Collaborazione e innovazione sono le parole d’ordine della nuova strategia delle società americane. Eppure il cambiamento non decolla e gli insospettabili colpevoli sono i consigli di amministrazione e gli uffici del personale. E’ quanto emerge da una ricerca di Raconteur per Google for work che ha coinvolto 258 responsabili d’azienda e dell’information technologies del Nord America. Una direzioni in cui si guarda anche già in Italia, come dimostra la giornata del lavoro agile.
Ma se è intuitivo il perché le aziende debbano investire nell’innovazione, è meno evidente che impatto possa avere una strategia di collaborazione tra team e singoli individui. Per l’88% degli interpellati una condivisione delle informazioni e una collaborazione fra i diversi dipartimenti aumenta la gratificazione dei dipendenti e quindi il risultato. Alta anche la percentuale (73%) di quanti credono che una maggiore flessibilità dell’organizzazione porti benefici tangibili. In altre parole destrutturare le barriere interne fra divisioni e creare condizioni di lavoro più agile rendono l’azienda in grado di meglio competere sul mercato e quindi di crescere, anche a livello di bilancio. Quindi ci guadagna solo l’azienda?
In realtà un sistema di organizzazione come quello descritto viene visto come piu’ soddisfacente per i dipendenti, al punto che diventa anche polo di attrazione di talenti e un luogo di lavoro in grado di trattenere i talenti migliori.
Chi può guidare il cambiamento nelle aziende? Il dipartimento in grado di fare da ponte è quello dell’IT per il 26%, quello del marketing per il 17%, la produzione per il 13% e la divisione commerciale per il 12%. Indicativo il rovescio della medaglia: i meno propensi alla collaborazione fra dipartimenti e con l’esterno sono la divisione HR (gestione del personale) e il board (consiglio di amministrazione), secondo gli intervistati. Proprio il cervello e il cuore di un’azienda, che dovrebbero farsi promotori di questo cambiamento.
Ma se la gran parte dei leader aziendali è convinto di benefici a tutto tondo da una struttura basata sulla collaborazione e sulla flessibilità, perché è così difficile affrontare queste sfide nelle imprese? Il 22% degli intervistati ha imputato alla difficoltà ad affrontare i cambiamenti di stile/cultura aziendale, il motivo per cui il processo di evoluzione in questa direzione non decolla. Per il 17% sono gli stessi dipendenti a non incentivare un clima di maggiore collaborazione fra divisioni, il 14% lamenta la mancanza di leadership all’interno delle aziende, il 12% la mancanza di conoscenza su dei processi da adottare e il 10% indica nella sottoutilizzazione delle comunicazioni e nella condivisione delle informazioni il problema.
La soluzione viene cercata principalmente in un maggior uso delle nuove tecnologie: dalle applicazioni per la condivisione delle informazioni ai servizi di mailing, dalle videoconferenze ai social network aziendali. Certo non bastano gli investimenti finanziari. I consigli di amministrazione, che decidono sulle linee strategiche delle società, dovrebbero riflettere su quanto vengono percepiti lontani dall’azienda stessa. Forse il problema parte da lì.