Nessun ente e nessuna famiglia può ancora festeggiare. Nella vicenda delle adozioni in Congo sembra esserci finalmente una svolta dopo due anni di attese. Le autorità hanno sbloccato l’adozione di 66 bambini, di cui però non si conoscono ancora i nomi. I papà e le mamme che li aspettano non hanno ancora certezza che si tratti proprio dei loro figli. Si resta appesi a un filo. Come fosse una lotteria.
Non credo che ci sia paura più grande per chi intraprende il percorso adottivo, dopo anni di attese e lungaggini burocratiche, di quella che qualcosa possa andare storto proprio sul finale, quando finalmente il sogno sta per realizzarsi nell’abbraccio di quel figlio tanto atteso e voluto, nell’inizio della vita della nuova famiglia.
Ma questa paura si è trasformata in realtà per centinaia di famiglie a fine 2013, quando la Repubblica Democratica del Congo sospese le adozioni internazionali per indagare su presunti casi di maltrattamenti sui bambini già adottati e su un presunto traffico illecito di minori. Lambert Mende, portavoce del governo dichiarò: “È nostro dovere proteggerli questi bambini. Dobbiamo assicurarci che le famiglie che li accolgono siano adatte. E ciò richiederà tempo. Le famiglie adottive portino pazienza». E il governo decise di riesaminare tutti i dossier già depositati.
La moratoria delle adozioni bloccò in Congo, nel dicembre 2013, 24 famiglie italiane che stavano aspettando di poter rientrare in Italia con i loro 32 bambini congolesi dopo aver terminato l’iter adottivo con tutti i documenti in regola. Le famiglie riuscirono a rientrare in Italia dopo due lunghi mesi grazie ad un fitto lavoro diplomatico tra i due governi.
Poi il silenzio, con ancora circa 130 bambini in attesa di completare l’iter per essere adottati, secondo alcuni dati. Questa lunga attesa durata due anni si è sbloccata e oggi, finalmente, le Autorità della Repubblica Democratica del Congo hanno autorizzato 66 bambini a ricongiungersi con le famiglie adottive in Italia. A questi si aggiungono 14 minori che erano già stati autorizzati il mese scorso.
Speriamo davvero che si arrivi alla rapida soluzione di questa vicenda di sofferenza per tutte le parti in causa: 50 bambini sono ancora in attesa. Ma anche sul numero non c’è certezza: alcuni enti parlano di oltre 100 minori ancora nel limbo.