“Quanto fa sei per sette?”
“Non ricordo, non so contare”.
Questa è soltanto uno dei numerosi ostacoli riscontrati dagli alunni che presentano difficoltà in matematica. In Italia, il 20% della popolazione scolastica presenta difficoltà di calcolo e tra il 2% e il 5% ha la diagnosi di “discalculia”. Ma di cosa si tratta in concreto?
La discalculia è un Disturbo Specifico Dell’Apprendimento (DSA), che riguarda le abilità aritmetiche e si manifesta, nella maggioranza dei casi, con la difficoltà ad identificare i numeri e scriverli, difficoltà a numerare in senso progressivo, difficoltà nello svolgimento delle quattro operazioni o nella memorizzazione delle tabelline. La diagnosi, spesso, non è così facile, né precoce: occorre un’attenta osservazione sistematica da parte dei docenti, dei genitori e una valutazione da parte di un esperto. Può capitare, infatti, che gli alunni con discalculia, vengano considerati semplicemente pigri o “svogliati”, fino a quando il disagio non diventa eclatante ed evidente, soprattutto dal punto di vista emotivo.
I bambini con DSA, purtroppo, conoscono e sperimentano sentimenti negativi, dovuti agli insuccessi e legati alle sconfitte. Ansia, stress, bassa autostima, sono alla base del rifiuto o del totale abbandono del percorso scolastico. Il trattamento ideale prevede dei percorsi mirati e personalizzati sulla base del livello di competenze di ciascun alunno, però, spesso, la mancanza di risorse e una tardiva diagnosi, non permettono di agire in modo tempestivo.
Per andare incontro a queste difficoltà degli alunni e come supporto ai docenti e alle famiglie la fondazione HPNR ONLUS ha promosso il progetto “I bambini contano”, con il sostegno di Fondazione Vodafone Italia, nell’ambito del bando “Digital for social” realizzato con la collaborazione di Gruppo24ore (editore di questo blog). “E’ un App che supporta lo sviluppo dell’intelligenza nella combinazione dei numeri, potenziando le competenze già acquisite”, spiega Daniela Lucangeli, vicepresidente della Fondazione HPNR Onlus e prorettore all’Università di Padova, che aggiunge: “Punto di forza dell’App, sviluppata grazie al “Talent Lab di Padova”, è la sua accessibilità, è di facile utilizzo, con grafica semplice e di immediata comprensione. E’ stata ideata per fare in modo che i bambini possano esercitarsi anche a casa, su aspetti del calcolo che vanno automatizzati, come, ad esempio, le tabelline. Di solito sono il punto debole degli alunni con discalculia”.
Il progetto è in fase sperimentale e il prossimo autunno saranno valutati i risultati. “Se saranno incoraggianti, come crediamo e speriamo, l’app sarà a disposizione di tutti. Non solo dei bambini con discalculia, ma anche di coloro che hanno bisogno di rinforzare le competenze matematiche” conclude Lucangeli.
L’iniziativa è stata premiata tra più di 450 progetti presentati, per l’incontro tra le tecnologie digitali e le competenze scientifiche. Ha convinto l’idea di unire il gioco al potenziale digitale, fortemente attrattivo per i bambini, per sviluppare i processi educativi.
“Quanto fa sei per sette?”, questa domanda farà (forse) meno paura, grazie alla ricerca di sempre nuovi strumenti educativi, perché “I BAMBINI CONTANO”, davvero, in ogni senso.