Fa’ la cosa giusta! Le buone pratiche della fiera virtuale sul consumo sostenibile

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Pensarsi insieme. “Non come nemici, ma cooperatori”. Un nuovo modo di consumare ci mette in gioco in questo periodo di emergenza. Gli strappi, le contraddizioni che lacerano realtà, gli sprechi, continuano a essere una sofferenza. La “collaborazione” è la buona pratica che emerge da un’edizione speciale, tutta online di “Fa’ la cosa giusta”, fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, come dice ad Alley Oop Miriam Giovanzana, direttrice editoriale di “Terre di mezzo”, che la organizza.

Rinuncia alla parte fisica in questa diciassettesima edizione in era Covid, ma non alla possibilità di uno scambio di esperienze e informazioni in digitale. Iniziata il 20 novembre con cento appuntamenti in streaming e webinar per riconnettere i fili delle vite quotidiane con ciò che accade globalmente: tra storie di innovatori sociali, imprenditori virtuosi e le buone pratiche di chi ogni giorno sceglie di produrre e consumare in modo sostenibile. Ma anche per scoprire le parole che useremo dopo la pandemia.

C’è un legame – racconta Miriam Giovanzana – tra ciò che succede a livello locale e globale: l’emergenza dimostra l’interconnessione dei comportamenti, ma non ne misuriamo la portata, in termini di responsabilità e creatività. Alcune delle scelte che possiamo fare su un piano istituzionale, economico, personale, incidono nel futuro prossimo. Una buona pratica è di pensarsi vicini, perché siamo sulla stessa barca. Non come avversari, antagonisti, ma collaboratori, cooperatori. C’è un nuovo modo di fare impresa e consumare, che prova a mettere in gioco non solo il qui et ora, ma le generazioni passate e le future, a cui restituire un modello di convivenza civile.

aaron-burden-1zr3wnstnvy-unsplashLa fiera etica è iniziata il 14 novembre con “Sfide – La scuola di tutti”, il salone dedicato a insegnanti, dirigenti, studenti e famiglie. “Ci sono state 9500 iscrizioni – spiega la direttrice – su 33 appuntamenti con webinar gratuiti. Un dato di grande soddisfazione per il terzo salone della scuola, organizzato in un’edizione digitale e inedita. Il risultato significa che abbiamo triplicato i numeri. La nostra specificità è intrecciare relazioni. Non è un ascoltatore mordi e fuggi, ma una comunità”.

Gli incontri più partecipati? Quelli della Settimana dei Cammini, un ciclo di incontri per parlare di turismo sostenibile, e le 500 persone connesse in streaming all’appuntamento “Fare impresa custodendo la creatività e l’umanitàcon Enrico Loccioni, Massimo Mercati, uno sguardo sul presente e il futuro degli imprenditori virtuosi. Ma anche per “I margini al centro: ridurre le disuguaglianze territoriali per vivere nelle aree interne”, discussione su come riportare i servizi essenziali nelle aree marginali sia fondamentale per renderle abitabili (con Fabrizio Barca, Giovanni Carrosio, Massimo Castelli).

Sono eventi online compresi nel focus “Ripartire dai territori – Walk and live Slower deeper”, dedicato al risveglio del turismo dolce, per parlare di luoghi marginali, ricchi di patrimoni, fucine di idee capaci di riattivare economie, sostenere comunità e nuovi progetti imprenditoriali che generano sviluppo.

Spazi, di cui fanno parte anche le montagne, che offrono la possibilità di sfuggire al surriscaldamento delle città, ma anche per adottare stili di vita più sostenibili. Lo racconta Luca Mercalli, climatologo e meteorologo, venerdì 27 novembre (alle 18) nella presentazione del suo nuovo libro “Salire in montagna”, racconto di una migrazione verticale, per fuggire gli effetti negativi del riscaldamento globale.

