Nel 2016 sono arrivati in quasi 26mila; da inizio gennaio al 6 marzo erano già sbarcati in Italia in 2.230. Parliamo dell’emergenza dei minori stranieri non accompagnati, i bambini e gli adolescenti migranti che arrivano, soli, senza una famiglia, nel nostro Paese in numero crescente. E’ uno dei temi caldi che a inizio anno Filomena Albano, Garante nazionale per l’infanzia e per l’adolescenza, aveva denunciato tra i problemi più impellenti da risolvere nell’ottica di garantire i diritti dei bambini e degli adolescenti. Da qualche giorno sui minori non accompagnati c’è, dopo tre anni di stallo, una legge. Che, tra le maggiori tutele previste, introduce il divieto di respingere i minori stranieri che arrivano da soli in Italia. C’è soddisfazione da parte di Filomena Albano per norme dall’Autorità più volte richiesta, ma anche attenzione ai futuri aspetti applicativi. “In questa fase –spiega la Garante – prevale un sentimento di soddisfazione per l’approvazione di una legge organica sul sistema di protezione dei minori non accompagnati, da noi più volte chiesta”. In seguito, prosegue, “la valuteremo quando si inizierà ad applicarla. Più che le costruzioni teoriche ci interessa la pratica. Certamente la legge si può migliorare, ma siamo in un momento storico in cui il Paese sta contando numeri di arrivi tali da dover necessariamente procedere con urgenza”.
Tra gli aspetti positivi della legge, la Garante individua l’istituzionalizzazione della figura del tutore volontario per il minore. “Il tutore istituzionale – spiega Filomena Albano – non era più in grado di assolvere ai suoi compiti vista l’ingente mole di arrivi. Ora con soddisfazione constatiamo che la legge attribuisce ai Garanti regionali e all’Autorità il compito di selezionare e formare i tutori volontari. Un ruolo in linea con la terzietà e l’indipendenza dell’Autorità. Ovviamente adesso lo stimolo per tutti sarà passare all’attuazione pratica”. Intanto l’Autorità, proprio il giorno precedente all’approvazione della legge avvenuta nella seduta parlamentare del 29 marzo, ha avviato il gruppo di lavoro per individuare le caratteristiche e i profili degli aspiranti tutori e avere un panorama chiaro e completo sui protocolli realizzati a livello regionale. “Si tratta – spiega Albano – di un gruppo formato da esperti e soprattutto dai garanti regionali con lo scopo di valorizzarne il ruolo”.
Un altro punto di svolta importante per la Garante è il rispetto dei termini di legge, oggi ridotti da 60 a 30 giorni, della permanenza dei ragazzi nei centri di prima accoglienza. Un ritardo, spiega la Garante, visto che spesso i ragazzi soli che arrivano in Italia sono vicini al raggiungimento della maggiore età, “potrebbe compromettere l’inizio del percorso di integrazione”.
La nuova legge, oltre al divieto di respingimento alla frontiera, e al termine massimo di trattenimento dei minori nelle strutture di prima accoglienza ridotto a 30 giorni, disciplina le procedure di identificazione del minore e di accertamento dell’età, uniformandole a livello nazionale. Sono previste maggiori tutele per il diritto all’istruzione e alla salute, viene sancito il diritto all’ascolto nei procedimenti amministrativi e giudiziari che li riguardano, assieme al diritto all’assistenza legale. Una particolare attenzione viene infine dedicata dalla legge ai minori vittime di tratta.