Sul palco della plenaria del Web Summit di Lisbona, davanti a 15.000 persone, tre opinionisti hanno commentato i risultati elettorali degli Stati Uniti. Come nella più classica delle storielle, erano tre personaggi scelti con attenzione e chiaramente caratterizzati, e ognuno ha detto qualcosa di fulminante.
Bradley Tusk, imprenditore americano bianco di 43 anni: “Il mondo è preoccupato? Beh, al 90% degli Americani non importa un bel niente del resto del mondo: voi (Europei) per gli americani non esistete”. Forse queste elezioni sono il segnale che è arrivato il momento di smettere di aspettare che gli Stati Uniti vengano a salvarci…
Owen Jones, giornalista britannico bianco di 32 anni: “Non passerà mai il trauma che abbiamo provato svegliandoci di fronte il fatto che gli Americani abbiano detto “ci piace lui, proprio lui”. Ma Trump non è l’America: esiste anche un’altra America, quella che ha liberato gli schiavi e ha lottato per i diritti civili delle donne, degli LGBT, di tutte le minoranze. quell’America esiste ancora. Dobbiamo continuare fare politiche di speranza: per non farci sopraffare, per non dare mai per scontata, nelle nostre conversazioni quotidiane, la paura, e lasciare che si metta di traverso sulla strada del progresso”.
E qui applauso sollevato di una platea fino a quel momento silenziosissima.
Infine Shailene Woodley, attrice americana bianca di 23 anni, unica a cui viene fatta una domanda sulla misoginia di Trump (come se solo le donne potessero parlare di donne!): “Il femminismo è un movimento, non una persona. E potrebbe addirittura uscire rafforzato da questa sfida: l’elezione di Trump sveglierà le persone, farà capire a tutti che c’è ancora moltissimo da fare: le minoranze si uniranno e diranno… enough is enough”.
Giovane donna intelligente: il mondo è tuo e di tutti coloro che vedono, nell’apparire del male come realmente è, l’occasione buona per liberarsene una volta per tutte.