“Non chiederti cosa i tuoi compagni di squadra possono fare per te. Chiediti cosa tu puoi fare per i tuoi compagni di squadra.”
(Magic Johnson)
Indosso questa scritta grazie alle mie compagne di basket e non solo sulla maglietta che metto per gli allenamenti. La indosso ogni giorno, quando parto per una nuova avventura con Alley Oop – L’altra metà del Sole. Succede da 365 giorni ora (anzi 366 considerato che il 2016 era un anno bisestile). E in questi dodici mesi i compagni di squadra sono aumentati, tanto che ora il blog conta circa una cinquantina di autori. C’è chi viene a giocare ogni tanto, chi ha un appuntamento fisso, chi scende in campo sulla spinta dell’ispirazione. Ognuno porta un vissuto diverso, un modo tutto suo di passare la palla o di stare in difesa. Alcuni non si sono mai conosciuti, altri quando si sono incontrati si sono comportati come fossero amici da sempre. Un po’ come al campetto di calcetto il giovedì sera. Che cosa siamo qui a festeggiare dunque? Un paio di cose, di sicuro.
Non rileggo mai quello che scrivo (lo so, dovrei ogni tanto). Per scrivere questo post sono andata a rileggermi, però, quello che avevo scritto in apertura di Alley (fra di noi lo/la chiamiamo così) il 15 febbraio dello scorso anno. Nelle intenzioni così dicevo:
“Alley Oop non sarà un luogo chiuso, non sarà un luogo di donne per le donne. Sarà un luogo dove donne e uomini potranno confrontarsi, dialogare, collaborare perché siamo convinti che dalla diversità nascano le soluzioni migliori, i successi, la crescita”.
E in men che non si dica è stato così. Circa metà dei nostri lettori sono uomini e il confronto, il dialogo e la collaborazione è venuta naturale. E’ stato come aprire un rubinetto e metterci sotto un secchio. Se non lo chiudi, prima o poi l’acqua uscirà dal secchio e prenderà strade sue, anche che non ti aspettavi. E il confronto su Alley Oop è stato proprio come un fluire naturale che si è incanalato in diversità inattese: diverse abilità, mondo LGBT, istanze e sogni dei millennials, esperienze e riflessioni di giovani espatriati italiani, lotte di chi sta in prima fila per cambiare il Paese in meglio, coraggio di chi cambia vita e di chi fonda una startup. Ogni nuovo pezzo del puzzle si va ad incastrare alla perfezione nel mosaico che queste firme stanno costruendo con i loro contributi e rendendo Alley Oop “un laboratorio dove ognuno di noi porterà curiosità, originalità, cura, onestà intellettuale, informazione ed energia“, come era nelle intenzioni.
Avevo detto, un paio di cose da festeggiare. Se la prima è la squadra, la seconda sono i supporter. Abbiamo una tifoseria, che non avremmo immaginato. Ognuno degli autori, nel suo ambito, è riconosciuto come firma autorevole e seria e spesso è stato contattato e coinvolto in progetti esterni. Gli attestati di stima non sono mancati in questi dodici mesi ed è per questo che abbiamo deciso di festeggiare il primo anno di Alley, chiedendo a guestblogger di scrivere un post proprio come fossero parte della squadra: ognuno con il suo account, la sua foto e la sua biografia. La risposta non ci ha affatto delusi e basterà scorrere i post in pubblicazione questa settimana per avere un’idea di come la diversità non sia solo dentro ma anche fuori dal nostro campo di gioco. L’attrice Giulia Bevilacqua, l’europarlamentare Alessia Mosca, il conduttore radiofonico Gianluca Gazzoli, il nuotatore Massimiliano Rosolino, la sindaca Chiara Appendino, l’atleta Giusy Versace, la senatrice Monica Cirinnà, l’attrice Lella Costa, l’imprenditrice Marina Salamon, il presidente di Mani Tese Valerio Bini, la blogger Chiara Santamaria, la presidente di Fondazione Bellisario Lella Golfo e la responsabile ufficio mostre Scuderie del Quirinale Alexandra Andresen sono solo alcuni nomi che si alterneranno nel calendario della settimana a scrivere di cambiamento, futuro del Paese, aspirazioni dei millennials, genitorialità condivisa, generazione di nuovi papà, questione migranti, responsabilità Politica e unioni civili. A loro si affiancheranno manager, professioniste, imprenditrici e sportive che hanno voluto dire la loro su cosa si aspettano e si augurano per il futuro di questo Paese.
Noi per sette giorni ci mettiamo da parte e ascoltiamo. Solo mettendosi in ascolto si rigenerano le idee, le energie e gli stimoli per ripartire. Abbiamo progetti nuovi per questo secondo anno e un paio ve li presenteremo già in settimana: domani parte la sezione video di Alley Oop sul sito del Sole 24 Ore, che proporrà interviste, commenti e aggiornamenti settimanali, mentre mercoledì 15 febbraio sarà disponibile gratuitamente online il primo ebook di Alley Oop dal titolo #Cambiovita. Dieci storie di donne alla svolta della loro carriera.
Un’ultima nota: Alley è nata ascoltando i Queen. Quella mattina del 15 febbraio 2016 andava a tutto volume Don’t stop me now. Un altro paio di canzoni hanno caratterizzato questo primo anno, ma quella che vogliamo dedicare a voi, come promessa per questo 2017, è: