Combattere i cyberbulli a colpi di app è un lavoro da ragazze (e impari a programmare): #TIMgirlsHackathon

imageOggi appuntamento in quattro città contemporaneamente: Bari, Cagliari, Firenze e Padova (basta seguire il sito per vedere dove c’è ancora posto). Anche se non sei affatto una esperta programmatrice, anzi: l’evento è rivolto proprio a ragazze che hanno poca o nessuna conoscenza di sviluppo software. Ritorna il #TIMgirlsHackathon: un hackathon è una maratona di sviluppo codice per risolvere un problema, o per migliorare in generale la vita quotidiana, attraverso la creazione di una applicazione o una soluzione tecnologica.

In questo caso l’obiettivo è combattere il cyberbullismo creando un’app per il cellulare.

Anche le ragazze che hanno partecipato alle precedenti edizioni del #TIMgirlsHackathon erano alla loro prima esperienza.Eppure così – a Napoli – è nata la app strutturata come un social che permette agli utenti di confrontarsi con altre vittime di cyberbullismo ed esperti che possono fornire informazioni e suggerimenti per difendersi; c’è anche una chat dove gli utenti possono scambiarsi consigli e opinioni. Da Venezia, invece, è partita l’idea della app Acchiappa il bullo, una sorta di gioco che fa informazione e permette di segnalare i bulli sui vari social network ed informare gli organi di polizia attraverso rete, email e telefonata diretta: un invito anche a denunciare se si è vittime.

imageLe nuove app – si tratta di prototipi, naturalmente, ma più che sufficienti a far capire come funziona il mestiere – nasceranno in una giornata passata in un ambiente confortevole, in cui sentirsi a proprio agio e – grazie all’aiuto di tutor esperti – dare libero sfogo alla creatività. Perché programmare è più facile di quel che sembra, sottolineano gli organizzatori: anziché “subire” la tecnologia, conviene avvicinarsi a una professione che è tra le più richieste e meglio retribuite.Lo stereotipo la vede una attività per maschi, ripetitiva, ostica: eppure fino al 1984 il numero di donne programmatrici era in crescita e in una delle prime aziende di software – fondata da Elsie Shutt nel 1958 – le programmatrici erano donne. Poi un calo inarrestabile si è verificato con l’introduzione del personal computer: la pubblicità ha iniziato a rappresentare il pc solo come un gioco per maschi. Risultato: a meno bambine viene comprato un computer, meno ragazze imparano ad usarlo, meno scelgono studi scientifici e chi lo fa è più indietro rispetto ai coetanei maschi nell’uso della tecnologia, ecc. (vedi “When women stopped coding“).

imageL’evento è organizzato da Tim con Codemotion, il più grande network di programmatori in Europa, fondato da due ragazze italiane, amiche per caso, Chiara Russo (ingegnere elettronico) e Mara Marzocchi: “Io ad esempio ho studiato Psicologia – racconta Mara -, poi la passione mi ha portato all’informatica.Queste maratone servono a capire che programmare è facile, divertente e regala grandi soddisfazioni; non solo, è utile qualunque cosa si faccia poi nella vita, anche l’avvocato”. Quanto ai bambini, c’è CodemotionKids, la scuola di coding e robotica per bambini che fa capo alla startup delle due ragazze e ha basi a Roma, Torino e Milano: quest’anno l’hanno frequentata in, dai 4 ai 17 anni.

Il #TIMgirlsHackathon è espressamente dedicato alle studentesse dell’ultimo triennio delle scuole secondarie di secondo grado: lavoreranno in gruppo fra compagne di scuola o con altre ragazze della stessa età, guidate da esperte programmatrici. Il progetto che la giuria reputerà più interessante vincerà i premi messi a disposizione da Tim. Tutto il necessario per registrarsi (da sola o insieme alla scuola) e per la necessaria liberatoria sul sito dell’evento mentre le eventuali domande c’è la mail info@codemotion.it.

E per saperne di più: il sito Informatica sarà lei per informare sulle opportunità legate a questo tipo di studi. E qui le migliori app pensate per le donne.