“Ora è qui”, un festival per promuovere la cultura dei diritti

Promuovere una cultura dei diritti, creando uno spazio dove gli artisti e la città  dialogano ognuno a modo suo, nutrendosi l’uno dell’altro, prendendosi il tempo che serve. Con questo obiettivo due associazioni, Dire Fare Cambiare e Fuori Contesto, hanno unito le loro forze per dar vita a un nuovo festival, in corso a Roma: Ora è qui, la quarta dimensione della cultura. L’idea, racconta Giulia Morello, presidente di Dire Fare cambiare, nasce nel carcere di Rebibbia, mentre un’associazione tiene “un corso di podcast e l’altra un corso di teatro e scoprono di avere una visione artistica molto simile.   Aggiunge Emilia Martinelli, presidente di Fuori Contesto: “Per questa prima annualità il lavoro è soprattutto di ricerca sul campo, tra chi vive e opera un cambiamento, per arrivare il prossimo anno a raccontarlo attraverso la voce di artisti ispirati dalla ricerca: l’idea è di trasporre questo tempo che stringe, e ci grida di far presto a cambiare, ma con un tempo di ricerca e realizzazione che permetterà agli artisti di fare bene. Troppo spesso le produzioni vanno messe in scena di corsa, con poco tempo per la ricerca, per le prove. In questa quarta dimensione della cultura avremo tutto il tempo, per pensare e poi mettere in scena. ”.

Cuore del Festival la promozione dell’Agenda 2030

Il fulcro del Festival è la promozione dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite in ambito culturale, con un programma diviso in quattro macro aree (Eventi, Ricerca, Formazione e Mostre) con tredici appuntamenti a ingresso gratuito e a basso impatto ambientale.

In questa prima edizione, l’intento è gettare le basi della formazione e della ricerca perché la quarta dimensione dello sviluppo sostenibile è proprio la cultura. Cultura non solo intesa come appuntamenti e performance capaci di promuovere l’Agenda 2030, ma anche una cultura capace di cambiare e di ridurre il proprio impatto ambientale. Ora è qui, la quarta dimensione della cultura ospiterà, nel corso di due anni, letteratura, teatro, musica, mostre e installazioni, incontri speciali rafforzando il legame tra il mondo della cultura, dell’attivismo, del terzo settore e dell’ambiente per combattere le diseguaglianze che rappresentano uno degli ostacoli più difficili per il raggiungimento dello sviluppo sostenibile. “L’Agenda 2030 – prosegue Morello –  è un tema a noi molto caro e l’idea di aprire un dialogo e confronto multidimensionale tra artisti/e, associazioni, cittadini/e e territori è la vera essenza di questo Festival che ci richiama all’importanza del tempo e dell’attivismo”.

Visite guidate, eventi di formazione, libri, workshop

   Le prime iniziative sono state avviate il 18 novembre con una visita guidata delle opere di street art realizzata all’interno del progetto Muracci nostri. Si è proseguito il 21 e 28 novembre con un laboratorio a cura di Dire Fare Cambiare e piantumazione in occasione della Giornata Nazionale degli Alberi.

Non mancano gli appuntamenti con i libri: il 7 dicembre, alla Biblioteca Valle Aurelia, con Sono innamorata di Pippa Bacca, chiedimi perché! della stessa Morello e il 14 con Ho detto no-Come uscire dalla violenza di genere di Chiara Di Cristofaro e Simona Rossitto, nato dal lavoro sulla violenza di genere realizzato su Alley Oop ed edito dal Sole 24 Ore.  Il 6 dicembre è la volta dello spettacolo Terremoto Dentro all’ Istituto Penitenziario Rebibbia, con accesso riservato a detenuti.

Focus di drammaturgia dedicato al contrasto alla violenza

C’è anche una sezione di formazione, con un focus di drammaturgia, dedicato alle donne, a cura di Emilia Martinelli e Tiziana Scrocca. Il percorso, articolato in 20 ore, mira alla scrittura di un copione, da parte di 15 donne diverse per età, che includa le tematiche di parità di genere e di contrasto alla violenza. Il corso si avvarrà di spunti letterari e giornalistici, per la produzione di un nuovo spettacolo, in scena nel 2024, ma con una lettura pubblica, sempre il 14 dicembre, alla fine del processo creativo.

Ampia anche l’offerta di mostre e installazioni: si va dalle  “Storie che cambiano il mondo”, dal 15 novembre al 31 dicembre, alla Biblioteca Valle Aurelia, una mostra realizzata dall’illustratrice Elisa Pacitti su 12 storie di integrazione riuscita alle “Storie Fuori Posto”, dal 15 novembre al 31 dicembre, con una mostra interattiva multimediale per raccontare storie che fanno la “differenza”. L’allestimento ha visto “aumentare” tramite i Qrcode gli oggetti parlanti in mostra, ognuno legato ad un’opera audiovisiva del museo virtuale Fuori Posto. Il pubblico interagisce, dunque, attivamente con le installazioni.

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