Gli appuntamenti nel weekend

“Ecosistemi e innovazione”, l’alleanza tra natura e scienza, è un altro punto focale dell’edizione 2020, concentrato sulla tutela della biodiversità, i cambiamenti climatici, le conseguenze sull’ambiente, l’uomo. E al ruolo centrale che l’innovazione scientifica gioca in relazione alla natura per creare nuove strade di sviluppo sostenibile.
Barbara Mazzolai, direttrice del centro di micro-biorobotica dell’Istituto Italiano di Tecnologia, si occupa di robotica bioispirata: progetta macchine che migliorano la vita prendendo ispirazione dalle piante, e insieme ad Alessandro Bianciardi, co-founder di Biomimicry Italia, è protagonista in un “viaggio” alla scoperta dell’intelligenza della natura e alle nuove frontiere dell’innovazione a lei ispirate, come la creazione di robot che prendono esempio proprio dalla vita vegetale e percepiscono gli stimoli esterni, reagiscono in tempo reale e hanno una capacità di adattarsi in base all’ambiente. La tecnologia quindi non è in contrasto con gli obiettivi ambientali, ma è la via privilegiata per raggiungerli. Appuntamento sabato 28 novembre alle 18.

boxed-water-is-better-rzbmxd-oqw8-unsplashLa nostra vita dipende dal mare, e il futuro del mare dipende da noi. A partire da questa consapevolezza le Nazioni Unite hanno proclamato il “Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile (2021-2031): un piano dedicato alle scienze marine e alla protezione degli oceani, per mobilitare la comunità scientifica, i governi, il settore privato e la società civile intorno a un programma comune di ricerca e di innovazione tecnologica.

Diversi sono i progetti innovativi alla ricerca di soluzioni per contrastare il degrado dei mari. Ad esempio lo studio Desarc Maresanus, di cui parlerà Stefano Caserini, docente di Mitigazione dei Cambiamenti Climatici al Politecnico di Milano, all’interno dell’incontro “Zuppe oceaniche e mari acidi: le sfide per curare gli ecosistemi acquatici” (venerdì 27 novembre alle 21).

E poi a partire dalle encicliche di Papa Francesco Laudato Si’ e Fratelli tutti, si parlerà di ecologia integrale e solidarietà per capire quali scelte politiche permettano di coniugare progresso ed equità, sviluppo e sostenibilità. Insieme a Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana; Monsignor Domenico Pompili, Vescovo di Rieti; Salvatore Esposito, psicoterapeuta e presidente della Rete di cooperazione Mediterraneo Sociale; Martina Comparelli, attivista di Fridays for Future Italia, venerdì 27 novembre alle ore 19.30.

Domenica 29 alle 16.30, sempre in diretta streaming, Laura Meller Polar, advisor di Greenpeace Nordic, Valter Maggi, docente di Cambiamenti climatici all’università Bicocca e vicepresidente del comitato glaciologico italiano, e Andrea Barolini, giornalista di Valori.it, si confronteranno sui rischi attuali e sulle iniziative per la tutela dell’Artico, frontiera dei cambiamenti climatici. Su questo tema, Valentina Musmeci, scrittrice e fotografa, e Roberto Barbiero, climatologo, hanno raccolto nel libro Storie di clima (Ediciclo Editore) le testimonianze di uomini e donne, dalla Patagonia alla Finlandia, dall’Uganda al Messico, dal Libano alla Sicilia, raccontando di come i cambiamenti climatici abbiano condizionato la loro vita e delle soluzioni che hanno adottato. Il libro verrà presentato il 27 novembre alle 11.

masha-kotliarenko-wdino7alaqm-unsplashLa diffusione della plastica ha creato uno scenario che alcuni scienziati definiscono “plastisfera”. Leggerezza, indistruttibilità, semplicità nei processi produttivi, costi di distribuzione relativamente bassi sono caratteristiche che hanno portato a fare un uso massiccio di questa tipologia di materiali.

