Salute, nasce la rete di solidarietà per garantire ai bambini l’accesso alle cure

Si chiama Child care italian network la neonata rete di solidarietà e accoglienza impegnata per garantire l’accesso alle cure delle bambine e dei bambini gravemente malati, provenienti da ogni continente ed esclusi da qualsiasi assistenza sanitaria nei loro Paesi d’origine.

Promuovere azioni di supporto, coordinamento e aiuto in difesa dei diritti delle bambine e dei bambini malati in emergenza sanitaria e garantire loro trasferimento, accoglienza e accesso alle cure, è la missione del Network.

Le organizzazioni coinvolte

Tra i primi firmatari 6 organizzazioni italiane – Flying Angels Foundation, Associazione KIM, Una Voce Per Padre Pio, Emergenza Sorrisi, Cuore Fratello e Il Castello dei Sorrisi – ciascuna impegnata per statuto in attività cardine quali trasferimento, accoglienza e sostegno, accesso alle cure delle bambine e dei bambini malati e corridoi umanitari, nell’ambito dei progetti di cooperazione internazionale.

«Il Child Care Italian Network si propone come risposta tangibile alla necessità di solidarietà e accoglienza per i bambini che più ne hanno bisogno» spiega Riccardo Rossano, segretario generale di Flying Angels Foundation, capofila del Network. «La solidarietà è incontro, relazione, interazione. Per questo siamo qui per essere il ponte fra il bisogno e la speranza, fra la malattia e la cura. Il nostro simbolo, la stella e il bambino, rappresenta il diritto alla vita, la speranza di cura e la visione di un mondo più giusto per tutti».

Gli obiettivi dell’iniziativa

Farsi carico del minore straniero malato, attraverso un sistema solidale e coordinato di soggetti che, per le loro specifiche competenze, garantiscono l’accesso a cure ospedaliere nel nostro Paese, ma anche assicurare assistenza e cure sanitarie presso il Paese di origine attraverso i programmi di cooperazione internazionale; promuovere il dialogo e la collaborazione efficace tra le organizzazioni sociali e le Istituzioni internazionali, nazionali e regionali maggiormente coinvolte nei programmi di supporto e accoglienza e impegnate sui temi della solidarietà e del diritto alla cura dei minori malati; sensibilizzare l’opinione pubblica e diffondere, a livello nazionale, l’attenzione e la cultura del rispetto e della garanzia del diritto alla cura e alla vita per tutti i bambini del mondo: questi i primi obiettivi del Child Care Italian Network.

«Per raggiungere i suoi obiettivi, il Network nasce come un sistema aperto, che punta a coinvolgere nel prossimo futuro nuove realtà del privato sociale e ad avviare un dialogo con il mondo istituzionale sanitario, governativo, associativo, dei media e della politica» conclude Riccardo Rossano.

Il Child Care Italian Network è stato presentato per la prima volta giovedì 23 maggio a Roma, in occasione della tavola rotonda “Salute Globale e Cooperazione sanitaria internazionale” promossa da Emergenza Sorrisi nell’ambito del Congresso Internazionale AEXPI 2024. All’evento è intervenuto Massimo Pronio, responsabile comunicazione della rappresentanza in Italia della Commissione europea, che ha commentato: «La Commissione europea opera per creare un’Unione europea della salute solida che mira a garantire una maggiore protezione della salute dei cittadini e delle cittadine, migliorando la resilienza dei sistemi sanitari europei. Questo impegno si estende anche ai Paesi terzi caratterizzati da particolari fragilità, dove l’Unione europea sostiene lo sviluppo del settore sanitario ed offre assistenza umanitaria in ambito sanitario ai soggetti più vulnerabili. La solidarietà europea ha il fine di salvare vite e limitare disabilità e malattie durante le emergenze. Iniziative di solidarietà ed assistenza umanitaria come quella di Child Care Italian Network sono in sintonia con l’azione dell’Unione europea».

Tra le prime iniziative in programma l’apertura di un tavolo di confronto fra i partner aderenti e le altre realtà coinvolte nel sistema di accoglienza e cura, la creazione di un osservatorio in grado di dimensionare e monitorare il fenomeno dei minori stranieri in emergenza sanitaria e – attraverso la condivisione di buone pratiche – l’elaborazione di un modello organizzativo e di sviluppo che renda più efficaci e rapide le procedure di accoglienza e cura dei bambini gravemente malati di tutto il mondo.

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