I bambini ucraini vittime della guerra: la rivalsa di Sasha Pascal

Il 16 maggio scorso un attacco missilistico ha colpito il villaggio ucraino di Zatoka. La dacia di Sasha Pascal è stata centrata e durante il crollo dell’edificio un piatto pesante ha colpito e ferito gravemente la gamba della bambina di 6 anni. Dopo tre lunghi giorni in terapia intensiva, 15 giorni in coma farmacologico, i medici non hanno avuto scelta e hanno dovuto amputarle l’arto.

Grazie alla solidarietà dei connazionali, Sasha d’estate ha potuto godere di terapie riabilitative in Austria. Lì le hanno insegnato di nuovo a camminare e soprattutto ad abituarsi alla protesi alla gamba.

Passione, determinazione e guarigione

La bambina ha dimostrato fin da subito di avere la stoffa dell’atleta: è stata una vera combattente. La sua passione per la ginnastica ritmica ha contribuito alla sua guarigione. Appena rientrata dall’Austria, infatti, ha ripreso ad allenarsi. Con costanza e  eterminazione ha dovuto adattarsi ad allenamenti nuovi, pensati per la sua protesi.

Il suo sogno ora è quello di tornare a competere e rappresentare con orgoglio l’Ucraina.
Ma per farlo, Sasha dovrà affrontare tante fatiche: lei continuerà a crescere e svilupparsi ma non le sue protesi, che andranno adattate nel corso degli anni. D’altronde una bambina di quell’età potenzialmente cresce ogni sei mesi.

EnableMe Ukraine

Ormai il conflitto russo-ucraino si protrae da più di un anno e il caso della piccola Alexandra non è purtroppo  isolato. Diverse associazioni sono nate con lo scopo di assistere le vittime della guerra. La Fondazione EnableMe ha lanciato per esempio EnableMe Ukraine, un portale di informazioni digitali e una comunità di esperti per sostenere le persone ucraine con disabilità visibili e invisibili e condizioni croniche, nonché i loro accompagnatori.

Il ritorno di Sasha al torneo

Qualche giorno fa Sasha è riuscita a partecipare a un torneo e si è portata a casa la medaglia d’oro. Un piccolo passo verso tante nuove soddisfazioni. ‘Ricordatevi questo nome! Questo è il nome di una futura campionessa! E nessun Rashista con i loro missili, le ferite e le amputazioni ci spezzerà!”, ha scritto il 3 giugno in un post su Facebook Daria Herasymchuk commissaria del presidente dell’Ucraina per i diritti e la riabilitazione dei bambini.

Nel suo post si riferisce con disprezzo ai ‘Rashisti’,  neologismo nato durante il conflitto russo-ucraino, che con una crasi unisce le parole ‘russo’ e ‘fascista’.

Putin accusato di crimini di guerra

Proprio Herasymchuk in un comunicato del 30 maggio ha diffuso i numeri delle vittime della guerra tra i bambini: dal febbraio del 2022 483 bambini sono stati uccisi e 989 feriti o mutilati come Sasha. Inoltre 19.484 sarebbero invece i bambini che sono stati deportati in Russia o in Bielorussia.

A questo proposito la corte penale internazionale dell’Aja il 17 marzo aveva emesso un mandato di arresto contro Vladimir Putin e contro la commissaria russa per i diritti dei bambini Maria Lvova-Belova accusati entrambi di crimini di guerra, in particolare appunto di deportazione illegale di bambini ucraini.

Il piano ‘Bring Kids Back UA’ è la risposta dalla presidenza dell’Ucraina  per riportare a casa questi bambini.

Ogni bambino merita un’infanzia serena colma di calore e amore dei propri cari. I bambini ucraini hanno perso la loro infanzia per colpa della Russia’. Ha commentato Daria Herasymchuk alla fine del suo discorso del 30 maggio alla presidenza, alla vigilia della festa dei bambini in Ucraina.

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