Libri, una mappa della gioia per raccontare Goliarda Sapienza

Goliarda Sapienza sorride placida dalla sua amaca, capelli raccolti e abito pieno di colori. Sorride e quasi sfoglia con noi questo volume che la racconta, a cent’anni dalla nascita: Sapienza. A-Z è molto più di un vocabolario della scrittrice. È la sua fotografia in decine di scatti, tutti con tante espressioni lievemente diverse, eppure tutte preziose per ricomporre al meglio la personalità e la vita dell’artista. E anche la carta, preziosa e così consistente, dell’edizione Electa suggerisce qualcosa pregante, di denso, da leggere senza fretta, lemma dopo lemma, e darsi il tempo di riflettere e portare quei suoi pensieri nel nostro oggi. È una preziosa mappa della gioia, arricchita da decine di fotografie dell’autrice.

Trentotto firme tratteggiano Goliarda in 71 lemmi: da Amiche a Zavattini, Cesare, ognuno è quasi una storia a sé, un capitolo di vita: «La struttura del lemmario, e quella della mappa tematica che esso virtualmente contiene, si offrono senz’altro come gli strumenti più appropriati per provare a dare un’idea della ricchezza e della complessità di una figura come quella di Goliarda Sapienza (1924-1996)», scrive la curatrice Maria Rizzarelli.

Da dove cominciare, dunque, questo viaggio nei luoghi di Goliarda, autrice dell’Arte della gioia, fra scrittori, registi, artisti che ha incontrato? Dal termine Queer: «può descrivere corpi, desideri, aspetti dell’identità, politiche, comportamenti – scrive Charlotte Ross -. Queer inoltre può cambiare morfologicamente e grammaticalmente, da sostantivo ad aggettivo fino a diventare un verbo, un’azione. Gli scritti di Sapienza pulsano di un’energia queer. Sono allo stesso tempo liberatori, gioiosi, divertenti, scomodamente dirompenti e perturbanti». I suoi scritti, e non solo, sono conservati presso l’abitazione romana dei Parioli: manoscritti autografi, numerose bozze e parte dei materiali preparatori per le opere letterarie, l’epistolario, e anche i documenti che attestano l’attività durante il periodo della Resistenza. Goliarda è stata partigiana combattente nella Brigata Vespri dal settembre 1943 al giugno 1944, con una forte matrice anarchica, «quella matrice – spiega Stefania Mazzone – che affida all’azione della fantasia, dell’arte e dell’ironia, strumento formidabile, la possibilità di resistenza e di pratica costituente».

Resistenza furono anche i giorni del 1980 trascorsi in carcare con l’accusa di aver rubato una collana e un anello antichi a un’amica. Fu uno scandalo mediatico non da poco per una “donna perbene”, che ne L’universalità di Rebibbia riuscì a mettere a nudo i moralismi e i pregiudizi delle persone di “fuori” per «destigmatizzare questo universo di individui eccezionali che, solo perché dissentono nei modi che da sempre sono stati quelli primari di dissentire, vengono segregati».
Dalle pagine emerge anche il mondo del cinema che Goliarda frequentò, dopo gli anni all’Accademia nazionale di arte drammatica di Roma.

Vi è ammirazione reciproca con Luchino Visconti come dimostra il frammento di un romanzo incompiuto dal titolo L’uomo Luchino Visconti o le righe che Goliarda gli scrive dopo aver visto Rocco e i suoi fratelli: «il lavoro atroce e pieno d’amore di un grande chirurgo». E poi ci sono Anna Magnani, Valeria Golino, Greta Garbo e Jean Gabin. Si va per viaggi, cortili, Roma e Positano.

È una vita vivisezionata, come fosse uno scavo archeologico, dove ogni traccia, ogni reperto è una storia, porta una storia: «con il rapporto esplicito fra verità e finzione, letteratura e biografia – scrive Ippolita di Majo, alla voce Goliarda – l’autrice costituisce un sé complesso e ambivalente, continuamente spiazzante». Da leggere il lemma Femminismo, che Sapienza considerava uno dei tanti -ismi del secolo, ma che ha contribuito a creare un pubblico ricettivo verso le sue opere. Fra ambivalenze e scatti in avanti, la rendono modernissima, in questo brulichio di gioia: «“La felicità non ha storia”, dice Tolstoj. Ma non è vero. La felicità ha storia. La felicità è l’unica cosa che andrebbe descritta, insegnata. Sono stata felice molti giorni della mia vita». E noi con lei, quando la leggiamo.

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Autori vari, Sapienza. A-Z, a cura di Maria Rizzarelli, Electa, pagg. 264, euro 35

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