C’è un angolo d’Italia in cui l’estate non è solo sinonimo di vacanze, ma anche di futuro. Dal 22 al 26 luglio 2025, la città toscana di Volterra ospiterà la quarta edizione di AIxGIRLS, il tech camp gratuito dedicato all’intelligenza artificiale e alla data science che accoglie ogni anno 20 studentesse del quarto anno delle scuole superiori. Per una settimana, le ragazze vivranno un’esperienza intensiva di formazione guidata da un corpo docente tutto al femminile composto da 15 esperte del settore. Non è solo un’occasione per imparare a programmare o interpretare dati: è un modo per immaginarsi protagoniste di un mondo ancora troppo disegnato da mani maschili. «Le ragazze non scelgono l’Ai perché non la conoscono. Se non vedono, non possono desiderare», spiega Darya Majidi, ceo di Daxo Group e ideatrice del progetto. «Per questo – contunua Maijdi – serve far loro scoprire che possono essere protagoniste dell’innovazione, non solo consumatrici della tecnologia». Una visione che mette radici nella concretezza di un’esperienza educativa capace di cambiare sguardo, direzione e vita.
Una risposta a un divario ancora aperto
I dati, del resto, parlano chiaro. In Italia, solo il 16,8% delle giovani tra i 25 e i 34 anni consegue una laurea in discipline Stem, contro il 37% degli uomini. Nelle professioni legate all’informatica e alla tecnologia, la quota femminile scende sotto il 18%. Nel Sud Italia, la situazione si aggrava ulteriormente, con una combinazione di scarsa informazione e mancanza di role model. È in questo contesto che nasce AIxGIRLS, come tentativo concreto di invertire la rotta. I risultati non si sono fatti attendere: oltre il 60% delle partecipanti al campus ha scelto in seguito percorsi formativi in ambito ICT, contro una media nazionale del 25%. Più dell’88% afferma che il progetto ha modificato la propria percezione del futuro e delle proprie capacità. Per il 70%, il campus ha avuto un impatto significativo anche sulle relazioni personali, a dimostrazione che la crescita tecnica e quella umana vanno spesso di pari passo.
Un ecosistema che cresce, edizione dopo edizione
AIxGIRLS è più di un campus: è un ecosistema, un movimento, una comunità. Dalla sua nascita nel 2022, ha già coinvolto 80 ragazze, e oggi vede le partecipanti delle prime edizioni tornare come tutor, a testimonianza di un circolo virtuoso che si autoalimenta. Cinque ex partecipanti della prima edizione, infatti, saranno quest’anno mentori per le nuove arrivate. Il progetto, ideato da Daxo Group e sostenuto da Donne 4.0, ha trovato sponde solide anche tra istituzioni e imprese: Lavazza Group è il main sponsor dell’edizione 2025, affiancato da FiberCop e Iveco Group, insieme ai partner scientifici Siaf, Saihub e Università di Siena. E per rendere accessibile la partecipazione anche a chi vive nelle isole, dal 2024 AIxGIRLS ha attivato un secondo campus in Sardegna, grazie al supporto di Sardegna ricerche. L’obiettivo? Rendere l’innovazione un’opportunità davvero inclusiva. «È tempo che la tecnologia parli anche al femminile, perché lo sviluppo inclusivo è l’unica via per un futuro davvero equo e sostenibile», sottolinea Roberta Russo, presidente di Donne 4.0.
Le testimonianze: quando la scelta diventa consapevole
A parlare del valore del progetto sono anche le ragazze che vi hanno preso parte. Maria Pietrosanti, oggi iscritta a Ingegneria industriale all’Università del Salento, racconta: «Da piccola, con la matematica, non è stato amore a prima vista. Prima del camp ero completamente persa: mi piaceva tutto e niente. Saltavo da economia a biologia a ingegneria, senza una direzione. Il camp è stato il momento in cui ho smesso di farmi mille domande e ho iniziato ad ascoltarmi davvero. È lì che ho capito cosa volevo e mi sono scelta». Esperienza condivisa anche da Anna Cosentino, studentessa ventenne di Ingegneria informatica alla Federico II di Napoli e tutor del campus: «Il camp è stato per me un’esperienza rivelatrice. Mi ha permesso di percepire concretamente quanto prendere parte allo sviluppo tecnologico sia essenziale per l’emancipazione femminile. Qui ho imparato che l’Ai è uno strumento potentissimo e come tale necessita di un’accorta regolamentazione, anche per evitare che si rafforzino i bias di genere che sono purtroppo molto presenti. Sono felice di vedere nascere una community forte, all’interno della quale possiamo tutte godere del sostegno reciproco e stringere nuovi legami».
Un appello collettivo: vedere, scegliere, agire
La partecipazione ad AIxGIRLS è gratuita, le candidatura sul sito www.aixgirls.it si raccolgono entro la prima metà di giugno. È una chiamata aperta a scuole, famiglie, imprese e istituzioni, per accompagnare e sostenere la nascita di una nuova generazione di professioniste dell’intelligenza artificiale. Un investimento nel talento femminile, che è anche un investimento nel futuro del Paese. Come ha dichiarato ancora Majidi: «In un mondo in cui le professioni più richieste sono legate all’Ai, alla cybersecurity e alla data analysis, non possiamo permetterci di lasciare indietro metà del talento disponibile. Vogliamo rompere il circolo vizioso dell’invisibilità femminile nella tecnologia e costruire un’Italia dove le ragazze non solo partecipano, ma guidano». Perché scegliere davvero significa poter vedere. E poter vedere, per molte ragazze italiane, comincia da qui.
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