Il “Decreto Clima” del 2019 del Ministero dell’Ambiente prevede per i consumatori la possibilità di acquistare cibo sfuso con contenitori riutilizzabili. Va in questa direzione il progetto “NoPlà, facciamo esercizio contro la plastica monouso”, selezionato nell’ambito del Bando Plastic Challenge 2019 di Fondazione Cariplo, realizzato dall’associazione Giacimenti Urbani con l’Università degli Studi Milano Bicocca e Cascina Cuccagna, che si propone di avviare sperimentazioni annuali per la riduzione della plastica monouso. Se ne parlerà durante il webinar il 27 novembre alle 18.
E chi causerà il prossimo disastro ambientale? Ad esempio, i pannelli solari a fine vita possono essere riciclati, ma la situazione è tutt’altro che lineare e lo smaltimento avviene anche in maniera illegale. Questioni ancora aperte su cui rifletteranno Simone Molteni, direttore scientifico di Lifegate Energy, durante il webinar “Tutto quello che hai sempre voluto sapere sull’energia pulita, ma non hai mai osato chiedere”, venerdì 27 novembre alle 14.

Sul focus “Covid-19: come rileggere la società sulla comunicazione nei periodo di crisi”, Alley Oop segnala quello dedicato all’ “Alfabeto pandemico” (29 novembre alle 18), con Emmanuele Curti, Ilda Curti e la sociolinguista Vera Gheno. Serve un “nuovo alfabeto”, adatto al tempo che viviamo: sul web lo sta costruendo in maniera partecipativa “Lo Stato dei luoghi”, rete nazionale di attivatori di esperienze rigenerative culturali. Perché “avere le parole, dopo, significherà avere nuovi strumenti di lettura del reale. Serve a non tornare indietro senza cambiare”.

dmitry-schemelev-slp-kpzatlc-unsplashGli incontri di “La settimana dei cammini” sul turismo sostenibile valorizzano  territori fuori dai grandi flussi turistici, proponendo esperienze di viaggio a piedi e in bicicletta alla scoperta di itinerari storici, culturali e spirituali.
Una storia folle e coraggiosa, di cento giorni in cammino, quella di Sara Zanni, archeologa esperta di viaggi a piedi, che ha percorso la Via Francigena, la Via Domitia, il Cammino del Piemonte Pirenaico e il Cammino Francese, fino alla meta più ambita dai camminatori: Santiago de Compostela. Appuntamento il 29 novembre alle 13, nell’incontro “Da casa ai confini del mondo. In viaggio con Sara Zanni”.
365 giorni, 22 nazioni, 11275 chilometri, 10700 fotografie: questi i numeri di “365 volte Europa”, l’avventura vissuta da Riccardo Carnovalini e Anna Rastello. Lui fotografo che ha fatto “dell’obiettività dell’obiettivo” il leitmotiv della sua vita, lei interessata alle scienze umane, racconteranno di questo viaggio il 28 novembre alle 19.30.
Il cammino è anche un’opportunità per superare i limiti. Si deduce dalle prime pagine
del libro “Per chi vuole non c’è destino” (Terre di mezzo Editore), autobiografia di Pietro Scidurlo, scritta insieme a Stefano Femminis, che racconta il percorso di vita dell’autore. Paraplegico dalla nascita, a causa di un errore medico, ha cercato sempre di superare ritardi culturali, chiusure e pregiudizi. Il  Cammino di Santiago, percorso per la prima volta nel 2012 con la sua handbike, è stato una tappa fondamentale da cui è nata l’associazione Free Wheels, che ha l’obiettivo di rendere i cammini accessibili a tutti. Un racconto intimo, colmo di emozioni capaci di farti immedesimare in una vita che parla di tante vite.

“Fa’ la cosa giusta! Junior” incontra bambini e ragazzi in uno spazio virtuale che raccoglie video-letture dedicate ai più piccoli, spunti per attività pratiche e manuali,
testimonianze per imparare a prenderci più cura di chi ci sta
accanto e del nostro pianeta.

I video e i tutorial, come le registrazioni di tutti gli eventi fino al 29 novembre sono disponibili sul sito falacosagiusta.org.