Il Cielo Itinerante: bambini a lezione di Spazio a Caivano

Guardare il sole attraverso un telescopio e scoprire i corpi celesti costruendo un sistema solare in miniatura. Imparare, toccando con mano, che la matematica e le materie scientifiche sono utili, oltre che accessibili. Rendersi poi conto, così, che esplorare è bello. Non è la trama di un racconto edificante. È il riassunto dell’esperienza degli oltre 200 bambini coinvolti a Caivano nei campi STEM dell’associazione “Il Cielo Itinerante” e iliad. Nel comune del napoletano tristemente noto perché “roccaforte della criminalità”, a fine estate, queste “Settimane Spaziali” hanno «portato il cielo dove di solito non arriva».

Alle porte del Parco Verde, nel cuore di quella che è conosciuta come la “più grande piazza europea dello spaccio”, luogo dove appena un anno fa due cuginette di 10 e 12 anni sono state vittime di violenza di gruppo, i partecipanti hanno scoperto la scienza. Puntando gli occhi alle stelle, costruendo razzi e ricreando i pianeti che orbitano intorno al sole hanno potuto imparare insieme, oltre il degrado.

Quindici giorni di programmi, inseriti per il 2024 nell’ambito di Illumina Caivano Camp, il campo estivo realizzato tra giugno e settembre da Sport e Salute (la società del Governo che si occupa di promuovere lo sport e i corretti stili di vita), arrivati nel comune campano anche grazie alla collaborazione con la Struttura Commissariale di Governo dedicata a Caivano, guidata dal Commissario straordinario Fabio Ciciliano. Due settimane che rappresentano un ulteriore passo avanti della collaborazione pluriennale tra l’associazione – dal 2021 in viaggio per l’Italia per diffondere le conoscenze STEM a partire dalle zone dai più alti tassi di abbandono scolastico -, e l’operatore di telefonia mobile – impegnato a supportare le attività di avvicinamento dei bambini alle scienze.

Le “Settimane Spaziali” dell’estate 2024

È la seconda estate che Il Cielo Itinerante realizza campi STEM durante i mesi di chiusura della scuola. Alle iniziative organizzate dallo scorso anno in alcune periferie difficili di Milano, Napoli e Roma si sono affiancate, novità 2024, queste settimane coordinate dall’associazione L’Altra Napoli EF. Come nelle altre iniziative, anche qui il programma quotidiano ha visto l’utilizzo di metodi alternativi di avvicinamento allo studio delle materie scientifiche. I formatori dell’associazione fondata da Ersilia Vaudo e Alessia Mosca (rispettivamente presidentessa e vice-presidentessa) hanno utilizzato modalità concrete di approccio alle scienze mostrando l’applicazione diretta delle conoscenze. L’esperienza come chiave per imparare la meraviglia della scoperta dello spazio e della matematica. Durante le lezioni, infatti, i partecipanti tra i 6 e i 14 anni hanno esplorato i numeri e studiato il cosmo, puntato gli occhi alle stelle, lanciando razzi e approfondendo le tecniche di comunicazione Terra-Spazio. Incoraggiati, tra l’altro, anche ad esercitare la curiosità e nuovi modi di stare insieme, di fare comunità.

«La nostra mission è sempre stata quella di “portare il cielo dove non arriva”. Queste due Settimane Spaziali a Caivano sono un altro tassello di questo percorso. Un’esperienza emozionante, che conferma la formula di esposizione alla scienza proposta dalla nostra associazione e l’impatto che riesce ad avere sui bambini e le bambine. La scienza e la matematica, diventano gioco ed occasione di meraviglia, i bambini si “sporcano le mani” costruendo razzi, cucinando comete o usando zollette di zucchero per operazioni complicate, e anche l’errore diventa occasione per imparare» commenta la presidentessa de Il Cielo Itinerante, Ersilia Vaudo,. Osservare le stelle per guardare oltre la realtà quotidiana e, magari, immaginare percorsi diversi da quelli definiti dai limiti contingenti.

Le fa eco Alessia Mosca, co-fondatrice e vice-presidentessa che conferma, «lo sappiamo grazie alle esperienze dirette e ce lo confermano gli studi: le STEM sono i linguaggi abilitanti per un futuro dominato da tecnologia e innovazione. La maggior parte dei ragazzi che abbiamo incontrato negli anni le descrive in un primo momento come materie “troppo difficili” o “poco concrete” per la vita di tutti i giorni. Esposti a modalità diverse di insegnamento, attraverso la sperimentazione diretta e toccando con mano la loro utilità, fanno poi in fretta a realizzare quanto il loro studio possa essere appassionante. Addirittura divertente».

Un nuovo cielo sopra Caivano

I campi estivi appena conclusi, che confermano la collaborazione triennale tra l’operatore di telefonia e l’associazione, sono state «all’insegna dell’abbattimento delle disuguaglianze educative e dei divari sociali», sottolinea l’amministratore delegato di iliad, Benedetto Levi. «Nel 2023 abbiamo coinvolto oltre 500 bambini in tutta Italia, erogando più di 200 ore di formazione. Caivano rappresenta una delle realtà del nostro Paese che non possono essere lasciate indietro e siamo orgogliosi di poterla supportare attivamente. In iliad, crediamo che connettere le persone significhi anche promuovere una società più equa, a partire dallo sviluppo delle competenze necessarie per recepire le sfide del futuro».

Guardando proprio all’esperienza recente, l’auspicio dell’associazione è di proseguire su questo percorso con «una presenza diffusa e stabile sul territorio. Vorremmo mantenere una continuità nel rapporto con i bambini, non solo finalizzata all’estate ma distribuita anche lungo l’anno scolastico». E le premesse per farlo, considerato il successo, ci sono.

«L’esperienza delle due “settimane spaziali” a Caivano – racconta Vaudo – è stata emozionante, confermando la formula di esposizione alla scienza proposta da Il Cielo Itinerante e l’impatto che riesce ad avere sui bambini e le bambine. La scienza e la matematica, diventano gioco ed occasione di meraviglia, i bambini si “sporcano le mani” costruendo razzi, cucinando comete o usando zollette di zucchero per operazioni complicate, e anche l’errore diventa occasione per imparare». Insomma, l’esposizione diretta alle scienze ed esperienza umana si incontrano e fanno spostare lo sguardo verso orizzonti più ampi.

L’efficacia del progetto è confermata dagli sguardi eccitati, dagli occhi sgranati e dai sorrisi dei ragazzi che partecipano. Ma anche nell’entusiasmo crescente degli operatori. Al punto che i campi di questa estate sono diventati l’occasione per testare una modalità formativa inedita che sarà parte dei piani de Il Cielo Itinerante per il 2025. L’associazione infatti è già impegnata nella pianificazione dell’“Accademia del Cielo”: dal prossimo anno e in collaborazione con diverse università locali, questa accademia formerà neolaureati e laureandi alle attività di divulgazione sui territori nei quali l’organizzazione normalmente opera.

Dato il crescere delle attività e l’aumentare dei numeri degli educatori coinvolti, la speranza è inoltre che la community dei formatori distribuiti su tutto il territorio nazionale possa diventare luogo di condivisione di esperienze e metodi didattici. Gli educatori accumulano esperienza utile nel loro percorso professionale. Ma si arricchiscono umanamente anche in un’ottica di crescita personale.

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