questa nomina sperando in un radicale cambio di rotta.

Laura Laera il 18 maggio 2016 in occasione dell’audizione davanti alla Commissione giustizia della Camera nell’ambito dell’Indagine conoscitiva sull’attuazione della legislazione in materia di adozioni e affido ha espresso la sua visione su alcuni temi riguardanti l’attuale legge sull’adozione:È molto difficile stare al passo con i cambiamenti che abbiamo avuto in questi ultimi decenni. Capisco le posizioni di alcuni, che sono sulla difensiva rispetto alla famiglia legittima. È del tutto comprensibile, perché è un modello che abbiamo introiettato. I modelli culturali richiedono diversi anni per evolversi e modificarsi. Anche noi giudici, che lavoriamo su questi temi da tanti anni, abbiamo le nostre difficoltà. Quello che si cerca di fare, o almeno che io cerco di fare, è di non avere un approccio ideologico. Il giudice deve lasciare da parte qualunque approccio ideologico sulla materia famiglia, deve affrontare la casistica che gli si presenta di volta in volta con un approccio ‘laico’”.

 Nel marzo del 2016 il Tribunale per i Minorenni di Firenze da lei presieduto ha riconosciuto per la prima volta in Italia l’adozione di due fratelli da parte di una coppia di uomini italiani residenti all’estero. Il Tribunale ha autorizzato la trascrizione in Italia dei provvedimenti emessi dall’Autorità straniera, ovvero il riconoscimento della cittadinanza italiana per i figli e dello status e dei relativi diritti riconosciuti nel Regno Unito.

E, sempre in Commissione giustizia, nell’ambito di un’eventuale semplificazione dell’attuale iter per l’adozione internazionale: “Stiamo molto attenti a parlare di adozioni internazionali più facili e veloci […] l’adozione internazionale non è un istituto facile. Questi tempi di attesa, questi 10-12 mesi, sono utili anche alla maturazione della coppia, che quando si avvicina al mondo dell’adozione deve compiere un percorso. Adottare non è proprio come divenire genitori di un figlio naturale, è un’altra cosa, più complessa. È necessaria una maturazione, una consapevolezza delle difficoltà dell’adozione, delle risorse che si possono mettere a disposizione. È come un tempo di gestazione”.

  • Carlo |

    Tanti auguri alla dott.ssa Laera, che si trova ad affrontare un impegno importante e irto di difficoltà.
    speriamo che in futuro anche famiglie come la mia che abbiamo adottato nel 2013 con grandi difficoltà siano prese in considerazione per il rimborso seppur parziale delle ingenti spese sostenute…

  • stefania vadrucci |

    Un grande in bocca al lupo! Vi auguro che il vostro bambino arrivi prestissimo a stravolgervi meravigliosamente la vita.

  • Ivan. Rago |

    Noi siamo molto fiduciosi del suo operato.Siamo una famiglia di Padova che aspettiamo di adottare nostro figlio bielorusso da tre anni.Con grande affetto da futuri genitori le porgiamo distinti saluti dalla famiglia futura Rago.

  • Stefania Vadrucci |

    Il 15 giugno è stato il primo giorno ufficiale di lavoro alla CAI, speriamo che al più presto qualcosa si muova…

  • Elvira |

    Le faccio un grande imbocca al lupo, spero che si sblocchi tutto,è così le famiglie cominciano a ricredere nelle adozioni, io sono un genitore che ha adottato ne 2011 e ancora non vedo nessun rimborso….

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